L’apertura dei mercati asiatici ha risentito della decisione di Moody’s di declassare il rating del debito pubblico degli Stati Uniti, togliendo la tripla A. Questo evento ha moltiplicato le preoccupazioni sugli sviluppi economici del paese nordamericano e modificato l’umore degli investitori, riflettendosi immediatamente sulle principali piazze finanziarie del continente asiatico.
Impatto immediato sulle borse asiatiche
Alla riapertura, la borsa di Tokyo ha registrato un calo dello 0,7%, mentre Hong Kong ha perso lo 0,2%. La borsa di Seul mostra una perdita più netta, pari all’1%, e quella di Sydney scende dello 0,7%. Questi movimenti riflettono la nervosità degli operatori immobiliari e finanziari, stimolati dal downgrade a causa delle implicazioni sulle finanze pubbliche americane.
Mercati cinesi e dati economici contrastanti
I mercati cinesi, invece, hanno reagito in modo più contenuto. Il listino di Shanghai resta sostanzialmente stabile, mentre Shenzhen segna un leggero rialzo dello 0,2%. Questa tenuta è in parte attribuibile al dato sulla produzione industriale aprile, che ha superato le aspettative. Tuttavia, il recupero produttivo non compensa i risultati deludenti sulle vendite retail e quelle del settore immobiliare emersi nello stesso periodo. Il contrasto tra dati conferma la fragilità dell’economia cinese, che resta sotto osservazione.
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Presenza di tensioni sui mercati statunitensi e europei
I future sui principali indici americani evidenziano ribassi sostanziosi: il Nasdaq cede l’1,2% e l’S&P 500 scende dell’1%. Questa reazione conferma la preoccupazione per l’andamento economico degli Stati Uniti segnalata dal declassamento. In Europa, i movimenti sono più contenuti; l’Euro Stoxx 50 perde solo lo 0,02%, ma segnala comunque un atteggiamento cauto da parte degli investitori.
Impatto sul mercato dei titoli di stato e sul cambio valuta
Il downgrade ha influenzato anche il mercato del debito pubblico: i rendimenti dei titoli di stato americani hanno mostrato un aumento, con il Treasury a dieci anni che ha superato di nuovo il 4,5%. Questa ripresa dei rendimenti tende a rendere più costoso il finanziamento per il governo americano e segnala nervosismo sugli orizzonti di sostenibilità del debito. Nel contempo, il dollaro è sceso dello 0,2% nei confronti dell’euro, arrivando a 1,119, testimoniando un indebolimento della valuta americana dopo il doppio colpo di Moody’s.
L’oro come bene rifugio in un clima di incertezza
Sul fronte dei beni rifugio, l’oro ha mostrato un significativo rialzo dell’1,6%, raggiungendo i 3.225 dollari l’oncia. Durante momenti di instabilità sui mercati e tensioni geopolitiche, gli investitori si rivolgono all’oro come deposito di valore sicuro. L’aumento del prezzo testimonia una corsa alla sicurezza rispetto agli asset finanziari più rischiosi, specialmente dopo il declassamento del debito Usa.
La domanda su questo metallo prezioso si rafforza anche per le oscillazioni sui mercati valutari e obbligazionari, che contribuiscono a far percepire scenari meno stabili. L’oro diventa così un segnale chiaro della sfiducia temporanea nell’equilibrio del sistema finanziario globale.
Reazioni degli operatori finanziari sul downgrade di moody’s
Tra gli esperti, Vasu Menon, direttore della strategia di investimento di Oversea-Chinese Banking, ha collegato il taglio del rating all’idea di una perdita dell’“eccezionalismo” degli Stati Uniti. Ha sottolineato come questo passo amplifichi l’attrattiva degli asset non americani e spinga gli investitori a guardare verso mercati diversi, come quello europeo. La misura rafforza dunque i processi di spostamento dei capitali fuori dagli stati uniti.
Dalla prospettiva di Saxo Markets, il downgrade è considerato soprattutto simbolico e meno legato a una crisi finanziaria immediata. Il capo investimenti ha però richiamato l’attenzione sul danno alla fiducia, che si riflette in un clima di incertezza, aggravato dai timori sul debito e sul deficit pubblico americano. Questo stato d’animo degli operatori finanzia le oscillazioni sul mercato, influenzando le scelte di portafoglio e i flussi di capitale in tutto il mondo.
Le conseguenze continueranno a pesare sugli scenari finanziari globali nel prossimo futuro, man mano che si osserveranno le risposte delle istituzioni e le reazioni degli investitori.