Un cameraman inglese di 54 anni, giunto all’aeroporto di Fiumicino il 24 aprile per partecipare ai funerali di papa Francesco, è stato fermato appena sbarcato. La polizia aeroportuale lo ha invitato a seguirla negli uffici per notificargli un atto giudiziario relativo a una causa in corso in italia. L’uomo è coinvolto come imputato in un processo per una truffa assicurativa ai danni di una giovane donna di bologna, ma la vicenda nasconde diverse complessità legate alla mancata ricezione delle notifiche e a un errore sull’intestazione di una utenza telefonica.
Il fermo all’aeroporto di fiumicino e la notifica dell’atto giudiziario
Il 24 aprile, appena atterrato a Fiumicino, il cameraman inglese non immaginava di essere atteso da agenti della polizia giunti per consegnargli una notificazione importante. L’atto riguardava un procedimento giudiziario aperto in italia che vede l’uomo come parte coinvolta. Come ha poi scoperto, l’accusa è relativa a una truffa assicurativa per una somma di poco più di 400 euro ai danni di una bolognese. I fatti risalirebbero al 2019 e coinvolgono anche due persone originarie della Campania. La sua presenza sul suolo italiano ha permesso finalmente alle autorità di rintracciarlo, dato che si era reso irreperibile per la giustizia italiana.
La decisione della polizia è stata quindi dettata dalla necessità di notificargli un documento che in precedenza non era stato possibile recapitargli pubblicamente. Il fermo non è legato a un arresto, ma a un procedimento di comunicazione formale che rappresenta un passaggio obbligatorio per il proseguimento del procedimento legale.
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Il processo per la truffa assicurativa e le posizioni degli imputati
Il processo riguarda una truffa ai danni di una donna di bologna, che avrebbe subito un raggiro riguardo a pratiche assicurative. Le indagini avevano portato a rinviare a giudizio tre persone coinvolte, tra cui il cameraman come imputato per un particolare tecnico legato all’utenza telefonica utilizzata per la truffa. La somma in gioco non è stata mai molto alta, supera di poco i 400 euro, ma la legge italiana prevede comunque azioni da parte della magistratura.
Per quanto riguarda i coimputati campani, uno è stato condannato mentre un altro è stato assolto, secondo quanto deciso dal tribunale di bologna. Il giudice Gilda del Borrello ha invece emesso per il cameraman inglese il 6 marzo 2023 una sentenza di non luogo a procedere per irreperibilità: l’imputato non era mai stato raggiunto dalle notifiche ufficiali che avrebbero comunicato le imputazioni. L’assenza delle notifiche aveva bloccato il processo nei suoi confronti per anni, fino all’arrivo nel nostro paese.
Ora che il cameraman è stato trovato, quella sentenza potrebbe essere revocata e il processo riprendere. Non è escluso che, viste le circostanze, la vicenda possa risolversi senza ulteriori sviluppi giudiziari importanti.
La difesa dell’inglese e la posizione sull’utenza telefonica
Il cameraman non parla italiano e ha avuto difficoltà a capire sin dall’inizio cosa fosse accaduto. A chiamare in suo soccorso è stato l’avvocato Mattia Finarelli, assegnato d’ufficio come suo difensore. Finarelli sta lavorando per chiedere la rimozione della querela sporta dalla donna bolognese, puntando sulla totale estraneità del suo assistito rispetto a quanto accaduto.
Secondo la difesa, a lui sarebbe stata attribuita, in modo errato o anche fraudolento, l’intestazione di un numero di telefono cellulare usato nella truffa. Questo dettaglio sarebbe cruciale per smentire l’accusa e ottenere l’archiviazione del caso. L’avvocato sta seguendo ogni passaggio per garantire che il cameraman possa chiarire la sua posizione davanti al tribunale e dimostrare di non aver avuto alcun ruolo nel raggiro assicurativo denunciato.
Implicazioni delle notifiche e delle utenze telefoniche
La vicenda mette in luce come errori nell’attribuzione di utenze e mancate notifiche possano creare situazioni di lunghe e complicate indagini, influenzando la vita di persone coinvolte indirettamente. L’incontro del cameraman con la giustizia italiana si è rivelato solo ora possibile, proprio perché si trovava all’interno del territorio e non più irreperibile.
In definitiva, la fase processuale riparte ora dalla possibilità di rivedere le posizione dei soggetti coinvolti, mentre il dibattimento deve fare ordine sulla reale partecipazione dell’inglese.