Il ministero dell’istruzione ha introdotto una modifica significativa rispetto alla valutazione del comportamento negli istituti scolastici italiani. Le nuove norme stabiliscono una stretta nei confronti degli studenti che ottengono una valutazione insufficiente in condotta, con l’intento di rafforzare la disciplina e il rispetto all’interno delle scuole. Vengono inoltre inseriti dentro le regole casi specifici come il bullismo grave, per cui la bocciatura diventa automatica. Ecco cosa prevede nello specifico la regolamentazione appena annunciata.
Come funziona la bocciatura per insufficienza in condotta
Con la nuova disposizione, chi riceve un 5 in condotta non potrà più essere ammesso alla classe successiva. La bocciatura diventa automatica per questa insufficienza, superando il precedente regime che permetteva qualche margine di valutazione o intervento personalizzato da parte dei docenti. Viene così impostata una linea più netta per quanto riguarda il comportamento in classe e nei contesti scolastici.
Nel testo non si fa distinzione fra tipi di infrazioni, ma vengono specificamente citati i casi di bullismo grave, che rientrano tra le causali per l’insufficienza e quindi la bocciatura obbligatoria. Questa scelta nasce dalla necessità di affrontare con fermezza episodi che minano la serenità e la sicurezza all’interno delle scuole, un tema tornato al centro dell’attenzione pubblica negli ultimi anni.
Per gli studenti che ottengono 5 in condotta o incappano in atti di bullismo grave, dunque, non ci sarà possibilità di promozione con debito o rimandi automatici senza adeguate misure correttive. La bocciatura è il meccanismo previsto per tutelare il diritto allo studio di tutti gli altri alunni e per sottolineare l’importanza del rispetto delle regole.
L’altra novità: la procedura per chi ha 6 in condotta
L’altra novità riguarda invece chi supera la sufficienza minima in condotta, ottenendo un 6. In questi casi, lo studente non sarà promosso all’inizio del nuovo anno scolastico, ma avrà la possibilità di recuperare a settembre. Tuttavia, questa occasione è subordinata al superamento di un esame di riparazione.
Durante questo esame, l’alunno dovrà presentare un elaborato critico sui valori e i principi che il proprio comportamento ha violato. Lo scopo è stimolare una riflessione profonda da parte dello studente riguardo alla gravità delle azioni compiute, mettendo in relazione tali comportamenti con i principi costituzionali e le norme della comunità scolastica.
Questo percorso rappresenta una forma di responsabilizzazione diretta. La scuola richiede allo studente di dimostrare consapevolezza e impegno nel modificare la propria condotta prima di poter accedere all’anno successivo. Il documento presentato non è solo un mero compito, ma un’occasione per connettere valori civili fondamentali al vissuto quotidiano degli alunni.
Il contesto e la presentazione da parte del ministro valditara
L’annuncio è stato fatto al termine del consiglio dei ministri dal ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara. Il ministro ha spiegato che questa decisione vuole rafforzare la serietà delle valutazioni di comportamento e il ruolo della scuola nel formare cittadini consapevoli e rispettosi delle regole.
Valditara ha sottolineato la necessità di risposte più incisive contro fenomeni come il bullismo e l’indisciplina, che danneggiano l’ambiente scolastico e la crescita personale degli studenti. Il nuovo regolamento vuole imporre meccanismi concreti per intervenire in modo deciso, compresi scatti importanti come la bocciatura o la richiesta di un esame di recupero critico.
Il ministero conferma così un volto più rigoroso della scuola pubblica, che da un lato mira a prevenire comportamenti problematici ma dall’altro punta a responsabilizzare gli studenti attraverso strumenti che valorizzano la riflessione e il rispetto delle norme.
Le nuove indicazioni entreranno a regime nel prossimo anno scolastico e richiederanno l’adeguamento delle procedure all’interno degli istituti. L’attenzione resta alta per valutare l’efficacia di queste misure nel contrastare casi di cattiva condotta e nel favorirne un miglioramento in tempi brevi.