In sole poche ore si sono verificati due gravi incidenti sul lavoro che hanno provocato la morte di quattro operai. Questi eventi hanno riacceso il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia, dove ancora oggi numerose vittime sono causate da condizioni non sicure. L’associazione Assidal sottolinea l’urgenza di trasformare la sicurezza da semplice obbligo formale a valore condiviso da imprese, lavoratori e istituzioni.
Incidente a napoli e brescia: la dinamica degli infortuni fatali
A Napoli, tre operai sono precipitati da un montacarichi precipitando da un’altezza di circa 20 metri. Il volo è stato fatale per tutti e tre. Questo tipo di infortunio è tra i più frequenti sul territorio e indica una carenza nelle procedure di protezione da cadute dall’alto.
Nel territorio della provincia di Brescia, un altro incidente ha causato la morte di un operaio rimasto schiacciato da un muletto. Questo episodio evidenzia la necessità di controlli più rigidi nelle operazioni con macchinari pesanti, che devono essere gestite con attenzione massima, considerando i rischi elevati legati a movimenti e spostamenti di mezzi industriali.
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Questi due eventi hanno riportato sotto i riflettori situazioni di lavoro quotidiano in cui la mancanza di sicurezza in termini di dispositivi di protezione, formazione e procedure chiare causa incidenti gravi e, spesso, fatali.
Assidal: sicurezza sul lavoro, un problema culturale urgente da risolvere
L’associazione italiana datoriale attività lavorative torna a richiamare l’attenzione sull’importanza di una vera e propria rivoluzione culturale nel campo della sicurezza sul lavoro. Secondo i suoi vertici, “affidare la sicurezza a un momento burocratico o a un semplice obbligo economico danneggia la prevenzione e mette in pericolo vite umane.”
Giuseppe Ciarcelluto, Marco Belfiglio ed Eleonora Ballerini, rispettivamente presidente, vicepresidente e segretario generale di Assidal, denunciano che, nonostante le misure adottate, il numero di incidenti resta alto. Ogni giorno si registrano infortuni per cadute dall’alto, schiacciamenti o mancata osservanza delle regole più basilari di sicurezza.
Per loro, la cultura della sicurezza deve entrare a far parte dell’identità delle imprese e dei cantieri, coinvolgendo non solo i datori di lavoro ma anche i lavoratori e le istituzioni in una responsabilità condivisa. Solo così si potrà invertire la drammatica tendenza.
Le sfide della formazione e della prevenzione dopo l’accordo stato-regioni
L’accordo stato-regioni pubblicato tre mesi fa ha introdotto nuove norme in materia di formazione e prevenzione nei luoghi di lavoro. Queste disposizioni puntano a rafforzare le conoscenze dei lavoratori e dei datori di lavoro, affinché siano in grado di gestire i rischi presenti durante le attività quotidiane.
Nonostante questa novità, i dati non mostrano miglioramenti significativi. Gli incidenti mortali continuano a presentarsi con frequenza allarmante. “È chiaro che la formazione prevista non basta, se non accompagnata da un coinvolgimento reale e operativo di tutti i soggetti interessati.”
Assidal insiste sulla necessità di iniziare un lavoro di base nelle scuole e di mantenere un processo formativo attivo e aggiornato nel tempo. Questa formazione dovrebbe essere più concreta e aderente al contesto pratico, evitando di ridursi a mero adempimento burocratico.
Il ruolo delle istituzioni e delle imprese nella responsabilità condivisa
Per rendere efficace la prevenzione, le istituzioni devono farsi promotrici di iniziative che coinvolgano tutti i livelli della società, a partire dalla scuola, fino agli ambienti lavorativi reali. I controlli devono essere severi e continui, ma soprattutto si deve creare una cultura che renda ogni attore consapevole del proprio ruolo nel tutelare la sicurezza.
Le imprese, dal canto loro, non possono limitarsi a mettere in regola documenti o attrezzature. È necessario che la sicurezza diventi un elemento fondante della loro organizzazione, da integrare anche nelle scelte quotidiane sul lavoro. È un processo che richiede investimenti seri in risorse e tempo per garantire ambienti di lavoro davvero sicuri.
Le possibilità ci sono, ma vanno accompagnate da scelte concrete e da un impegno condiviso per fermare questa strage silenziosa.