Il consorzio CAMI nasce alla fine del 2023 come alleanza di aziende italiane specializzate nell’affumicatura del salmone. Un progetto che vuole mettere insieme tradizione e dimensione industriale, nel tentativo di affrontare i cambiamenti di mercato e le difficoltà della filiera ittica nazionale. L’esperienza di CAMI, portata al 9° Forum Food&Beverage di Teha Club, racconta come un gruppo di imprese possa tenere insieme qualità, identità territoriale e capacità produttiva per competere a livello globale.
Come si è formato il consorzio cami e quali aziende lo compongono
CAMI è nato a dicembre 2023 dalla collaborazione di quattro imprese italiane importanti nel settore del salmone trasformato: Foodlab, Sicily Food, Starlaks e Compagnia del mare attraverso il marchio Fjord. Questi gruppi hanno deciso di unire le forze per creare un consorzio che rappresenti una realtà solida nell’affumicatura del pesce, un settore che richiede tecniche specializzate e un particolare legame con le tradizioni locali.
La nascita di CAMI risponde a una scelta chiara: mantenere intatta la qualità artigianale delle lavorazioni pur organizzandosi intorno a una visione strategica più ampia, capace di affrontare la competizione internazionale. Gianpaolo Ghilardotti, presidente del consorzio, ha sottolineato come questo modello operativo sia un equilibrio tra cultura del prodotto e innovazione industriale, da portare avanti con trasparenza e con un rapporto diretto con i territori coinvolti.
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Cami come rete per la valorizzazione territoriale
CAMI agisce quindi non solo come un gruppo di imprese, ma come una rete che valorizza la produzione locale, l’artigianalità e la qualità certificata dei suoi prodotti. Il consorzio concentra il suo lavoro su metodi di affumicatura che traggono origine da tecniche storiche, preservandole tramite collaborazioni e investimenti condivisi.
L’aumento dei prezzi del salmone e la crisi della filiera ittica italiana
Il mercato del salmone ha vissuto nel 2022 una crisi profonda: il prezzo al chilogrammo è passato da circa 4,5 euro a cifre intorno a 13 euro. Questo cambiamento improvviso ha evidenziato le fragilità della produzione in Italia e ha reso indispensabile un ripensamento dell’intero processo produttivo e commerciale legato a questo prodotto.
Questa fase di difficoltà ha portato alcune delle principali aziende del settore a cercare nuove soluzioni per affrontare la pressione dei costi e della domanda globale. CAMI è nato in questo contesto, come tentativo di combinare efficienza di scala e capacità di innovazione, senza rinunciare alla tutela delle competenze artigianali, tipiche della lavorazione del salmone affumicato.
Strategia e valori del consorzio
L’idea alla base del consorzio è stata quella di creare un gruppo capace di avere un peso industriale sufficiente per rimanere competitivo, ma anche di mantenere un legame saldo con le radici locali e con le tradizioni. La strategia punta su processi qualitativi e certificati, capacità produttiva rilevante e senso di responsabilità verso i territori in cui le aziende operano.
Crescita economica e sviluppo occupazionale nel primo anno di cami
Nel primo anno di attività CAMI ha raggiunto risultati concreti e misurabili. Le aziende consorziate hanno impiegato complessivamente oltre 500 persone e lavorato più di 10.000 tonnellate di pesce, segnando una presenza importante nel panorama nazionale. Il fatturato aggregato ha superato i 120 milioni di euro, con una quota di mercato che si attesta intorno al 29%.
La distribuzione moderna, che comprende ipermercati e supermercati, ha riservato particolare attenzione ai prodotti CAMI. Qui il tasso di crescita nei ricavi è stato più del doppio rispetto all’anno precedente, a indicare che l’identità forte del consorzio e la qualità riconosciuta hanno un impatto rilevante sul consumatore italiano.
Impatto territoriale ed economico
Questo sviluppo industriale si accompagna a una politica di coinvolgimento e collaborazione con le comunità locali. La presenza delle aziende di CAMI nelle diverse regioni contribuisce a creare posti di lavoro e a valorizzare le economie territoriali. Il consorzio dimostra così che si può dare forza all’industria del salmone con un approccio che rispetta e conserva le specificità culturali e produttive italiane.
Affumicatura: tra saperi antichi e difesa delle tradizioni locali
Il metodo di affumicare il pesce, su cui si basa buona parte del lavoro del consorzio, deriva da conoscenze tramandate nel tempo, spesso legate ad aspetti artigianali e a tecniche particolari. CAMI si propone di salvaguardare queste competenze, che rischiano di essere perse di fronte alla standardizzazione globale.
Il progetto del consorzio non vuole essere solo una risposta economica, ma anche un impegno a mantenere vive le tradizioni del territorio. La rete di imprese coinvolte vuole valorizzare non soltanto il prodotto finale, ma anche le comunità e le storie che gli sono dietro. L’obiettivo è offrire al mercato prodotti riconoscibili per la qualità e per il legame con le zone di produzione.
Radici culturali e innovazione industriale
In definitiva CAMI si inserisce nel panorama italiano come esempio di cooperazione tra imprese con un’identità chiara, fondata su valori di qualità, trasparenza e responsabilità verso il territorio. Nel 2025 continua a consolidare la sua posizione in un mercato segnato da sfide e cambiamenti, portando avanti un modello che unisce tradizione e innovazione.