Nelle ultime settimane l’agenzia fiscale americana ha attraversato una fase di grande instabilità ai vertici, con nomine e revoche rapidissime. Il nodo centrale è la sostituzione a sorpresa del commissario ad interim dell’Irs, Gary Shapley, appena tre giorni dopo la sua nomina. La nuova guida, indicata dall’amministrazione Trump, è Michael Faulkender, già esperto vicino al ministero del Tesoro. Questa vicenda si inserisce in un contesto di tensione che coinvolge anche il rapporto tra l’Irs e università come Harvard, oltre a problemi legati alla gestione dei dati fiscali per politiche migratorie.
la sostituzione di shapley e l’ingresso di faulkender alla guida dell’irs
Martedì 9 aprile Gary Shapley aveva assunto la carica di commissario ad interim dell’Irs, l’agenzia governativa incaricata di raccogliere le imposte federali negli Stati Uniti. A soli tre giorni dalla sua nomina, Donald Trump ha deciso di sostituirlo con Michael Faulkender, attuale vice segretario al Tesoro. L’annuncio dell’avvicendamento è arrivato, non a caso, lo stesso giorno in cui l’Irs ha revocato a Shapley l’accesso ai sistemi dell’agenzia. Fonti interne – citate dal New York Times – confermano che si è trattato di una decisione repentina e inattesa.
michael faulkender, un profilo tecnico al tesoro e in accademia
Michael Faulkender è un accademico con un solido background nel campo della finanza, attualmente docente all’Università del Maryland. La sua esperienza al ministero del Tesoro durante il primo mandato di Trump sembra aver pesato nella scelta per questa nuova nomina, pensata per garantire una direzione più stabile e “allineata” alle esigenze dell’amministrazione. Questa sostituzione segue una catena di mutamenti al vertice dell’Irs, che nelle ultime settimane ha visto diverse promozioni e dimissioni in rapida successione.
tensioni interne e critiche sulla nomina di shapley
La nomina iniziale di Shapley non è stata accolta con favore dal segretario al Tesoro Scott Bessent. Secondo quanto riferito dal New York Times, Bessent avrebbe lamentato che quella designazione fosse stata fatta a sua insaputa e per volere diretto di Elon Musk, imprenditore noto per il suo ruolo in Tesla e SpaceX. La decisione di Trump di cambiare idea e sostituire Shapley con Faulkender riflette una spaccatura interna sulle scelte di leadership all’interno dell’agenzia.
clima di disaccordo e nomine frenetiche
È evidente un clima di disaccordo e mancanza di coordinamento fra i piani alti del governo sulla supervisione dell’ente fiscale. Alle nomine frenetiche si aggiunge la decisione strategica di Trump di affidare il ruolo di capo fisso dell’Irs al deputato Billy Long. Tuttavia, questa nomina dovrà passare attraverso l’approvazione del Senato prima di essere ufficializzata, lasciando dunque ancora spazio a possibili nuovi cambiamenti.
contrasti sull’uso dei dati fiscali e le dimissioni di melanie krause
Non solo vertici agitati per l’agenzia fiscale americana, ma anche forti polemiche legate all’utilizzo dei dati raccolti. La precedente commissaria ad interim, Melanie Krause, si è dimessa in seguito a forti divergenze con l’amministrazione Trump. Krause aveva espresso disappunto per la scelta governativa che prevedeva l’impiego delle informazioni dell’Irs per supportare le operazioni di deportazione degli immigrati senza documenti.
Questa decisione ha acceso un acceso dibattito politico e sociale negli Stati Uniti, mettendo in luce le tensioni tra le funzioni di servizio pubblico dell’Irs e le strategie migratorie del governo. Le dimissioni di Krause rappresentano un segnale di malumore anche all’interno della stessa agenzia, dove la legittimità dell’uso dei dati fiscali ha fatto emergere contrasti profondi e mai sopiti.
le scadenze fiscali e la controversia con harvard
Il momento in cui si sono concentrati i cambiamenti alla guida dell’Irs non è casuale. Proprio il 16 aprile si è chiusa la stagione della presentazione delle denunce dei redditi negli Stati Uniti, uno degli appuntamenti più importanti dell’anno per l’agenzia. In questa fase delicata, l’Irs era al centro di una controversia accesa dall’amministrazione Trump riguardo alla posizione fiscale di Harvard.
Trump ha infatti avanzato l’ipotesi di revocare a Harvard lo status di esenzione fiscale, una mossa che ha innalzato il livello dello scontro tra istituzioni accademiche e governo federale. L’Irs si è trovata così al crocevia di queste dinamiche, con il compito di valutare e gestire le istanze fiscali in uno scenario sempre più politicizzato e sotto pressione.
Le vicende dell’agenzia tributaria americana restano quindi sotto i riflettori per altre ragioni oltre alla gestione interna. Nel clima politico e amministrativo degli Stati Uniti, l’Irs assume un ruolo che va oltre la semplice raccolta delle imposte, diventando protagonista di questioni di natura economica, sociale e istituzionale.