Calo demografico in sardegna: al 2023 popolazione sotto 1,6 milioni con segnali di invecchiamento

Calo demografico in sardegna: al 2023 popolazione sotto 1,6 milioni con segnali di invecchiamento

La Sardegna perde abitanti con una popolazione sotto 1.570.000, natalità ai minimi storici e invecchiamento crescente; aumentano gli stranieri mentre la Regione avvia misure per contrastare lo spopolamento nelle aree interne.
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La Sardegna continua a perdere abitanti, con un calo demografico costante, natalità ai minimi e invecchiamento della popolazione, soprattutto nei piccoli comuni, nonostante le iniziative regionali per contrastare lo spopolamento. - Gaeta.it

La Sardegna continua a perdere abitanti, secondo i dati aggiornati al 31 dicembre 2023 del censimento permanente Istat. La popolazione isolana scende sotto la soglia di 1.570.000 residenti, con un decremento che si estende su oltre un decennio e che riguarda tutte le province. Le dinamiche demografiche evidenziano nascite ai minimi storici e un’incidenza crescente degli anziani. Aumentano inoltre gli stranieri, pur restando ben al di sotto della media nazionale. La distribuzione degli abitanti focus proprie sui grandi centri, mentre i piccoli comuni mostrano un invecchiamento più marcato. La Regione ha messo in campo alcune iniziative per cercare di rallentare il fenomeno dello spopolamento, soprattutto nelle aree interne e meno abitate.

Dati demografici aggiornati al 2023: quanti sono davvero i sardi

Al 31 dicembre 2023 la popolazione residente in Sardegna è pari a 1.570.453 persone, con un calo di 7.693 individui rispetto all’anno precedente. Tale diminuzione rappresenta una riduzione dello 0,5% in dodici mesi e raggiunge il 3,2% se paragonata ai dati del 2011. Questi numeri mostrano come il processo di riduzione demografica non si sia arrestato, mantenendo una costante perdita di abitanti da più di dieci anni.

Le cause del calo stanno nel saldo naturale negativo e nel saldo migratorio interno sfavorevole. Anche se la mortalità si è leggermente ridotta, passando dal tasso di 13 a 11,9 decessi ogni mille abitanti, i neonati registrano un nuovo minimo storico. Nel 2023 sono stati 7.242 i nuovi nati, 461 in meno rispetto al 2022. Il saldo migratorio con l’estero si mantiene positivo, ma non quanto basta per bilanciare la diminuzione complessiva.

Parallelamente cresce l’età media della popolazione, che raggiunge i 48,8 anni. Aumenta anche il numero di stranieri residenti sull’isola. Questi ultimi sono 52.041, circa il 3,3% del totale, provenienti principalmente da Romania, Senegal e Marocco. Nel 2023 si conta un incremento di 1.830 stranieri rispetto all’anno precedente.

Distribuzione della popolazione nelle province: sassari e cagliari al centro del territorio

Le province di Sassari e Cagliari raccolgono più della metà della popolazione sarda. Sassari è la più popolosa, con il 30,2% degli abitanti dell’isola, seguita da Cagliari con il 26,7%. Il resto del territorio è diviso tra il Sud Sardegna, che ospita il 21,1% degli abitanti, e Nuoro con Oristano, dove si concentra il restante 22%.

L’andamento negativo demografico si riflette in tutte le province. Il Sud Sardegna perde 2.381 residenti, mostrando la variazione più marcata in termini assoluti. Seguono Nuoro , Cagliari , Sassari e Oristano . A livello percentuale, Oristano mostra la riduzione più significativa con lo 0,8%.

Il calo della popolazione dipende da due fattori: il saldo naturale, con un deficit di 11.524 individui, e il saldo migratorio interno negativo di 672 persone. Solo il saldo migratorio dall’estero, positivo per 3.541 unità, mitiga in parte queste perdite.

Natalità ai minimi storici e mortalità in calo lieve nell’isola

Il numero di nascite in Sardegna scende a livelli molto bassi. Nel 2023 si sono registrati 7.242 nuovi nati, quasi la metà rispetto all’anno 2000 quando superavano quota 14.000. Il tasso di natalità è oggi 4,6 per mille abitanti, inferiore alla media italiana del 6,4.

Tutte le province mostrano una diminuzione del tasso di natalità su base annua. Il calo più significativo si registra a Cagliari, da 4,9 a 4,5 per mille, e a Sassari, da 5,3 a 4,9 per mille. Solo Oristano interrompe questa tendenza, con una lieve crescita di 0,2 per mille rispetto al 2022.

Il tasso di mortalità è diminuito nell’ultimo anno passando da 13 a 11,9 per mille abitanti, con un calo regionale dell’8,7%, più accentuato rispetto alla media nazionale scesa del 6,1%. Cagliari registra il tasso più basso , mentre Oristano rimane la provincia con il valore più alto .

