Il ministero degli esteri ha confermato la liberazione di Carlo d’Attanasio, detenuto da anni in Papua Nuova Guinea per una condanna a 19 anni per riciclaggio di denaro. La corte d’appello locale ha ribaltato la sentenza, disponendo l’immediata scarcerazione del cittadino italiano. La vicenda, seguita dalla Farnesina, si è conclusa con un esito inatteso e ha portato sollievo considerando anche le condizioni di salute dell’uomo.
La vicenda giudiziaria di carlo d’attanasio in papua nuova guinea
Carlo d’Attanasio era stato condannato in primo grado a 19 anni di detenzione per il reato di riciclaggio di denaro. Il procedimento si era sviluppato nel sistema giudiziario della Papua Nuova Guinea, stato che aveva emesso la sentenza a suo carico. Questa condanna aveva portato all’immediato arresto e al prolungato periodo di detenzione.
L’accusa era basata su presunte attività illecite legate al trasferimento e alla gestione di fondi provenienti da fonti non regolari. La pena indicata rifletteva la gravità del reato secondo la normativa locale. Nell’arco degli anni successivi la difesa dell’imputato ha proseguito il lavoro per ottenere il riesame della sentenza, puntando su elementi nuovi e sulla revisione delle prove raccolte in fase d’istruttoria.
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Il ruolo della farnesina e l’assistenza consolare
Il ministero degli esteri italiano ha seguito costantemente il caso di d’Attanasio, mantenendo contatti con le autorità locali e offrendo assistenza legale e consolare al cittadino italiano. Il sottosegretario Giorgio Silli, in missione nella regione, ha comunicato con l’ambasciatore Paolo Crudele per monitorare da vicino l’evolversi della situazione.
Unitamente alle relazioni diplomatiche, la Farnesina ha provveduto a raccogliere informazioni sulle condizioni di salute di d’Attanasio, ricoverato attualmente nell’ospedale di Port Moresby per una grave patologia. Questo ha reso ancor più urgente la necessità di una revisione del caso che permettesse il rilascio e accesso alle cure mediche adeguate.
La decisione della corte d’appello e le sue implicazioni
La corte d’appello della Papua Nuova Guinea ha deciso di assolvere Carlo d’Attanasio, annullando la sentenza di primo grado e autorizzando la sua liberazione. Questa pronuncia rappresenta un cambiamento significativo nel processo giudiziario e riflette una valutazione differente della sua posizione in merito alle accuse mosse.
L’assoluzione arriva dopo anni di detenzione e dopo le richieste di revisione avanzate dalla difesa e supportate dall’attività diplomatica italiana. La sentenza di appello non solo libera d’Attanasio dalla carcerazione ma gli consente anche di affrontare le cure necessarie per la sua patologia in modo più idoneo. La situazione solleva nuovi interrogativi sul sistema giudiziario locale e sulle procedure adottate in primo grado nel suo caso specifico.
Una vicenda complessa fra giustizia e diplomazia
Questa conclusione segna un punto di svolta rispetto a una vicenda lunga e complessa che ha coinvolto uno stato estero e un cittadino italiano. Resta ora da seguire il ritorno di Carlo d’Attanasio e come verrà gestita la sua presenza sul territorio italiano dopo questa decisione.