Martedì 29 ottobre, Bologna sarà il palcoscenico di un importante convegno sul tema dei suicidi in carcere, un fenomeno che ha raggiunto livelli allarmanti in Italia. L’evento, intitolato “Il drammatico fenomeno dei suicidi in carcere: un’emergenza non più rinviabile”, riunirà esperti, politici e rappresentanti di associazioni attive nella tutela dei diritti dei detenuti. La Camera Penale di Bologna, in collaborazione con l’Unione delle Camere Penali Italiane, ha organizzato l’incontro per discutere le implicazioni del problema e cercare soluzioni efficaci.
Il programma del convegno al Cinema Castiglione
Il convegno si terrà all’ex Cinema Castiglione, situato in Piazza di Porta Castiglione 3, dalle 15.30 alle 19.30. Sarà caratterizzato da interventi di figure di spicco nel campo della giustizia, tra cui il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto e la deputata del Partito Democratico Debora Serracchiani. La senatrice Ilaria Cucchi di Alleanza Verdi e Sinistra e Rita Bernardini, ex parlamentare radicale e presidente dell’associazione ‘Nessuno tocchi Caino’, parteciperanno alle importanti discussioni in programma.
Il pomeriggio si aprirà con una sessione dedicata all’approfondimento delle questioni connesse al tema, in cui si confronteranno avvocati, esponenti della magistratura e rappresentanti delle istituzioni carcerarie, insieme ai Garanti regionali e comunali e alle associazioni più attive nel settore. Questo approccio mira a esaminare il problema da diverse angolazioni e a individuare possibili soluzioni.
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Alle 17.30 è previsto il dibattito conclusivo, in cui i partecipanti principali avranno l’opportunità di esprimere le loro opinioni e proposte, rendendo il confronto pratico e operativo. Gli esperti sottolineano l’urgenza di un’azione collettiva per affrontare la questione, non più rimandabile.
L’allerta dell’Osservatorio Carcere della Camera Penale
L’avvocato Luca Sebastiani dell’Osservatorio Carcere della Camera Penale ha comunicato le aspettative legate a questo incontro, sottolineando l’urgenza di avviare un dialogo concreto sul tema. Sebastiani ha affermato che la situazione attuale non consente più ritardi: molti detenuti, anche di fronte a pene brevi, si ritrovano in un sistema che non garantisce loro la rieducazione. L’osservatorio mette in evidenza come l’alto tasso di suicidi registrato quest’anno rappresenti un segnale di allerta da considerare con la massima serietà.
Secondo gli esperti, il carcere dovrebbe essere considerato l’extrema ratio*, una misura da adottare solo in casi estremi. L’idea di una giustizia che punti su alternative al carcere è sempre più presente nei dibattiti del settore. Le istituzioni politiche sono chiamate a intervenire concretamente, superando le attuali soluzioni che, secondo Sebastiani, risultano insufficienti e, in alcuni casi, addirittura controproducenti.
L’incontro si propone quindi di essere un momento non solo di riflessione, ma anche di proposta, affinché si possano formulare soluzioni praticabili da presentare a chi oggigiorno è chiamato a prendere decisioni in Parlamento.
La necessità di un confronto bipartisan
Il convegno intende attirare l’attenzione della politica, invitando sia la maggioranza che l’opposizione a confrontarsi sulle problematiche evidenziate nel dibattito. Le attuali misure adottate per migliorare le condizioni carcerarie sono state criticate da diversi attori del panorama giuridico e sociale, che richiedono un cambio di rotta significativo. Era infatti già emersa la necessità di riforme radicali nel sistema penale, affinché non si ripetano errori del passato, come ad esempio l’introduzione di nuovi reati che non risolvono le problematiche esistenti.
La chiamata all’azione è forte e chiara: questo incontro deve rappresentare un’opportunità per esplorare le proposte degli esperti e per lavorare insieme su soluzioni pratiche e umane. La speranza è che dal dialogo nasca una nuova consapevolezza riguardo alla vita dei detenuti e alla tutela dei loro diritti, contribuendo così a far emergere un sistema penitenziario più giusto e rieducativo. Il momento è cruciale, e l’impegno collettivo sarà determinante per costruire un futuro migliore per tutti coloro che sono coinvolti in questo delicato ambito della giustizia.