La notte del 28 giugno ha segnato una forte crisi nel traffico aereo del nordovest italiano, con oltre 300 voli bloccati a causa del guasto al centro radar. Molti passeggeri si sono trovati a terra, affrontando ritardi e cancellazioni. Adesso nasce il dubbio su chi abbia diritto a un risarcimento e come ottenere un rimborso per i disagi subiti.
Il guasto al centro radar e le conseguenze sul traffico aereo
Il 28 giugno 2025, nel cuore della notte, un guasto tecnico improvviso ha colpito il centro radar responsabile del controllo del traffico aereo nel nordovest italiano. Questa interruzione ha paralizzato i movimenti in uno degli scali più trafficati, creando un’onda d’urto che ha coinvolto oltre 300 voli. La mancanza di visibilità e il blocco temporaneo delle comunicazioni tra torre e aerei hanno imposto lo stop immediato delle operazioni.
L’evento ha causato cancellazioni e ritardi per migliaia di passeggeri. Molti voli sono stati rinviati anche nelle ore successive, provocando disagi nelle coincidenze e complicazioni nei programmi di viaggio. La complessità della situazione è stata aggravata dalla difficoltà di gestire un traffico aereo già intenso in un periodo di alta domanda.
Leggi anche:
Aeroporti sotto pressione
A quel punto gli aeroporti coinvolti si sono trovati sotto pressione, con lunghe file ai check-in e contatti frequenti con le compagnie aeree per chiarire lo stato dei voli. Le autorità aeronautiche hanno avviato rapidamente le verifiche per ripristinare il servizio radar e ridurre al minimo l’impatto sulla sicurezza e i tempi di attesa.
A chi spettano i rimborsi dopo i disagi del 28 giugno
Dopo una giornata di caos, la domanda principale per molti passeggeri riguarda il diritto ai rimborsi o agli indennizzi. La normativa europea e italiana prevede tutele specifiche per chi subisce ritardi prolungati o cancellazioni non imputabili a forza maggiore o eventi eccezionali.
Nel caso della rottura del centro radar, la responsabilità ricade sulle autorità di controllo o sul gestore del sistema, per cui chi ha subito cancellazioni o ritardi oltre le 3 ore può chiedere un risarcimento. I rimborsi si applicano soprattutto ai voli cancellati, mentre per ritardi lunghi sono previsti anche indennizzi in denaro, a seconda della distanza del volo.
Si può inoltre richiedere il rimborso dei costi extra sopportati, come pasti, pernottamenti o trasporti alternativi necessari a causa del disservizio. Chi è stato assistito dalle compagnie aeree, con voucher o sistemazioni, può comunque chiedere un risarcimento integrativo.
Non hanno diritto al rimborso invece i passeggeri che hanno subito cause di forza maggiore, come condizioni meteo estreme, a meno che il guasto radar non sia stato la vera causa del blocco. La differenza tra disservizio tecnico e cause esterne è al centro delle contestazioni.
Le modalità per richiedere rimborsi e indennizzi
Per richiedere un rimborso o un indennizzo dopo il guasto del 28 giugno, la prima mossa è contattare direttamente la compagnia aerea con cui si era prenotato. È utile conservare tutta la documentazione, compresi biglietti, carte d’imbarco, comunicazioni ufficiali e scontrini per eventuali spese extra.
Le richieste possono essere inviate tramite sito web, email o sportello assistenza al cliente. Alcune compagnie mettono a disposizione moduli specifici per segnalare disagi e chiedere rimborsi. È importante dettagliare il motivo della richiesta e allegare prove. Il termine per la presentazione della domanda varia, ma di norma si attesta entro 2 anni.
Azioni successive in caso di rifiuto
In caso di risposta negativa o mancato riscontro, si può rivolgere l’autorità nazionale per l’aviazione civile o associazioni di tutela consumatori. In certi casi è possibile attivare procedure giudiziarie o arbitrati per ottenere il risarcimento riconosciuto per legge.
Le compagnie aeree sono tenute a rispondere entro un tempo ragionevole, ma si registrano ritardi e disguidi a causa del volume elevato di richieste da eventi come quello del 28 giugno. Prevedere tempi lunghi e conservare ogni comunicazione resta quindi indispensabile.
Impatto sulle città e sugli aeroporti coinvolti
Le città servite dagli aeroporti interessati hanno visto un rallentamento nelle attività legate ai voli. Oltre al disagio diretto sui passeggeri, gli aeroporti hanno dovuto gestire un sovraccarico di traffico interno e fronti di crisi per orientare i viaggiatori in sala partenze.
Nel nordovest italiano, a Torino, Milano e Genova, gli scali si sono confrontati con difficoltà logistiche per controllare gli accessi e sostituire i voli cancellati. L’aumento delle richieste di informazioni ha impegnato il personale a disposizione e richiesto interventi straordinari.
Le compagnie di trasporto alternative, come treni e autobus, hanno registrato una maggiore domanda, ma spesso non in grado di assorbire completamente il flusso di persone spostate. Questo ha creato disagi anche nelle reti di trasporto locale, con stazioni sovraffollate.
Conseguenze economiche
Il blocco ha inoltre generato ripercussioni economiche, considerando l’importanza del traffico aereo nella regione per turismo e lavoro. La rapidità nel ripristino del sistema radar si è rivelata una priorità per ridurre le perdite e ristabilire la normalità.
Il ruolo delle autorità e le misure per evitare nuovi guasti
Dopo il guasto, le autorità aeronautiche hanno avviato indagini per accertare le cause precise. La manutenzione dei sistemi radar ha richiesto verifiche approfondite e interventi immediati per scongiurare ripetizioni simili.
Nel frattempo, sono aumentati i controlli sul funzionamento dei centri di controllo traffico e l’adozione di piani di emergenza per gestire blackout o malfunzionamenti. Il coordinamento con aeroporti, compagnie aeree e enti di sicurezza è stato potenziato per ridurre i tempi di risposta.
Le autorità hanno ribadito l’impegno a garantire trasparenza sulle informazioni da fornire ai viaggiatori, specie in situazioni di crisi. È stato previsto un miglioramento della comunicazione diretta e strumenti online aggiornati in tempo reale.
Infine, nuove disposizioni spingono per aggiornamenti tecnologici e backup dei sistemi radar. Le soluzioni prevedono anche simulazioni e prove pratiche per testare la reazione del sistema in caso di emergenza.
Questi interventi nascono dall’esperienza del 28 giugno, con l’obiettivo di evitare che un disservizio tecnico blocchi nuovamente ampie zone del traffico aereo italiano.