Invecchiamento della popolazione: età media e indice di vecchiaia in salita

La popolazione sarda presenta una prevalenza femminile di quasi 28 mila unità, pari al 50,9% del totale. Questo dato si accentua nelle fasce di età più avanzate, dovuto principalmente a una longevità più lunga delle donne rispetto agli uomini.

L’età media regionale è salita nel 2023 a 48,8 anni, sopra la media nazionale di 46,6 anni. L’indice di vecchiaia – rapporto tra gli abitanti con più di 65 anni e quelli tra 0 e 14 – supera quota 266, in aumento rispetto a 252 dell’anno precedente.

Sassari risulta la provincia con la popolazione più giovane , mentre Oristano è quella con l’età media più alta . Anche l’indice di dipendenza strutturale, che confronta gli anziani con la popolazione in età attiva , cresce in tutta l’isola.

Presenza straniera in aumento ma lontana dalla media nazionale

L’aumento di stranieri residenti in Sardegna si attesta a 1.830 unità nel 2023. Tuttavia la loro percentuale rispetto alla popolazione totale resta al 3,3%, meno di un terzo rispetto alla media italiana che sfiora l’8,9%.

Le province di Sassari e Cagliari ospitano il 41,5% e il 30,8% degli stranieri residenti sull’isola. Oristano segna la presenza più bassa, con solo il 6,2%. Il saldo migratorio estero è positivo con 4.665 unità, mentre quello interno registra un bilancio negativo di 395 persone.

Tutte le province evidenziano una crescita degli stranieri residenti rispetto al 2022. Il Sud Sardegna mostra un incremento percentuale del 9,4%, mentre Cagliari cresce meno, dell’1,9%. Si conferma poi che gli stranieri hanno una popolazione più giovane, con un indice di vecchiaia di 69,2 rispetto a 274,4 degli italiani.

Caratteristiche dei comuni sardi: piccoli centri e contenimento demografico

Tra i 377 comuni della Sardegna, quasi la metà ha una popolazione tra 1.001 e 5.000 abitanti. Qui risiede poco più di un quarto degli abitanti complessivi. Sono presenti anche 130 piccoli centri con meno di 1.000 abitanti. Solo due comuni superano i 100 mila abitanti: Cagliari e Sassari, dove vive il 17% della popolazione regionale.

Il calo demografico interessa quasi tutte le dimensioni comunali. Eccezione fanno Olbia e Quartu Sant’Elena, unici centri tra 50.001 e 100.000 abitanti dove la popolazione è rimasta stabile.

Il comune più piccolo della Sardegna è Baradili con 80 residenti. Semestene è il comune con l’età media più alta, 59,3 anni, mentre Girasole ha la popolazione più giovane, 43,8 anni. Tadasuni registra il maggior calo percentuale con -8,7%, contro il +12,3% di Villanovaforru .

Invecchiamento accentuato nei piccoli comuni dell’isola

Nelle località con meno di 1.000 abitanti si osserva un invecchiamento più marcato rispetto ai centri più grandi. L’età media tocca i 51,7 anni e l’indice di vecchiaia supera 381,3, cifre decisamente sopra la media regionale.

Il tasso di mortalità nei piccoli comuni raggiunge i 17,6 decessi ogni mille abitanti, il più alto tra le diverse categorie. Questi indicatori diminuiscono progressivamente al crescere della popolazione comunale. Nei centri tra 50.000 e 100.000 abitanti, l’età media scende a 46,6 anni e il tasso di mortalità a 8,7 per mille.

Quanto al tasso di natalità, è massimo nei comuni tra 1.001 e 5.000 abitanti . Nei centri da 10.001 a 20.000 abitanti e sopra i 100.000, il tasso si stabilizza intorno a 4,3.

Misure regionali per arrestare lo spopolamento nelle aree interne

La regione Sardegna ha adottato misure dal 2022 per contenere il fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri, soprattutto quelli con meno di 3.000 abitanti. Sono previsti contributi per le famiglie con figli, incentivi per l’acquisto della prima casa e interventi nei servizi sociali.

Nel programma Strategia nazionale per le aree interne , la Sardegna investe nel potenziamento dei servizi e in azioni per lo sviluppo economico delle aree della Barbagia e della Valle del Cedrino. Queste si aggiungono alle zone già gestite di Gennargentu/Mandrolisai e Alta Marmilla.

Non mancano iniziative per stimolare nuove imprese o trasferire attività economiche. Nei primi mesi del 2025 sono stati presentati bandi per l’insediamento di attività nei piccoli comuni e un progetto dedicato alle isole minori, focalizzato sui giovani tra 18 e 35 anni che vogliono avviare iniziative imprenditoriali in settori chiave per lo sviluppo locale.

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