Nonostante il prezzo del jet fuel, componente chiave dei costi nel trasporto aereo, abbia mostrato una diminuzione continua dall’inizio del 2025, le tariffe dei biglietti aerei hanno seguito una tendenza opposta, aumentando significativamente negli ultimi mesi. Questa disparità è dovuta soprattutto alla complicazione delle strutture tariffarie e ai numerosi costi aggiuntivi applicati dalle compagnie.
Andamento del jet fuel e suoi effetti sui costi
Secondo il Jet Fuel Price Monitor diffuso dalla Iata, a fine maggio 2025 il prezzo medio globale del jet fuel si è attestato a 82,30 dollari al barile, segnando un calo dell’1,7% rispetto alla settimana precedente. Il trend negativo prosegue da inizio anno, con un valore medio inferiore del 12% rispetto ai primi mesi del 2024, quando si aggirava sui 93 dollari al barile. Questa riduzione avrebbe dovuto tradursi in un alleggerimento dei costi per le compagnie aeree.
Parallelamente, il cosiddetto jet fuel crack spread, che misura la differenza tra il prezzo del jet fuel e quello del petrolio greggio, si è ridotto a meno di 20 dollari al barile, segno di una maggiore efficienza nelle operazioni di raffinazione. Anche i carburanti utilizzati nei trasporti terrestri come benzina e gasolio mostrano segnali di stabilità, con prezzi in discesa tra gennaio e maggio 2025: la benzina è passata da 1,81 a 1,70 euro al litro, mentre il gasolio da 1,71 a 1,59 euro al litro. Nel confronto con il primo semestre del 2024, i prezzi medi per carburanti aerei e terrestri risultano inferiori.
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Questi andamenti, in teoria, avrebbero potuto favorire una riduzione delle tariffe aeree e un miglioramento della programmazione economica delle agenzie di viaggio. Tuttavia, il calo del jet fuel non ha determinato un conseguente calo dei prezzi dei biglietti, per ragioni legate ad altri fattori.
Il ruolo delle entrate ancillari nel rincaro dei biglietti aerei
A spingere verso l’alto il costo finale dei voli sono le cosiddette “ancillary revenue”. Questi sono costi supplementari imposti dalle compagnie aeree per i servizi collegati al viaggio aereo, che includono bagagli in stiva, selezione del posto, pasti, imbarco prioritario e altri servizi personalizzati. Negli ultimi mesi, il peso di queste voci è aumentato, facendo lievitare il costo totale dei biglietti rispetto alle tariffe base.
Oggi, per esempio, il pagamento per il bagaglio da imbarcare spesso supera il costo del biglietto stesso. La selezione del posto può comportare costi ulteriori importanti, specialmente per posti in corridoio, file anteriori o vicino alle uscite di sicurezza. Alcune compagnie aeree hanno introdotto maggiorazioni anche per i passeggeri in Business Class che vogliono scegliere il posto prima del check-in in aeroporto. Il sistema tariffario è diventato complicato e frammentato.
Esistono tariffe non rimborsabili o modificabili solo con penali percentuali o a forfait. Spesso i servizi come il bagaglio incluso, peso massimo consentito e imbarco prioritario variano da una tariffa all’altra in modo poco chiaro. Questa complessità rende l’esperienza di prenotazione e acquisto un vero e proprio percorso nel “caos tariffario” e incide pesantemente sul prezzo finale per il consumatore.
L’Unione Europea, infatti, ha annunciato che riunirà i ministri dei Trasporti per discutere nuove regole più trasparenti sul bagaglio a mano in cabina proprio per fare chiarezza in questo contesto.
Impatto sulla programmazione turistica e prospettive future
Secondo Assoviaggi Confesercenti, la situazione attuale rallenta la possibilità di programmare viaggi con tariffe più stabili e competitive, ostacolando anche le agenzie di viaggio nel proporre offerte sostenibili. La stabilità del costo dei carburanti terrestri, comunque, consente di limitare l’aumento dei prezzi dei servizi a terra, come trasferimenti e altri connessi al trasporto.
Per il settore turismo si tratta di un problema di sistema, che richiederà interventi regolatori e una revisione delle politiche tariffarie da parte delle compagnie per garantire una maggiore trasparenza e permettere ai consumatori di pianificare con maggior chiarezza i costi totali di viaggio.
L’aumento delle entrate ancillari conferma la trasformazione del modello economico del trasporto aereo, con maggiori ricavi da servizi accessori rispetto alla sola vendita del biglietto base. Il prezzo finale, perciò, appare oggi più influenzato dalla politica commerciale e dalla gestione delle tariffe accessorie che non dal costo del carburante, nonostante il jet fuel abbia un impatto rilevante sui costi operativi complessivi delle compagnie.
Un equilibrio delicato per il settore aereo
Nel confronto con il passato recente, il settore si trova a gestire un equilibrio difficile tra costi in calo di una componente chiave e maggiori richieste di ricavi da parte delle compagnie, che impattano direttamente sul cliente finale. Il monitoraggio e l’attenzione saranno necessari per la definizione delle nuove regole e la tutela dei consumatori, in uno scenario dove la mobilità aerea conferma la sua centralità ma con costi sempre più articolati.