A partire da giugno 2025, gli anziani con più di 80 anni e in condizioni di non autosufficienza avranno accesso a una nuova indennità finanziata dall’Inps. Il bonus pensionati può arrivare fino a 850 euro mensili e si rivolge a chi percepisce già l’indennità di accompagnamento, purché rientri in un Isee sociosanitario non superiore a 6.000 euro. Questa misura punta a sostenere chi necessita di un aiuto per l’assistenza quotidiana, specialmente chi presenta un grado di bisogno definito gravissimo.
Risorse stanziate e numero di beneficiari previsti per il 2025 e 2026
Per sostenere questa iniziativa, lo Stato ha previsto un fondo complessivo di 250 milioni di euro per ciascun anno del biennio 2025-2026. Questi fondi sono destinati a coprire i costi della nuova indennità e a garantire l’erogazione del bonus pensionati a circa 25.000 anziani in difficoltà ogni anno. L’obiettivo è fornire un supporto economico che consenta di affrontare con più tranquillità i costi legati all’assistenza domiciliare o a servizi di assistenza qualificata.
L’allocazione delle risorse tiene conto delle priorità assistenziali e dei criteri di valutazione del bisogno grave, in modo da indirizzare il bonus verso chi mostra una necessità reale e significativa. Il finanziamento pluriennale indica la volontà di mantenere un sostegno stabile e programmato per questo segmento di popolazione vulnerabile.
Leggi anche:
Modalità di richiesta e criteri per l’accesso al bonus pensionati
Le domande per ottenere il bonus pensionati dovranno essere presentate tramite il sito ufficiale dell’Inps o attraverso i patronati, che offrono supporto nell’inoltro delle pratiche. La procedura richiede la verifica del requisito anagrafico, della condizione di non autosufficienza grave e del valore Isee sociosanitario. Sarà indispensabile una valutazione medico-sociale per confermare il bisogno assistenziale gravissimo e giustificare la concessione del beneficio.
La revisione delle condizioni individuali sarà effettuata seguendo parametri stabiliti dagli enti competenti, garantendo così equità e trasparenza nell’assegnazione del bonus. Il sistema intende evitare sovrapposizioni con altre forme di assistenza e assicurare una distribuzione corretta delle risorse per aiutare chi ha reali difficoltà.
Caratteristiche della prestazione universale inps per gli anziani non autosufficienti
La prestazione universale Inps si struttura su due elementi principali. La prima quota corrisponde all’indennità di accompagnamento che, per il 2025, è fissata a 542,02 euro mensili. A questa si aggiunge un assegno integrativo, pensato per coprire le spese legate all’assistenza domestica o a servizi qualificati destinati agli anziani fragili. L’importo totale può arrivare fino a 850 euro, a seconda delle esigenze effettive dell’assistito.
La misura si rivolge a cittadini con grado di bisogno assistenziale molto grave, un parametro che sarà valutato con attenzione. Il requisito fondamentale per accedere a questo beneficio è dunque una condizione di non autosufficienza severa, confermata attraverso analisi mediche e sociali specifiche. Non solo il limite anagrafico degli 80 anni ma anche l’Isee sociosanitario sotto i 6.000 euro costituisce una soglia necessaria per la concessione dell’indennità.
Impatto sociale e significato della nuova misura di sostegno agli anziani fragili
La prestazione universale Inps rappresenta un intervento mirato volto a migliorare la qualità di vita degli anziani non autosufficienti, offrendo un aiuto concreto per affrontare i costi dell’assistenza. Questi ultimi spesso gravano sulle famiglie, specie in caso di condizioni di salute molto compromesse, rendendo difficile garantire un supporto continuativo e adeguato.
Lo stanziamento del bonus pensionati risponde a una necessità crescente all’interno della popolazione anziana, segnata da situazioni di fragilità che richiedono aiuti specifici. La misura cerca di garantire un’assistenza dignitosa attraverso un contributo economico mirato, finalizzato a sostenere non solo le persone coinvolte ma anche chi si occupa ogni giorno per garantirgli cure e supporto.
L’attenzione posta su criteri selettivi e controlli rigidi fa intendere la volontà di destinare risorse pubbliche a chi, più di altri, necessita di un aiuto per mantenere la propria autonomia o vivere con maggiore sicurezza nel proprio ambiente domestico. Già da giugno 2025, dunque, sarà possibile accedere a questo beneficio, che incide direttamente sulle condizioni di vita degli anziani più fragili.