Bonus, ora puoi viaggiare quanto vuoi: fino a 2.000 euro per chi ha questi requisiti

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Bonus Carburante: A Chi Spetta Bonus Carburante: A Chi Spetta
A chi spetta il Bonus carburante? - gaeta.it

Guida ai buoni carburante fino a 2.000 euro: ecco chi può richiederli e come ottenere il rimborso benzina. Tutto quello che c’è da sapere.

Nel panorama delle agevolazioni fiscali destinate ai lavoratori, emergono due strumenti particolarmente rilevanti: i buoni carburante fino a 2.000 euro e il rimborso benzina illimitato. Questi vantaggi, che si configurano come fringe benefit, sono diventati fondamentali in un periodo in cui il costo della vita sta aumentando e la mobilità sostenibile assume un’importanza crescente. Ma chi ha diritto a queste agevolazioni? In quale contesto possono essere richieste? Esploriamo questi aspetti in dettaglio.

Buoni carburante fino a 2.000 euro

La Legge di Bilancio 2025 ha confermato i limiti esentasse per i fringe benefit che le aziende possono erogare ai propri dipendenti. I buoni carburante rappresentano una delle forme più comuni di queste agevolazioni. Si tratta di compensi non monetari, che l’azienda decide di offrire come integrazione alla retribuzione, sotto forma di beni e servizi. Oltre ai buoni carburante, le aziende possono optare per altre forme di benefit, come polizze assicurative, auto aziendali, rimborsi per le bollette o anche servizi di welfare aziendale.

Per gli anni 2025, 2026 e 2027, la normativa stabilisce che:
1. il limite per i dipendenti senza figli a carico è fissato a 1.000 euro all’anno;
2. per quelli con figli a carico, il limite può arrivare fino a 2.000 euro.

Come Funziona Il Bonus Carburante
Bonus Carburante, L’Incentivo Per Chi Viaggia – Gaeta.it

Questi fringe benefit sono esenti da tassazione e non concorrono alla formazione del reddito imponibile, a condizione che non superino i limiti stabiliti. Tuttavia, se il valore totale dei benefit supera tali soglie, l’intero importo è soggetto a tassazione, rendendo quindi essenziale una gestione attenta da parte del datore di lavoro. È opportuno notare che l’erogazione di questi benefit rimane una scelta discrezionale dell’azienda e non un obbligo.

A differenza dei buoni carburante, il rimborso benzina non presenta un limite massimo e può quindi essere erogato in modo illimitato. Questo rimborso è previsto per i dipendenti che utilizzano il proprio veicolo per motivi di lavoro, come trasferte o altre esigenze aziendali. È importante sottolineare che il rimborso non riguarda solo il costo del carburante, ma include anche il compenso per l’usura del veicolo, configurandosi come rimborso chilometrico.

Il calcolo del rimborso avviene in base alle tabelle ACI, che vengono aggiornate annualmente e indicano il costo chilometrico per ogni tipo di veicolo. I lavoratori devono presentare una richiesta mensile, specificando il veicolo utilizzato, i chilometri percorsi e gli estremi del viaggio (luogo di partenza e di arrivo), per poter ricevere il rimborso.

A chi spetta il rimborso?

Il rimborso benzina spetta generalmente ai lavoratori che operano per l’azienda in località diverse da quella di lavoro abituale e che utilizzano un veicolo privato per svolgere le proprie mansioni. È cruciale che i dipendenti comprendano le condizioni di ammissibilità, poiché il rimborso non è previsto per i tragitti casa-lavoro, a meno che il lavoratore non sia un agente di commercio o un addetto alle consegne, per esempio, che non abbia una sede di lavoro fissa.

Dal punto di vista fiscale, il rimborso chilometrico presenta una tassazione differente. Se lo spostamento avviene all’interno del comune di lavoro, il rimborso è tassato come una retribuzione ordinaria. Tuttavia, per spostamenti al di fuori del comune, il rimborso è esente da tassazione, purché calcolato secondo le tabelle ACI.

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