Carlo Acutis: il giovane santo che segna una nuova era di spiritualità giovanile

Carlo Acutis: il giovane santo che segna una nuova era di spiritualità giovanile

La canonizzazione di Carlo Acutis, prevista per il 27 aprile 2024, si intreccia con il Giubileo degli adolescenti e promuove un messaggio di autenticità e spiritualità tra i giovani.
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Carlo Acutis: il giovane santo che segna una nuova era di spiritualità giovanile - Gaeta.it

Un interessamento crescente attorno alla figura di Carlo Acutis, il futuro santo milanese, si manifesta in occasione della sua canonizzazione prevista per il 27 aprile. Il 2024 coinciderà con il Giubileo degli adolescenti, un evento che rappresenta un’importante opportunità per riflettere sulla vita e l’eredità di Acutis. In questo contesto, il nuovo libro “Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi – Originali non fotocopie“, edito da Edizioni Francescane italiane, offrirà spunti significativi per comprendere il legame tra il giovane santo e la città di Assisi, oltre a rivelare il suo messaggio contemporaneo.

La connessione con Assisi e San Francesco

Carlo Acutis è sepolto nel Santuario della Spogliazione ad Assisi, località simbolo della spiritualità francescana. La scelta di questo luogo non è casuale; il giovane milanese ha sviluppato un legame profondo con l’eredità spirituale di San Francesco, il quale, tra l’altro, ha vissuto un’esperienza di rinuncia che ha segnato la sua vita. Acutis, a soli 15 anni, ha preso la sua decisione di “spogliarsi” delle cose del mondo, individuando nella fede e nell’adorazione eucaristica la sua vera essenza. In questo libro, il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, chiarisce l’importanza di questo legame, accennando anche al parallelo tra la spogliazione di Francesco e quella del giovane santo.

La canonizzazione di Acutis arriverà in un momento in cui la Chiesa cerca di attrarre nuovamente i giovani verso la spiritualità e la fede. Attraverso la sua figura, l’auspicio è di stimolare i ragazzi a vivere con autenticità e originalità, caratteristiche che hanno contraddistinto la vita di Carlo. La spogliazione di San Francesco diventa così un modello ispiratore, rappresentando una profonda rinuncia ai beni materiali a favore di una vita dedicata al servizio e alla riconciliazione.

L’originalità di Carlo Acutis

Il libro mette in evidenza l’unicità di Carlo, il quale, nonostante fosse un adolescente “normale” con passioni e interessi contemporanei, ha saputo trovare e focalizzare il suo cammino verso la santità. Frase simbolo di Acutis, “Tutti nasciamo originali, tanti muoiono fotocopie,” riassume la sua filosofia di vita. Carlo era un ragazzo appassionato di informatica e di sport, un amante della natura e del mondo digitale; proprio per questo la sua vita risuona fortemente tra i giovani di oggi.

Questo lavoro offerto da monsignor Sorrentino si propone di raccontare aspetti inediti e meno noti della vita di Carlo, compresi momenti significativi del periodo in cui il suo corpo è rimasto nel Cimitero di Assisi prima di essere trasferito al Santuario della Spogliazione. L’autore narra anche delle esperienze durante il processo di beatificazione, sottolineando come Acutis abbia toccato il cuore di molti, di generazioni diverse, unendo il mondo moderno alla spiritualità.

La figura di Carlo e il fenomeno di Assisi

Nel libro appare chiaro l’intento di presentare Carlo Acutis come un “nuovo Francesco,” evidenziando come le vite di questi due santi siano interconnesse in maniera sorprendente, nonostante la distanza di ottocento anni. Il vescovo Sorrentino dichiara che tale connessione sta attirando sempre più giovani verso Assisi, creando un movimento di pellegrini interessati ad approfondire la spiritualità di entrambi i santi, tra scambi di esperienze e riflessioni comuni.

Il richiamo della figura di Acutis si fa sentire in tutto il mondo, dove l’interesse per la sua eredità si traduce in eventi e incontri. Questo fenomeno non è solo una moda, ma un sincero bisogno di trovare significato e orientamento in un’epoca che spesso sembra disorientata. L’auspicio è che il suo messaggio di autenticità possa continuare a ispirare giovani e famiglie nella loro ricerca di spiritualità.

Rivolgendosi a giovani e famiglie

L’opera di Sorrentino non si limita a raccontare una vita, ma vuole parlare direttamente a giovani, famiglie, educatori e catechisti. La speranza è che attraverso la narrazione della vita di Carlo, vi sia un invito a riflettere sulla propria esistenza e sulle scelte quotidiane. La spiritualità di Carlo, che mira a evidenziare l’importanza dell’Eucaristia e della presenza di Gesù, diventa un faro per chi cerca di navigare le complessità della vita moderna.

Il libro si conclude con un’appendice contenente una preghiera per la canonizzazione di Carlo, evento che ha un sapore particolare poiché rimanda anche al Cantico di frate sole, creando un legame diretto con la tradizione francescana. Attraverso questa opera, il vescovo Sorrentino spera di creare un ponte unico tra il passato e il presente, fornendo a tutti gli interessati gli strumenti per avvicinarsi alla spiritualità di questo santo contemporaneo.

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