Borse europee positive a metà seduta con speranze di disgelo tra Cina e Usa sui dazi

Borse europee positive a metà seduta con speranze di disgelo tra Cina e Usa sui dazi

I mercati europei registrano rialzi grazie all’apertura delle trattative commerciali tra Cina e Stati Uniti, mentre S&P Global avverte sui rischi dei dazi e si attendono dati sul lavoro negli Stati Uniti.
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I mercati europei registrano forti guadagni grazie all’ottimismo sulle trattative commerciali tra Cina e Stati Uniti, mentre gli investitori attendono dati sul lavoro USA e monitorano segnali contrastanti nel settore energetico. - Gaeta.it

I mercati azionari europei registrano una mattinata di guadagni sostenuti mentre gli investitori monitorano con attenzione i segnali di apertura nelle trattative commerciali tra Cina e Stati Uniti. L’entusiasmo cresce nonostante le previsioni avverse sugli effetti dei dazi sull’economia globale da parte di S&P Global. In parallelo, in America si attende la pubblicazione dei dati sul lavoro che potrebbero influenzare l’andamento delle borse oltreoceano e il settore energetico prosegue con segni contrastanti.

Andamento delle borse europee tra ottimismo e cautela

A metà della giornata di contrattazioni, le borse principali europee mostrano rialzi consistenti. Francoforte avanza dell’1,6%, Parigi segue con +1,5%, Milano segna +1,2%, mentre Londra sale dello 0,7%. Questi dati riflettono le aspettative favorevoli legate all’ipotesi di una riduzione delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. Il mercato sembra reagire positivamente alla disponibilità manifestata da Pechino a riprendere i negoziati con Washington, dopo mesi di lunghi conflitti tariffari.

I future sui listini di New York mostrano anch’essi segnali di crescita, in attesa dei prossimi risultati trimestrali delle grandi aziende americane. Apple e Amazon hanno pubblicato conti con risultati alterni che continuano a tenere alta l’attenzione degli analisti, influenzando le strategie d’investimento nel breve periodo. Questa fase dimostra come la volatilità legata alle tensioni commerciali e agli indicatori economici possa generare movimenti importanti nel mercato finanziario.

Nonostante la fiducia attuale, l’ottimismo non è scontato. S&P Global ha ribadito che l’imposizione dei dazi rappresenta un “shock al sistema” capace di provocare effetti negativi sul prodotto interno lordo mondiale per almeno tre anni. Questo avviso mantiene alta la guardia tra gli operatori finanziari, consapevoli che ogni passo falso nelle trattative potrebbe tradursi in perdite significative per l’economia globale.

Segnali dai pmi e dati macroeconomici nell’eurozona

Le ultime rilevazioni degli indici PMI manifatturieri dell’Eurozona mostrano una leggera ripresa ad aprile. I numeri riflettono un miglioramento che, in particolare in Germania, potrebbe essere stato influenzato da un’accelerazione negli ordini dovuta alla corsa delle imprese a fare scorte prima dell’entrata in vigore di nuovi dazi. Questa dinamica suggerisce che buona parte del recupero non sia direttamente legata a una crescita sostenuta del settore, ma a operazioni temporanee adottate per anticipare effetti negativi.

Sul fronte dell’inflazione, invece, l’Eurozona ha registrato un livello stabile al 2,2% per il mese di aprile, superiore alle previsioni che indicavano un calo a 2,1%. Questo dato ha rimescolato le carte per i mercati obbligazionari. I rendimenti dei titoli di stato hanno subito piccoli rialzi: il BTP italiano è salito di due punti base, raggiungendo il 3,58%, mentre lo spread con il Bund tedesco si è ridotto a 110 punti base. Questi movimenti indicano una fiducia relativa nel debito italiano ma anche una maggiore attenzione agli sviluppi inflazionistici.

A Piazza Affari spiccano alcuni titoli che chiudono la mattina in forte rialzo: Prysmian guadagna il 4,4%, Interpump il 3,7%, Amplifon il 3,3% e Leonardo il 3,1%. La performance di queste società riflette la generale spinta positiva dei mercati, sostenuta anche da elementi specifici nei loro settori di riferimento.

Attesa per i dati sul lavoro e situazione sui mercati energetici

La giornata lavorativa prosegue con l’attenzione puntata sul possibile rilascio dei dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, previsto per il primo pomeriggio. Questi numeri offriranno un quadro importante sulle prospettive dell’economia americana e potrebbero spingere le borse a nuovi rialzi o a prese di profitto. Gli operatori guardano con interesse al tasso di occupazione e alla creazione di nuovi posti di lavoro, elementi chiave per valutare la crescita economica e le politiche monetarie future.

Nel comparto energetico, il prezzo del petrolio mostra una lieve flessione, con il WTI che si attesta intorno ai 59,2 dollari al barile, appena sotto i livelli precedenti. La debolezza del greggio riflette in parte timori legati alla domanda globale e a una possibile stabilizzazione dell’offerta internazionale. Diversa la situazione del gas naturale, che invece registra un rialzo del 2,7%, arrivando a 33,03 euro per megawattora. Questo incremento potrebbe essere collegato a fattori stagionali o a tensioni geopolitiche che influiscono sui rifornimenti.

L’oro, a seguito di una fase di pausa, riprende a salire e guadagna l’1,1%, toccando quota 3.259 dollari l’oncia. Il metallo prezioso torna a essere visto come rifugio sicuro in momenti di incertezza finanziaria e geopolitica, e ridefinisce il suo ruolo nei portafogli degli investitori.

Questi elementi combinati configurano una giornata di contrasti sui mercati, con segnali che resteranno sotto osservazione nelle prossime ore, in attesa delle informazioni più definite che usciranno dall’altra parte dell’oceano.

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