Bonus maroni 2025, incentivi per chi posticipa la pensione con effetti su busta paga e futuro assegno

Bonus maroni 2025, incentivi per chi posticipa la pensione con effetti su busta paga e futuro assegno

Il bonus Maroni 2025 incentiva i lavoratori con requisiti per la pensione anticipata a posticipare il pensionamento, offrendo vantaggi fiscali e un aumento netto in busta paga tramite l’INPS.
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Il bonus Maroni 2025 incentiva i lavoratori che rinviano la pensione anticipata, offrendo benefici fiscali e un aumento immediato in busta paga, a fronte di una riduzione dell’assegno pensionistico futuro. - Gaeta.it

Nel 2025, il bonus maroni torna al centro delle misure previdenziali con modifiche importanti e vantaggi fiscali ampliati. Questa iniziativa mira a incentivare i lavoratori che, pur raggiungendo i requisiti per la pensione anticipata, scelgono di restare in attività posticipando il pensionamento. In questo articolo approfondiremo in che modo funziona il bonus, chi può richiederlo e quali sono le implicazioni concrete per chi decide di aderire.

Il bonus maroni: origine e proroga della misura nel 2025

Il bonus maroni non è un provvedimento nuovo ma un incentivo riproposto dal governo italiano per trattenere nel mondo del lavoro quanti potrebbero invece andare in pensione anticipata. Nel 2023, questa misura aveva già avuto un rilancio significativo, ma per il 2025 il legislatore ha deciso di prorogarla e di aumentare i benefici fiscali.

L’obiettivo principale è rallentare le uscite dal mercato del lavoro in un momento in cui le risorse per la pensione rischiano di ridursi notevolmente. La novità più rilevante riguarda l’esenzione IRPEF sulle somme percepite come bonus in busta paga, un elemento che aumenta il vantaggio immediato per chi sceglie di rinunciare al ritiro anticipato. L’incentivo consiste nel versamento diretto al lavoratore dell’importo contributivo che normalmente sarebbe accantonato per la pensione. Così facendo, lo stipendio netto mensile cresce ma l’assegno pensionistico futuro si riduce in proporzione.

Chi può usufruire del bonus maroni nel 2025

Possono usufruire del bonus maroni i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che maturano nel corso del 2025 i requisiti per diverse tipologie di pensionamento anticipato. In particolare sono interessati:

  • coloro che raggiungono la cosiddetta Quota 103, con almeno 62 anni d’età e 41 anni di contributi;
  • chi può accedere alla pensione anticipata ordinaria, ossia uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi e donne con 41 anni e 10 mesi;
  • i lavoratori con diritto alla pensione anticipata contributiva, cioè almeno 64 anni e 20 anni nel sistema contributivo.

Il bonus è pensato per chi decide di restare in attività nonostante abbiano maturato tali soglie. I contributi a carico del dipendente, pari a una percentuale della retribuzione , vengono accreditati direttamente nel cedolino anziché andare a incrementare il montante per la pensione.

Come presentare la domanda al’inps

La richiesta del bonus maroni si effettua via portale INPS. È necessario accedere con credenziali SPID, CIE, CNS o eIDAS, e seguire un percorso ben preciso. L’utente deve entrare nell’area dedicata a “Pensione e Previdenza”, quindi selezionare “Domanda di pensione” e andare nella sezione “Certificati”. Lì si trova l’opzione per verificare i requisiti e avanzare la richiesta per l’incentivo al posticipo del pensionamento.

Chi preferisce può rivolgersi ai patronati o contattare il Contact Center INPS per assistenza. La procedura è stata semplificata rispetto al passato per velocizzare l’erogazione del bonus e ridurre i tempi di attesa.

Norme specifiche per pubblico impiego e comparto scuola

Il pubblico impiego ha regole particolari valide dal 2025. È possibile restare in servizio fino a 67 anni, salvo eccezioni previste da norme specifiche. Questo consente a molti lavoratori pubblici, che potrebbero già andare in pensione, di beneficiare del bonus per un periodo più lungo rispetto al settore privato.

Nel comparto scuola invece la decorrenza del bonus scatta al 1° settembre 2025, coincidente con l’avvio dell’anno scolastico. I docenti potevano presentare domanda di pensionamento entro il 28 febbraio 2025. Chi dispone dei requisiti ma sceglie di continuare a insegnare può ricevere il bonus a partire da quella data. Tutto ciò ha lo scopo di allineare il beneficio alle tempistiche tipiche del mondo scolastico.

Durata e limiti del bonus maroni

Il bonus prosegue fino a quando il lavoratore non raggiunge i requisiti per la pensione di vecchiaia, fissata in 67 anni con almeno 20 anni di contributi, oppure fino alla maturazione di un’altra forma di pensione diretta diversa da quella anticipata.

L’incentivo si può richiedere una sola volta indipendentemente dal numero di rapporti di lavoro attivi. Così, chi ha più occupazioni non potrà beneficiare del bonus per ogni contratto ma solo una volta complessivamente. I pagamenti sono sospesi a partire dal momento in cui si perfezionano i requisiti pensionistici di vecchiaia o si presenta domanda per pensione diversa da quella anticipata.

Valutare vantaggi ed effetti economici del bonus

Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, il beneficio netto è collegato all’età del lavoratore al momento in cui sceglie di posticipare la pensione. Un dipendente di 62 anni con un reddito annuale di 40mila euro può incassare fino a 6.900 euro netti l’anno in più.

Questa cifra si riduce drasticamente con l’avanzare dell’età: a 66 anni il guadagno stimato scende a circa 1.400 euro. La cifra guadagnata subito in busta paga equivale però a minori versamenti per la pensione, che si traduce in un assegno mensile più basso in futuro.

La convenienza non è quindi la stessa per tutti. Ogni lavoratore deve effettuare una simulazione considerando durata residua nel lavoro e importo del reddito. Il rischio di una pensione ridotta è sempre presente e va confrontato con il bisogno immediato di reddito supplementare.


Un tema che si ripropone regolarmente nei dibattiti previdenziali, il bonus maroni offre a chi lo desidera la possibilità di dilazionare il pensionamento guadagnando oggi, anche se pagando un prezzo in termini di assegno futuro. Chi deve decidere non potrà prescindere da un’attenta valutazione personale e, se possibile, da un supporto tecnico adeguato.

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