Le recenti mosse in borsa mettono al centro l’attenzione sulle grandi operazioni bancarie italiane in corso nei primi mesi del 2025. Tra rialzi di partecipazioni, scelte strategiche e ricorsi giudiziari, il panorama vede numerose trattative in corso che potrebbero segnare profondamente il futuro del sistema bancario nazionale. Le dinamiche coinvolgono istituti chiave come Mediobanca, Unicredit, Banco Bpm, Banca Generali e Monte dei Paschi di Siena, e seguire queste vicende aiuta a capire come potrebbero ridefinirsi gli assetti interni del credito italiano.
L’offerta di unicredit su banco bpm in bilico per i tempi del tar e l’intervento del governo
L’offerta pubblica di acquisto che Unicredit ha presentato su Banco Bpm è tra le operazioni più attentamente osservate. La partita si complica a causa dei tempi dettati dal Tribunale amministrativo regionale , il quale deve pronunciarsi su due aspetti cruciali: la sospensione dell’OPS precedentemente decisa dalla Consob e il ricorso legato all’applicazione del golden power da parte del governo italiano. Unicredit ha rinunciato alla richiesta di sospensiva del ricorso, avanzata a fine maggio, interpretando positivamente alcune risposte del Ministero dell’economia. Ciò tuttavia non impedisce che il Tar si esprima entro l’11 giugno, con una decisione di grande impatto sull’operazione.
La posizione di andrea orcel
Il CEO di Unicredit, Andrea Orcel, ha sottolineato la posta in gioco. Lungaggini procedurali potrebbero rendere il progetto “de facto non economico” se non si arrivasse a una risposta tempestiva. Se il Tar dovesse tardare, rischierebbe di far decadere l’intera offerta. L’intervento del governo con il golden power evidenzia la delicatezza politica dell’operazione, mentre sul versante aziendale si mantiene una cautela prudente in attesa degli sviluppi. Nel frattempo, il dado non sembra ancora tratto e i riflettori restano puntati su questa complessa trattativa.
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Opposizione tedesca e strategie di unicredit sulla scalata a commerzbank
Un’altra questione cruciale riguarda l’avanzata di Unicredit verso la banca tedesca Commerzbank, un dossier che resta aperto malgrado la netta opposizione delle autorità di Berlino. Il governo tedesco ribadisce con fermezza il rifiuto verso un’acquisizione ostile, definendo tale ipotesi “inaccettabile” per una banca di tale importanza nel sistema finanziario tedesco. Lars Klingbeil, portavoce del ministro delle finanze tedesco, ha confermato come l’indipendenza di Commerzbank rimane un obiettivo inderogabile.
Dichiarazioni di orcel
Dal canto suo, Orcel ha lasciato spiragli, dichiarando che Unicredit continuerà a valutare se sia possibile raggiungere un accordo amichevole. La posizione tedesca funge da freno ma non chiude del tutto la porta a negoziazioni, sebbene se non si arriverà a un’intesa sarà inevitabile rivedere la strategia. Questa vicenda resta in bilico, e nei prossimi mesi tornerà al centro della cronaca economica tra Mosca e Francoforte.
Mediobanca, caltagirone e l’incrocio con monte dei paschi e banca generali
Il sistema Mediobanca costituisce il fulcro di un altro capitolo intrigante. Il gruppo guidato da Alberto Nagel sta cercando di muovere le proprie pedine sullo scacchiere, puntando a rafforzare il controllo su Banca Generali tramite l’offerta promossa da Monte dei Paschi di Siena. In questa partita complessa si inserisce la scalata di Caltagirone, che ha portato la sua quota in Mediobanca vicino al 10%, un segnale che anticipa l’assemblea del 16 giugno chiamata a decidere sull’offerta stessa.
Posizioni dei soci e dichiarazioni
Il patto di consultazione dei soci industriali, titolare di circa l’11,8% di capitale, si è espresso sostanzialmente a favore, ma permangono alcune divisioni interne. Da parte sua Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali, ha definito poco chiara e legata a un intento di controllo diretto l’offerta di Monte dei Paschi. A questo si contrappongono invece le dichiarazioni di Luigi Lovaglio, AD di Mps, convinto del successo dell’operazione e della sua natura di mercato.
Questo caso mostra un intreccio delicato di interessi e alleanze da cui dipenderà il futuro dell’assetto di controllo su Generali, un tema che coinvolge pesantemente diversi attori economici con strategie non ancora del tutto svelate. In gioco c’è la ridefinizione di rapporti consolidati dalla finanza italiana da anni, con Caltagirone e Delfin in azione per rimodellare gli equilibri interni a Piazzetta Cuccia.
Altre operazioni minori con potenziali sviluppi nel panorama bancario
Non tutte le offerte in corso raccolgono uguale attenzione mediatica, ma alcune possono avere impatti importanti. Bper ha ottenuto il via libera della Consob per il documento di offerta riguardante Banca Popolare di Sondrio, con la campagna che partirà il 16 giugno. L’iter appare più lineare, ma si attendono gli sviluppi dell’accoglimento da parte del mercato e degli azionisti.
Anche Banca Ifis si muove sul dossier Illimity, un passaggio meno rumoroso ma che può dare spazio a nuove configurazioni nel mercato. Queste due operazioni si muovono in un contesto più defilato, ma potrebbero accelerare o influenzare più avanti altre dinamiche nel sistema bancario italiano.
Il ruolo della banca d’italia e le considerazioni finali di fabio panetta sulle aggregazioni bancarie
Fabio Panetta, governatore di Banca d’Italia, ha posto l’accento sulle condizioni con cui devono svolgersi le fusioni e le acquisizioni in ambito bancario. Nel suo discorso delle “considerazioni finali”, ha ricordato che le aggregazioni devono perseguire esclusivamente la creazione di valore. Ha lasciato tutto nelle mani del mercato e delle scelte degli azionisti, rimarcando che nessun intervento diretto dovrebbe orientare giudizi e risultati.
Le sue osservazioni riflettono la cautela necessaria in un sistema che sta attraversando tensioni significative e potenziali cambiamenti strutturali. L’evoluzione delle tante operazioni aperte resta quindi soggetta a valutazioni economiche, azionarie e anche politiche, in cui l’intervento della banca centrale gioca un ruolo di vigilanza attenta. Il 2025 appare così un anno decisivo, dove le singole scelte potranno stravolgere o consolidare assetti storici nel mondo bancario.