Nel primo trimestre del 2025, l’emilia-romagna ha visto una diminuzione nel numero delle imprese guidate da donne rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo fenomeno, emergente dai dati raccolti da unioncamere emilia-romagna, evidenzia una flessione significativa in alcuni settori economici e variazioni nelle forme giuridiche delle aziende femminili. Analizzare questi numeri aiuta a comprendere meglio l’evoluzione recente di questo segmento imprenditoriale nel contesto regionale.
Andamento generale delle imprese femminili in emilia-romagna a marzo 2025
Al 31 marzo 2025 le imprese femminili registrate in emilia-romagna sono risultate essere 82.634, che corrispondono al 21,3% del totale delle imprese attive nella regione. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, si è rilevata una diminuzione di 808 unità, pari a una flessione dell’1%. I dati sono stati elaborati da unioncamere emilia-romagna sulla base delle informazioni ufficiali raccolte nei registri delle imprese.
Questa riduzione non rappresenta un calo generalizzato e uniforme su tutti i segmenti, poiché il valore complessivo risente di andamenti molto diversi nei vari comparti dell’economia. La conferma di questo si ha analizzando le caratteristiche demografiche e territoriali delle imprese femminili; per esempio, l’incidenza delle giovani imprenditrici under 35 è dell’8,2%, che ha perso 131 unità rispetto all’anno passato. Una parte importante è data dalle imprese femminili straniere, che ammontano al 15,5% e hanno aumentato la loro presenza di 211 unità. Questo aumento ha alleviato in parte il calo complessivo rilevato nel comparto femminile.
Leggi anche:
Variazioni settoriali nel tessuto imprenditoriale femminile
Il comparto commerciale, così come l’industria e l’agricoltura, hanno subito un calo superiore al 3% nel numero di imprese femminili. Questo dato indica come diverse attività tradizionali abbiano vissuto una contrazione importante in questi primi mesi del 2025. Anche le costruzioni, dove la presenza femminile è storicamente più contenuta, mostrano un decremento dell’1,4%.
A fronte di queste flessioni, tuttavia, si registra una crescita negli ambiti legati ai servizi che non comprendono il commercio. In particolare, le attività professionali, scientifiche e tecniche guidano questo trend positivo con un aumento di 121 unità, cioè un +3,2%. Nel complesso, i servizi hanno aggiunto 518 nuove imprese femminili, con un tasso di crescita dell’1,2%. Questi dati indicano il peso sempre maggiore dei servizi a supporto alle imprese e ai professionisti come area di sviluppo per l’imprenditoria femminile in regione.
Cambiamenti nelle forme giuridiche delle imprese femminili
Osservando le forme giuridiche, emerge un ridimensionamento delle ditte individuali, che sono diminuite di 629 unità nel trimestre considerato. Analogamente, anche le società di persone hanno subìto un calo, perdendo 470 imprese femminili nel periodo. In contrasto a queste riduzioni, si è avuta una crescita delle società di capitali, che invece hanno guadagnato 345 unità.
Questi mutamenti segnano un cambiamento nella struttura organizzativa delle imprese femminili. Le società di capitali rappresentano una forma giuridica che spesso consente una maggiore capacità di investimento e una gestione più complessa rispetto alle ditte individuali. La trasformazione in questa direzione può riflettere anche una risposta alle nuove sfide economiche e alle opportunità offerte dai mercati locali e internazionali.
Impatto e prospettive future per le imprese femminili in regione
Il quadro offerto dai dati al primo trimestre del 2025 mostra un momento di aggiustamento per le imprese femminili in emilia-romagna. Il calo delle unità totali, concentrato in alcuni settori e forme giuridiche specifiche, trova compensazione parziale nell’espansione di attività nei servizi e in società di capitale.
Per la regione diventa cruciale monitorare queste dinamiche nel corso dell’anno e capire quali fattori influenzano la scelta di avviare o chiudere un’attività imprenditoriale femminile. Le imprese guidate da donne rimangono un segmento rilevante per l’economia locale, anche grazie alla partecipazione di soggetti stranieri che contribuiscono a contenere le perdite complessive. Rimanere aggiornati sui trend in atto offre indicazioni importanti per politiche di sostegno mirate e per comprendere l’evoluzione del tessuto economico regionale.