La Caritas di Roma ha recentemente lanciato il terzo quaderno della collana “Sguardi”, intitolato “Invisibilità e diritti”, un’importante opera che analizza la residenza anagrafica per le persone senza dimora. Questa pubblicazione si propone di evidenziare l’importanza dell’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale per le persone in difficoltà, offrendo un quadro dettagliato con statistiche, aggiornamenti normativi e proposte destinate a istituzioni locali e comunità parrocchiali. I dati raccolti pongono l’accento su come la mancanza di residenza possa condurre all’invisibilità sociale e alla negazione di diritti fondamentali.
Il contesto della residenza anagrafica per i senza tetto
Problematica della residenza in Italia e a Roma
Il libro di Caritas, redatto da Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma, affronta una delle più gravi problematiche che affliggono il nostro Paese, specialmente in contesti metropolitani come Roma. Vi è un disagio abitativo radicato, che da oltre cinquant’anni colpisce la capitale. La mancanza di una residenza non è solo una questione burocratica, ma implica una sostanziale privazione di diritti di cittadinanza. Trincia sottolinea che “privare le persone di un domicilio significa negare la loro esistenza sociale.”
I dati forniti dalla Caritas parlano chiaro: quasi 30.000 famiglie hanno richiesto un aiuto al Comune per il pagamento dell’affitto e il numero di sfratti è aumentato in modo allarmante. Nel 2022 si sono registrati 6.591 provvedimenti, di cui ben 2.784 eseguiti con l’intervento della forza pubblica. Queste statistiche evidenziano una realtà drammatica, con 16.600 famiglie in attesa di un alloggio popolare, che sono costrette a rimanere in lista per una media di 10 anni. Ancora più tragico è il destino delle circa 23.420 persone senza dimora censite al 31 dicembre 2021, la maggior parte delle quali si trova proprio nella Capitale.
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L’importanza della registrazione al Servizio Sanitario Nazionale
Benefici della residenza per i più vulnerabili
L’iscrizione all’anagrafe, secondo quanto affermato da Trincia, è una questione di fondamentale importanza per il recupero della dignità umana. Solo attraverso la registrazione si possono accedere ai servizi pubblici essenziali: un lavoro per i genitori, una pensione per gli anziani, cure mediche per i bambini. La residenza diventa il primo passo per rimanere visibili e parte integrante della comunità.
Senza una casa, molte persone si trovano ad affrontare difficoltà monumentali nell’ottenere assistenza medica e altri servizi. Trincia indica chiaramente che “la vera sicurezza, per una comunità, passa dalla tutela dei diritti dei suoi membri più vulnerabili.” La storia recente di Roma dimostra come politiche inclusive possono fare la differenza nella vita di chi vive ai margini della società.
L’intervento della comunità e delle istituzioni
Il quaderno “Invisibilità e diritti” si rivolge non solo agli enti locali, ma anche alle comunità parrocchiali per incoraggiare una rete di sostegno a favore dei senza fissa dimora. Attuare iniziative di sensibilizzazione e advocacy può aiutare a costruire un ambiente dove ciascun individuo possa essere riconosciuto e ricevere il supporto necessario. L’obiettivo principale resta quello di promuovere la consapevolezza riguardo all’esclusione sociale e alle gravi implicazioni che ne derivano.
Il futuro della residenza per i senza dimora a Roma
Politiche abitative e misure efficaci
Roma ha la possibilità di diventare il punto di riferimento per altre città italiane riguardo al riconoscimento della residenza come diritto fondamentale. Trincia, sostenuto dalla Caritas, invita a una riflessione sulla necessità di politiche abitative più efficaci e inclusive, che possano realmente cambiare il destino di migliaia di famiglie e individui in difficoltà. La città potrebbe implementare modelli che garantiscano un accesso equo alle informazioni e ai servizi di prima necessità, riducendo sul nascere il fenomeno dell’invisibilità.
Le esperienze locali svelano che è possibile rompere il ciclo della povertà e della disuguaglianza attraverso l’implementazione di politiche pratiche e la creazione di sinergie tra vari attori sociali. A fronte della crescente emergenza abitativa e delle misure di austerità, è fondamentale unire le forze per promuovere diritti e dignità per tutti. La Caritas, attraverso la propria azione nel sociale, si propone di essere non solo un osservatore, ma un attore attivo nel cambiamento di tali dinamiche.
Questa iniziativa, quindi, non si limita a essere una semplice pubblicazione, ma rappresenta un appello a tutto il sistema sociale affinché nessuno venga lasciato indietro e tutti possano avere accesso ai diritti fondamentali di inclusione e protezione.