Un’operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana ha portato all’arresto di 12 persone, di cui 11 in carcere e 1 ancora ricercata. L’indagine ha scoperto una rete di spaccio ben radicata in Valsugana, che riforniva un ampio gruppo di consumatori locali. L’attività illegale è stata monitorata in modo intensivo, portando al sequestro di sostanze stupefacenti e materiale legato allo spaccio.
Dettagli sull’operazione e arresti eseguiti
L’intervento dei carabinieri si è concentrato su un gruppo di spacciatori che operava in Valsugana e zone limitrofe. Le 12 persone coinvolte, in prevalenza attive sul territorio trentino, sono state sottoposte a misure restrittive dopo una lunga attività investigativa. Di queste, 11 sono state condotte in carcere mentre una è al momento irreperibile. La complessità dell’organizzazione criminale è emersa durante gli accertamenti, che hanno permesso di delineare con precisione i ruoli e i legami interni al gruppo.
Modalità di indagine e coinvolgimento della rete
Gli arresti sono frutto di un lavoro svolto tra intercettazioni, appostamenti e monitoraggi continui. Gli elementi raccolti dai carabinieri hanno confermato che il gruppo forniva cocaina e hashish in modo sistematico a una vasta clientela, composta da circa 260 consumatori abituali. La rete si avvaleva di diversi metodi per gestire il traffico, spostando gli stupefacenti tra Trento e la Valsugana in modi elaborati e senza orari fissi.
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Le sostanze sequestrate e il materiale ritrovato
Durante l’operazione, le forze dell’ordine hanno posto sotto sequestro 540 grammi di cocaina e oltre 1,8 chili di hashish. Queste quantità indicano un traffico piuttosto intenso nel territorio valsuganotto. Oltre alle sostanze, i carabinieri hanno trovato diverso materiale usato per il confezionamento delle dosi, come bilancini e involucri vari.
Sono stati recuperati anche soldi contanti ritenuti provento delle vendite illegali. Il denaro era stato nascosto nei punti di riferimento stabiliti dal gruppo, per mantenere sotto controllo i guadagni e cercare di eludere le ricostruzioni della polizia. Questi sequestri rappresentano un colpo significativo nei confronti dello spaccio locale, limitando la diffusione di droga nella zona.
Supporto operativo e modalità di controllo del territorio
L’azione di Borgo Valsugana si è avvalsa di mezzi speciali e supporti esterni ai carabinieri locali. Sono intervenuti i nuclei cinofili da Laives, in provincia di Bolzano, e Padova, che hanno aiutato nella ricerca delle sostanze e nella sorveglianza di punti chiave. Il 3/o nucleo elicotteri dei carabinieri di Bolzano ha svolto un ruolo fondamentale nel monitoraggio dall’alto, offrendo una visione complessiva e prevenendo eventuali fughe o spostamenti sospetti.
Controllo continuo e strategie degli investigatori
L’attività di spaccio è avvenuta con continuità, senza pause, in diverse ore della giornata e, in taluni casi, anche nelle ore notturne. Gli investigatori hanno ricostruito come la droga transita da Trento alla Valsugana usando diverse modalità di trasporto, passando spesso inosservati. Il controllo del territorio era affidato a ripetuti passaggi degli indagati, che mantenevano contatti sicuri con i clienti e si muovevano per evitare i controlli.
Questa operazione rimette in evidenza come le forze dell’ordine mantengano alta la guardia sul traffico di sostanze stupefacenti nelle zone del Trentino. L’arresto di queste persone e il sequestro degli stupefacenti rappresentano un intervento mirato a contrastare il dilagare della droga nella Valsugana e a salvaguardare la sicurezza dei residenti.