Roma vive un pomeriggio di grande afa, con temperature che superano i 38 gradi all’ombra nel cuore della città. Le alte temperature stanno provocando malori soprattutto tra anziani e donne, con diversi soccorsi nel presidio della Croce Rossa vicino al Colosseo. La città è segnalata con bollino rosso per il rischio caldo, mentre turisti e residenti cercano refrigerio tra le fontanelle pubbliche. Nonostante l’allerta, i lavori in corso a Piazza Venezia non si sono fermati, alimentando malumori e difficoltà per chi transita in zona.
I soccorsi della croce rossa vicino al colosseo e le conseguenze del caldo su anziani e donne
Il presidio della Croce Rossa, allestito presso il Colosseo, ha registrato numerosi interventi per malori dovuti all’afa. Vengono segnalati soprattutto anziani e donne trasportati per controlli medici dopo aver accusato disturbi, con sintomi come vertigini, debolezza e nausea. Questi gruppi risultano particolarmente esposti agli effetti del caldo intenso.
I volontari hanno riferito che, a causa delle condizioni climatiche estreme, è aumentata in modo significativo la richiesta di assistenza e acqua fresca. L’area davanti al Colosseo rimane un punto critico anche per l’elevata concentrazione di visitatori e turisti che, a loro volta, faticano a trovare un po’ di sollievo. Alcuni anziani, in particolare, si sono dovuti sedere a terra in attesa di soccorsi.
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Indicazioni del personale sanitario
Il personale sanitario ha consigliato di evitare esposizioni prolungate nelle ore centrali della giornata e di mantenere l’idratazione costante. In questo quadro i dispositivi di assistenza si sono attivati con rapidità, rispondendo a un flusso crescente di richieste.
Roma tra le città con bollino rosso: temperature da record e impatto sui cittadini e turisti
La capitale è tra le città che oggi presentano il bollino rosso per il rischio caldo, una classificazione che segnala temperature critiche e potenziali pericoli per la salute pubblica. Alle 15, la temperatura registrata in centro ha raggiunto 38 gradi all’ombra, un valore molto elevato per il mese di giugno.
Questa ondata di caldo sta mettendo sotto pressione gli abitanti di Roma e i visitatori. Molti italiani e stranieri presenti nelle aree più frequentate da turisti, come il Colosseo, hanno formato lunghe code davanti ai distributori pubblici d’acqua. La richiesta di refrigerio è cresciuta, mentre fontanelle e punti di ristoro in città fanno il possibile per rispondere al bisogno immediato.
Lo stress climatico si manifesta non solo con malori, ma anche con un calo dell’affluenza in alcune zone commerciali, dove la gente preferisce rifugiarsi in ambienti più freschi. Aumentano le segnalazioni di disagio anche tra chi lavora all’aperto o si muove a piedi nel centro storico.
Cantieri a piazza venezia aperti nonostante le indicazioni di chiusura: i disagi dei cittadini
I lavori di ristrutturazione e manutenzione in Piazza Venezia proseguono normalmente, nonostante le direttive di fermare i cantieri durante i picchi di caldo. Questa scelta ha suscitato diversi malumori tra abitanti e passanti, che denunciano difficoltà aumentate dall’afa e dalla polvere sollevata dal cantiere.
Il proseguimento degli scavi e delle attività edili si traduce in maggior fatica per chi si sposta a piedi o in bicicletta nelle vie circostanti. La zona, già segnata da un traffico intenso, vede aumentare i rischi legati al caldo, soprattutto per persone più fragili.
Posizioni delle autorità locali
Le autorità locali non hanno ancora fornito una spiegazione ufficiale sul perché i lavori non siano stati sospesi, ma alcuni operatori sostengono che la chiusura avrebbe causato ritardi significativi. Ai cittadini resta, comunque, la sensazione che l’intervento potrebbe essere posticipato a momenti meno caldi, per ridurre l’impatto sul territorio e sulle persone.
Roma si trova così a gestire un doppio problema nei suoi luoghi simbolo: temperature record e cantieri in attività che complicano la vita quotidiana. Gli esperti invitano la popolazione alla prudenza, mentre la città affronta uno degli inverni più caldi degli ultimi anni.