Nel cantiere del campus dell’università magna grecia a catanzaro è stato rinvenuto un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale. La scoperta è avvenuta durante i lavori per la costruzione delle residenze universitarie, mettendo in allerta le autorità competenti per la gestione dell’emergenza.
Ritrovamento dell’ordigno nel cantiere del campus università magna grecia
L’ordigno è stato individuato in un’area vicina agli impianti sportivi all’interno del perimetro dove si stanno realizzando le nuove residenze per studenti. A scoprire la bomba da mortaio tedesca è stato il personale di una ditta esperta nella bonifica di ordigni bellici. Questi operatori eseguono regolari controlli sistematici prima e durante i lavori di scavo, per evitare potenziali rischi legati a reperti bellici ancora attivi.
L’area interessata, situata nel quartiere germaneto di catanzaro, è parte di un complesso universitario ampio e in espansione. La presenza di residuati bellici non è rara in molte zone italiane, soprattutto dove si sono svolti eventi militari durante il secondo conflitto mondiale. I lavori di scavo, utili a completare le infrastrutture per gli studenti, hanno quindi rivelato un pericolo nascosto nel sottosuolo.
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Intervento dei carabinieri e degli artificieri antisabotaggio
Alla scoperta dell’ordigno sono intervenuti i carabinieri della stazione di catanzaro santa maria. Giunti sul luogo per verificare la segnalazione, hanno immediatamente appurato la pericolosità della bomba. Considerata la vicinanza del policlinico universitario e del complesso universitario di germaneto, hanno allertato il comando provinciale dei carabinieri per chiedere l’intervento degli artificieri antisabotaggio.
Gli artificieri, specialisti nel disinnesco e nella messa in sicurezza di ordigni esplosivi, hanno valutato l’entità del rischio. La prefettura è stata informata per garantire il coordinamento delle azioni a tutela della pubblica sicurezza, vista la possibile ricaduta su strutture poste vicino all’area del ritrovamento. Il pronto intervento degli specialisti ha avuto come obiettivo principale di isolare e neutralizzare la bomba senza causare danni a persone o edifici.
Rimozione e brillamento dell’ordigno in cava
Le operazioni di bonifica si sono svolte con attenzione per prevenire ogni rischio. Gli artificieri hanno rimosso la bomba da mortaio dal sito di scavo e l’hanno trasferita in una cava, una località idonea per il brillamento in sicurezza. Qui l’ordigno è stato fatto esplodere controllatamente, annullando il pericolo.
Questi interventi richiedono tecniche precise e un coordinamento rigoroso tra le forze dell’ordine e i tecnici specializzati. La presenza di ordigni bellici nei cantieri impone rigide procedure che vengono osservate per tutelare chi lavora e la popolazione circostante. La bonifica sistematica eseguita ha evitato conseguenze gravi, permettendo il prosieguo delle attività edilizie e assicurando l’incolumità pubblica.
Un rischio ancora presente nel sottosuolo di molte aree italiane
L’intervento nel campus di germaneto rappresenta un esempio dei rischi ancora presenti nel sottosuolo di molte aree italiane con storia di conflitti armati. Gli ordigni ritrovati vengono gestiti con precisione per scongiurare incidenti e mantenere la sicurezza nelle zone urbanizzate. “La sicurezza rimane la priorità assoluta in tutte le operazioni di bonifica,” hanno dichiarato gli operatori coinvolti.