Borse asiatiche in rialzo grazie agli accordi sui dazi tra gli Usa e il Giappone, Msci Acwi al massimo storico

Borse asiatiche in rialzo grazie agli accordi sui dazi tra gli Usa e il Giappone, Msci Acwi al massimo storico

L’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Giappone rilancia la fiducia nelle borse asiatiche, con indici in crescita anche in Europa e America, mentre la Bce e i risultati di Alphabet influenzano i mercati globali.
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Le borse asiatiche sono in rialzo grazie all'accordo sui dazi tra Stati Uniti e Giappone, con effetti positivi anche su Europa e America, mentre l'attenzione resta sulla politica monetaria della BCE e sui risultati aziendali. - Gaeta.it

L’andamento delle borse asiatiche nelle ultime ore riflette un clima di fiducia nato dalle nuove intese commerciali tra gli Stati Uniti e i suoi partner, dopo l’accordo raggiunto con il Giappone sui dazi. Questa svolta ha acceso le speranze degli investitori, spingendo l’indice globale Msci Acwi a un livello record. Anche le piazze europee e americane mostrano segnali positivi, con un’attenzione particolare sulla politica monetaria della Bce e sui risultati societari.

l’impatto dell’accordo sui dazi tra Usa e Giappone sulle borse asiatiche

L’annuncio dell’intesa tra Stati Uniti e Giappone sui dazi ha rilanciato la fiducia sulle azioni giapponesi, con l’indice di Tokyo che ha fatto un balzo dell’1,8%. Il settore finanziario è stato uno dei principali beneficiari, grazie alle aspettative di un possibile aumento dei tassi d’interesse, che tende a rafforzare sia il valore delle azioni bancarie che lo yen stesso. Per gli investitori è una conferma che la politica tariffaria si sta stabilizzando, riducendo l’incertezza dei mercati in Asia.

Altri mercati della regione hanno reagito positivamente: Hong Kong ha messo a segno un progresso dello 0,3%, Shanghai dello 0,4%, Shenzhen dello 0,7% e Seul ha chiuso in lieve rialzo dello 0,1%. Sydney ha presentato una performance leggermente negativa, cedendo lo 0,3%, probabilmente influenzata da dinamiche locali più conservatrici o da altre variabili economiche specifiche. Nel complesso però la spinta positiva degli accordi tariffari ha dato tono agli scambi sulla maggior parte dei mercati asiatici.

La situazione delle borse asiatiche

Il clima di fiducia rilanciato dall’accordo si traduce in un aumento generalizzato degli indici principali in Asia, con particolare attenzione ai settori più sensibili alla politica tariffaria, come quello finanziario e industriale.

La reazione dei mercati europei e americani agli sviluppi commerciali e finanziari

I future europei sono avanzati sulla scia delle notizie da Washington e Tokyo. L’indice Euro Stoxx 50 ha guadagnato l’1,3% spinto da indiscrezioni relative a un progressivo avvicinamento a un accordo che potrebbe fissare i dazi al 15%. Questa possibile soluzione ha rimosso elementi di tensione nelle relazioni commerciali tra Usa ed Europa. La prospettiva ha aumentato l’ottimismo in vista della riunione della Banca centrale europea , prevista per oggi.

Questa riunione è seguita con interesse perché si prevede una pausa decisiva nel percorso di taglio dei tassi, a conferma di un atteggiamento più prudente della banca centrale nei confronti dell’economia. Gli operatori monitorano soprattutto gli elementi che riguardano l’inflazione e l’eventuale impatto dei dazi. Nel frattempo i future su Wall Street registrano anch’essi aumenti. In particolare, il Nasdaq è salito dello 0,3%, risultato stimolato dai conti trimestrali di Alphabet, che hanno superato le aspettative degli analisti.

La politica monetaria e i mercati azionari

La riunione della Bce e i dati societari di rilievo, come quelli di Alphabet, rappresentano driver chiave per l’umore degli investitori sull’effettiva direzione futura dei mercati europei e americani.

Andamento delle valute e del petrolio nel contesto degli ultimi sviluppi finanziari

Il cambio euro-dollaro è rimasto piuttosto stabile, attestandosi su valori di poco superiori a 1,176, praticamente invariato nelle ultime ore di scambio. Questa stabilità riflette la cautela degli operatori che attendono segnali dalla Bce e dalle nuove intese commerciali internazionali.

Il petrolio ha invece guadagnato terreno, con un aumento dello 0,7% nel prezzo del Wti, arrivato a 65,74 dollari al barile. L’impennata è legata a diversi fattori tra cui la domanda ancora sostenuta e le possibili ripercussioni positive delle trattative commerciali in corso. In generale, il mercato delle materie prime continua a rispondere a dinamiche globali bilanciate tra tensioni geopolitiche e segnali di ripresa economica.

Trend delle materie prime e dell’economia globale

Le oscillazioni del prezzo del petrolio e la stabilità dell’euro-dollaro segnalano un contesto ancora incerto ma in lento miglioramento, influenzato da molteplici fattori geopolitici ed economici.

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