Nel primo trimestre del 2025, le strutture turistiche dell’Unione europea hanno raccolto complessivamente 452,4 milioni di pernottamenti. Il volume è leggermente sceso dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questi dati, diffusi a marzo da Eurostat, dicono molto sulle tendenze di viaggio dei cittadini europei e straniere. Il monitoraggio mensile offre indicazioni utili per capire come varia il turismo nel corso dell’anno e in base alle diverse destinazioni. I numeri mettono in luce differenze tra mesi e fra paesi, oltre a mettere in risalto i comportamenti dei visitatori interni e stranieri.
Andamento mensile dei pernottamenti da gennaio a marzo 2025
Gennaio 2025 ha registrato un totale di 139,0 milioni di notti trascorse nelle strutture turistiche dell’UE. Si tratta di un incremento rispetto a gennaio 2024, pari al 3,5%. A febbraio le cose cambiano leggermente: i pernottamenti sono scesi a 147,7 milioni, con una flessione dello 0,8%. Marzo mostra un calo più marcato, con 167,7 milioni di notti e un diminuzione del 2,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In totale, questi dati spiegano la leggera riduzione complessiva nel trimestre.
Le ragioni delle oscillazioni
Il motivo di queste oscillazioni non è casuale. La disposizione delle festività mobili ha spostato alcune vacanze scolastiche e ricorrenze religiose, influenzando la concentrazione dei viaggiatori. Le vacanze di carnevale, ad esempio, si sono spostate da febbraio verso marzo, mentre la Pasqua è passata a cadere ad aprile nel 2025, anziché marzo. Questa variazione nel calendario ha ritardato o anticipato i viaggi di massa, quindi ha impattato i pernottamenti mensili.
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La presenza dei visitatori stranieri e le differenze tra i paesi
Nel primo trimestre del 2025, il 45,6% dei pernottamenti registrati nelle strutture dell’UE è stato effettuato da turisti stranieri. La distribuzione però è diversa da paese a paese. Malta ha raccolto la quota più alta di visitatori con il 91,2% di notti calcolate provenienti dall’estero. Le percentuali alte si riscontrano anche a Cipro e Lussemburgo . Questi stati richiamano principalmente viaggiatori non residenti, probabilmente attratti dalle specificità turistiche locali o dalla posizione geografica.
Paesi con predominanza di domanda interna
Dall’altro lato, alcuni paesi mostrano una domanda interna predominante. Polonia ha fatto registrare il rapporto più basso di pernottamenti stranieri, appena il 18,6%. Poco distante si trovano Romania e Germania con poco più del 20%. Qui la maggioranza delle notti è attribuita ai turisti domestici, segno di vacanze o spostamenti interni preferiti alla presenza estera. Queste cifre illustrano quanto il turismo dentro l’UE sia variegato, con paesi a grande vocazione internazionale e altri più rivolti agli abitanti interni.
Variazioni trimestrali tra visitatori stranieri e domestici
Osservando i dati dal lato dei visitatori stranieri, emerge un leggero aumento dei pernottamenti: +1,1% nel trimestre rispetto al 2024. I turisti che risiedono nel paese sono poco meno numerosi, con un calo dell’1,3%. Il cambiamento positivo negli stranieri si concentra in alcune nazioni: Lettonia con un +18,5%, Malta +17,2% e Finlandia +10,6%. Questi aumenti indicano una ripresa o una nuova attrattiva di tali destinazioni per i viaggiatori provenienti da fuori.
Al contrario, si sono visti decrementi significativi in Irlanda , Croazia e Svezia . Le cause di questi cali potrebbero essere legate a fattori stagionali, cambi economici o mutamento della concorrenza turistica, ma i dati non indicano dettagli precisi. Rimane però evidente come alcune mete abbiano perso appeal tra i visitatori esteri.
Nel complesso la fotografia dei primi mesi del 2025 rivela molte sfumature. I cambi nel calendario delle festività penalizzano o incoraggiano il turismo a seconda del periodo e del paese. Anche la composizione tra turisti nazionali e stranieri mette in luce differenze strutturali sul territorio europeo. I flussi si confermano mutevoli, con alcuni paesi capaci di attirare più visitatori internazionali e altri sostenuti da una domanda interna solida e costante.