Borghi fluviali tra adige e po apre nuovi percorsi per turismo lento e sostenibile nel polesine

Borghi fluviali tra adige e po apre nuovi percorsi per turismo lento e sostenibile nel polesine

Il progetto “Borghi fluviali, tra Adige e Po” valorizza 18 comuni del Polesine in Veneto con itinerari ciclabili e navigabili, promuovendo turismo lento, sostenibile e legato a natura, cultura e paesaggi unici.
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Il progetto "Borghi fluviali, tra Adige e Po" promuove il turismo lento e sostenibile in 18 comuni del Polesine (Rovigo), offrendo itinerari in bici e barca per valorizzare natura, cultura e paesaggi fluviali unici. - Gaeta.it

Un progetto che punta a valorizzare le bellezze naturalistiche e culturali tra adige e po, offrendo itinerari dedicati a chi vuole scoprire il territorio con calma, in bici e in barca. È il cuore dell’iniziativa “borghi fluviali, tra adige e po” che coinvolge 18 piccoli comuni della provincia di rovigo, realtà associative e istituzioni pubbliche. L’obiettivo è promuovere un turismo legato al paesaggio e alla natura, lungo fiumi e canali che modellano questa parte del veneto.

Territori e comunità coinvolte nel progetto borghi fluviali

L’ambito del progetto comprende 18 comuni del polesine, tra cui fratta polesine, arianno nel polesine, arquà polesine, bergantino, canda, castelnovo bariano, crespino e altri fino a stienta. Questi centri abitati sono costellati dai corsi d’acqua del po e dell’adige, che forniscono un ambiente unico nel suo genere. Il progetto nasce dalla collaborazione tra governo provinciale e i singoli comuni, con il supporto di enti come il parco del delta del po, l’autorità distrettuale di bacino del fiume po, oltre a organizzazioni sportive e ambientaliste come fiab amici della bici e assonautica acque interne veneto emilia.

Il comune capofila è fratta polesine, che coordina le azioni con la provincia e si avvale del finanziamento del ministero del turismo. La presenza di tanti soggetti diversi indica una profonda rete di lavoro con finalità comuni: creare un’offerta turistica che unisca natura, cultura e ospitalità, valorizzando risorse destinate a restare sostenibili nel tempo.

Itinerari e proposta di mobilità dolce lungo i fiumi

La novità più evidente del progetto sono i percorsi combinati dedicati a chi preferisce spostarsi con lenta calma. Si tratta di itinerari ciclabili ben segnalati, integrati con vie d’acqua per andare in barca. Questa formula permette di passare dalla bici alla navigazione, offrendo nuove prospettive di visita. Il paesaggio si scopre con calma, osservando flora e fauna tipiche delle zone umide, e ammirando i borghi fluviali dal basso, a stretto contatto con l’ambiente.

Il presidente della provincia di rovigo, enrico ferrarese, spiega come la mobilità dolce sia una scelta strategica per collegare i territori locali alle grandi ciclovie nazionali. I percorsi bike and boat vogliono attirare appassionati di cicloturismo interessati a itinerari autentici e rispettosi della natura. “Gli spostamenti diventano non solo mezzi per muoversi, ma un modo per rallentare, godere di ogni dettaglio del paesaggio e partecipare a un turismo davvero lento.”

Il valore simbolico e paesaggistico della mesopotamia d’italia

L’area fluviale tra adige e po è da tempo conosciuta come la “mesopotamia d’italia”. È un ambiente plasmato da secoli di convivenza tra terra e acqua, che ricorda i grandi fiumi storici tigri e eufrate. Questo rimando non è casuale, perché qui l’acqua disegna il territorio in modo unico e lo trasforma in un’oasi di biodiversità. Osservando il paesaggio, si può sentire il tempo che si dilata, con uno sguardo che spazia su pianure allagate, canneti, boschi ripariali.

Lungo le vie d’acqua e sui sentieri immersi nel verde si incontrano diverse specie di uccelli, come aironi e martin pescatori, insieme a libellule e piccoli animali. Il silenzio è spesso rotto solo dai suoni naturali, e l’esperienza si fa intensa nel silenzio e nella contemplazione. Ogni angolo racconta un rapporto antico tra uomo e natura, fatto di rispetto e convivenza, valori fondamentali per il turismo che si promuove nel progetto.

Testimonianze e ruolo degli enti nel successo del progetto

Enrico ferrarese ribadisce che “borghi fluviali” ha acceso una collaborazione reale tra amministrazioni e partner locali. La sinergia tra comuni e associazioni ha fatto emergere una proposta riconosciuta ai più come valida e interessante, con evidenza crescente a livello turistico. Il sindaco di fratta polesine, giovanni tasso, sottolinea come il progetto rappresenti solo un punto di partenza per lo sviluppo del polesine, ribadendo la responsabilità avuta nel fare da capofila.

L’assessore regionale cristiano corazzari evidenzia il ruolo centrale delle province, in particolare nel coordinare piccoli comuni, e auspica che questa iniziativa diventi una buona pratica replicata altrove. Nel veneto il progetto entra in un contesto più ampio di valorizzazione di eccellenze territoriali e infrastrutture, funzioni unite a obiettivi di tutela ambientale e culturale. Il lavoro di squadra ha coinvolto anche associazioni e realtà aggregative sul territorio, rafforzando la presenza di una rete condivisa.

Esperienze, sperimentazioni e connessioni con reti ciclopedonali nazionali

Da qualche anno le amministrazioni locali insieme a organizzazioni come fiab e assonautica portano avanti itinerari bici-barca sulle vie fluviali, orientati a stimolare forme nuove di turismo all’aria aperta. Le attività si concentrano su territori rurali dove si scoprono aspetti culturali e storici. Queste sperimentazioni si sono inserite nel sistema regionale di percorsi ciclabili, collegandosi a grandi vie come la via del mare, la vent.to, l’adriatica e l’eurovelo.

Parallelamente, il gruppo di lavoro ha collaborato con autorità di bacino e con la segreteria tecnica della biosfera mab unesco po grande. È così partita una procedura per estendere la riserva biosfera ai comuni rivieraschi del po finora esclusi, ampliando la tutela e la promozione. Il coordinamento ha prodotto un documento per richiedere al ministero del turismo un riconoscimento specifico della vocazione fluviale, attualmente non presente nelle classificazioni ufficiali.

Leggi regionali e impegni istituzionali per il turismo fluviale

Su impulso della consigliera regionale laura cestari, il veneto ha adottato nel 2024 una legge dedicata a promuovere il turismo fluviale, la l.r. 5/2024. Questo atto normativo conferma l’attenzione rivolta alle potenzialità offerte dal patrimonio naturale e culturale fluviale, aprendo nuove opportunità per iniziative simili. Grazie a queste norme, le amministrazioni possono contare su una cornice giuridica per sostenere itinerari e eventi destinati a valorizzare le risorse del polesine con strumenti adeguati.

Il progetto “borghi fluviali” si inserisce quindi in un quadro più ampio di politiche locali e regionali, che cercano di riscoprire e promuovere territori immersi tra fiumi storici, aprendo le porte a chi cerca esperienze diverse dal turismo di massa. Gli itinerari lentì si dimostrano sempre più un richiamo per visitatori in cerca di dettagli, paesaggi intatti e sapori locali capaci di restare impressi nel ricordo.

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