Campagna estorsiva e arresti: pressioni per cessione della società calcio Foggia da gruppi criminali

Campagna estorsiva e arresti: pressioni per cessione della società calcio Foggia da gruppi criminali

La procura distrettuale antimafia di Bari scopre una tentata estorsione ai danni della società calcio Foggia 1920 da parte di ultras legati alla criminalità organizzata, con arresti, daspo e amministrazione giudiziaria.
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La procura antimafia di Bari ha smantellato un tentativo di estorsione mafiosa volto a controllare la società calcio Foggia 1920, con arresti, daspo e amministrazione giudiziaria per bloccare l’infiltrazione criminale nel club. - Gaeta.it

L’attività investigativa della procura distrettuale antimafia di Bari ha portato alla luce una tentata estorsione ai danni della società calcio Foggia 1920, orchestrata da un gruppo di ultras legato alla criminalità organizzata locale. L’obiettivo era imporre una cessione forzata della società a un prezzo inferiore rispetto al valore di mercato. A seguito degli accertamenti, sono stati eseguiti arresti, emessi provvedimenti restrittivi e applicata una misura di amministrazione giudiziaria sulla società sportiva.

Indagini e operazioni della procura antimafia di Bari

Le indagini coordinate dalla procura distrettuale antimafia hanno preso corpo grazie a intercettazioni e analisi di fatti criminosi che si sono protratti per diversi mesi. Una delle principali direttrici criminali individuate è stata la pressione esercitata su vertici e dirigenti della società calcio Foggia 1920, con lo scopo di obbligarli a lasciare il controllo della società. La pubblica accusa ha emesso, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, le relative ordinanze cautelari che hanno portato all’arresto di quattro persone. Questi sono considerati responsabili di tentata estorsione nei confronti del presidente della società sportiva.

Misure restrittive e daspo

Insieme agli arresti, la polizia ha eseguito la misura di amministrazione giudiziaria che limita la gestione autonoma della società. Parallelamente, il questore ha emesso 52 daspo, rivolti a soggetti con precedenti penali legati alla criminalità organizzata e al traffico di sostanze stupefacenti. Questi provvedimenti mirano a impedire la loro presenza negli eventi sportivi e a bloccare forme di condizionamento criminale nel mondo del calcio locale.

Modalità e obiettivi della campagna intimidatoria

La campagna di intimidazione è partita già nel giugno 2023 e si è sviluppata attraverso atti di violenza e minacce rivolti ai rappresentanti della società. Il primo episodio significativo è stato l’esplosione di colpi di fucile contro l’auto dell’allora capitano della squadra, evento che ha segnato l’avvio di una serie d’azioni aggressive finalizzate a piegare la resistenza del management sportivo.

Questi atti avevano una duplice finalità: costringere il presidente a dimettersi e a cedere la proprietà a favore dei gruppi criminali, e assicurarsi il controllo sulle attività interne alla società. Tra i punti di interesse c’erano la gestione degli sponsor, gli accrediti per l’accesso allo stadio e la selezione del personale. Volevano imporre un modello di controllo mafioso anche nel funzionamento quotidiano della squadra e negli affari economici connessi.

Violenze e minacce

Le azioni intimidatorie hanno interessato più aspetti della gestione societaria, mirando a instaurare una presenza illegale capillare, in cui ogni decisione tecnica ed economica doveva passare attraverso i gruppi criminali.

Attentati sventati e elementi probatori raccolti

Nel corso delle indagini sono stati respinti due attentati incendiari, che avrebbero colpito le auto dei vertici della società. In uno dei casi è stato identificato un minorenne coinvolto direttamente nell’azione delittuosa, confermando la presenza di giovani reclutati per azioni criminali su mandato delle organizzazioni.

Le forze dell’ordine hanno raccolto prove durante perquisizioni e con intercettazioni ambientali e telefoniche. Tra il materiale sequestrato anche documenti con annotazioni criptiche che descrivevano le strategie criminali da adottare contro il club. Tutte le azioni portate avanti da più soggetti risultano coordinate da un’unica regia, collegando le operazioni ai gruppi mafiosi della cosiddetta “Società Foggiana”, struttura conosciuta per influenze diffuse e metodi violenti.

Organizzazione e finalità criminale

Questi elementi dimostrano come le attività criminali non siano casuali ma ben organizzate, con l’obiettivo di destabilizzare la gestione sportiva e di imporre l’influenza malavitosa sulle dinamiche della società calcio Foggia 1920. La complessità delle indagini e il coordinamento tra le forze di polizia hanno evitato che questi piani prendessero forma piena, tutelando gli interessi della società e della cittadinanza.

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