La questione del bonus gas in Basilicata torna al centro del dibattito politico regionale, con accuse e precisazioni che coinvolgono il presidente della giunta, Vito Bardi, e il vicepresidente del Consiglio regionale, Angelo Chiorazzo. Al centro della polemica c’è l’assegnazione e la gestione del bonus, con dubbi sull’effettivo impatto e benefici per i cittadini lucani.
Il confronto acceso tra bardi e chiorazzo sulla gestione del bonus gas
Il vicepresidente del Consiglio regionale, Angelo Chiorazzo, ha risposto con fermezza a un comunicato del presidente lucano Vito Bardi, accusandolo di diffondere mezze verità e false narrazioni riguardo al bonus gas. Chiorazzo riconosce una minima apertura da parte di Bardi, ma sostiene che dietro la misura si cela un’operazione pensata per favorire le compagnie di distribuzione piuttosto che i cittadini.
Secondo Chiorazzo, la giunta guidata da Bardi avrebbe erogato per due anni un bonus gas in modo inopportuno, seguendo finalità legate al consenso elettorale piuttosto che a reali necessità. In questa visione, i lucani avrebbero ricevuto solo “briciole”, mentre a guadagnarci sarebbero state soprattutto le compagnie coinvolte nella distribuzione del gas.
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L’attacco è chiaro: la politica regionale, a detta di Chiorazzo, ha pensato più a sostenere gli interessi delle società che a tutelare i cittadini lucani, alimentando così uno spreco di risorse pubbliche. La situazione si complica nel momento in cui si accusa il presidente di aver diffuso informazioni ingannevoli riguardo l’effettiva presenza del bonus gas per i cittadini.
Le critiche sulla mancata attuazione e l’impatto sulle famiglie lucane
La questione del bonus gas, nello specifico, sembra segnare una gestione confusa o inefficace da parte della giunta regionale. Chiorazzo afferma che il bonus attualmente non è erogato ai cittadini lucani a causa dell’incapacità del governo regionale di definire un disciplinare valido per l’assegnazione del beneficio.
Questo elemento mina la credibilità delle dichiarazioni del presidente Bardi, secondo cui il bonus gas sarebbe destinato a rimanere ai cittadini. In effetti, la misura non è stata efficacemente avviata, lasciando i potenziali beneficiari senza il sostegno promesso.
Chiorazzo punta il dito contro quella che definisce una mancanza di attenzione da parte della giunta, sottolineando come le risorse derivanti dalle compensazioni petrolifere dovrebbero arrivare concretamente in favore della popolazione lucana. Il malcontento si estende, dunque, sulla gestione complessiva delle politiche di sostegno, con un richiamo esplicito alla trasparenza e all’efficienza.
Richiesta di chiarezza e accesso agli atti, tra pose e ritardi burocratici
Per accertare il gioco di interessi e definire con precisione costi e benefici della manovra sul bonus gas, Chiorazzo ha sollecitato un’operazione di chiarimento urgente. La richiesta di trasparenza riguarda l’intera manovra, con particolare attenzione alla destinazione delle risorse e ai soggetti che realmente ne hanno tratto vantaggio.
A tal proposito, è stata presentata un’interrogazione parlamentare, accompagnata da richieste di accesso agli atti, che al momento risultano però inevase. Il vicepresidente del Consiglio regionale ricorda che tali richieste dovrebbero essere soddisfatte in base allo Statuto Regionale, sottolineando così l’importanza di una risposta formale e tempestiva.
La situazione evidenzia una tensione politica che si traduce anche in una battaglia di carte e documenti, indispensabile per fare emergere dati precisi senza interpretazioni faziose. Lo scontro tra le parti prosegue dunque sia sul piano mediatico sia in quello istituzionale, mentre i cittadini, al centro della controversia, attendono risposte chiare sulle risorse a loro destinate.