Negli ultimi giorni la Lega ha presentato un emendamento al Decreto infrastrutture che mira a rinviare il blocco delle auto diesel euro 5, previsto in alcune regioni del nord Italia a partire da ottobre 2025. La norma propone di estendere la possibilità di circolazione per questi veicoli fino al 31 ottobre 2026 e di lasciare alle regioni la libertà di anticipare o posticipare la misura. Parallelamente, il partito ha avanzato una richiesta perché i comuni comunichino ufficialmente la presenza di tutti gli autovelox sul proprio territorio. Le iniziative rispondono a due esigenze: quella di salvaguardare i cittadini in difficoltà economica e quella di garantire una gestione trasparente e puntuale degli strumenti di controllo della velocità.
Rinvio del blocco diesel euro 5 e autonomia regionale
L’emendamento leghista mira a scongiurare il previsto stop alla circolazione dei veicoli diesel euro 5, atteso in alcune zone del nord Italia, fissato per ottobre 2025. Secondo il testo proposto, la fine della circolazione sarebbe spostata al 31 ottobre 2026, con la possibilità per ogni regione di adottare soluzioni diverse. Ciò significa che ogni ente locale potrà decidere se anticipare, mantenere o posticipare il divieto. L’obiettivo dichiarato è proteggere le famiglie che correrebbero il rischio di perdere il proprio mezzo di trasporto, considerando che molti abitano in zone con scarso servizio pubblico.
Autonomia regionale e sostenibilità ambientale
L’iniziativa recupera così i principi di autonomia regionale, riconosciuti dalla Costituzione italiana, soprattutto in materia di mobilità e ambiente. L’idea della Lega è offrire uno spazio decisionale più ampio ai territori, contrapposto a imposizioni rigide e uniformi a livello nazionale o europeo. Nel testo si sottolinea che il rinvio del blocco dovrà essere legato a interventi compensativi per la tutela ambientale. Tra questi si indicano ad esempio il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e l’aumento delle aree verdi urbane. Questi provvedimenti cercherebbero di bilanciare la maggiore presenza dei diesel euro 5 con un impegno per la qualità dell’ambiente, in accordo con alcuni parametri di sostenibilità.
Leggi anche:
Le dichiarazioni dei rappresentanti della Lega indicano una chiara opposizione alle misure europee considerate troppo restrittive. Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera e primo firmatario dell’emendamento, ha espresso la volontà di evitare provvedimenti che penalizzino lavoratori e classi meno abbienti. Dal suo punto di vista, questo tipo di “ambientalismo ideologico” appare come un ostacolo per chi dipende dal proprio mezzo di trasporto per lavoro o per altri impegni essenziali. La proposta cerca quindi di bilanciare esigenze sociali ed ecologiche, ma lascia aperta la possibilità che le regioni adeguino la propria strategia in base ai propri bisogni.
La richiesta di trasparenza sugli autovelox nei comuni
Oltre al rinvio del blocco diesel euro 5, la Lega ha avanzato anche una proposta per regolamentare l’uso degli autovelox nei comuni italiani. Il partito ha presentato un emendamento che impone ai comuni di comunicare ufficialmente la presenza e la posizione di tutti gli apparecchi di controllo della velocità sul loro territorio. Senza tale comunicazione, gli autovelox non potrebbero essere attivati o utilizzati.
Questa misura è motivata dalla necessità di garantire trasparenza e chiarezza nelle procedure di rilevamento delle infrazioni stradali. Secondo la Lega, il ministero, guidato da Matteo Salvini, ha più volte inviato richieste di informazioni dettagliate ai comuni ma non ha ancora ottenuto risposte complete. L’assenza di dati precisi potrebbe creare problemi nella gestione e nell’applicazione delle multe, oltre a sollevare dubbi sulla correttezza delle segnalazioni.
Comunicazione obbligatoria e impatto sulla sicurezza stradale
L’emendamento mira a rendere obbligatoria la comunicazione degli autovelox e quindi a migliorare il controllo da parte delle autorità e la conoscenza da parte dei cittadini. Conosciamo bene come la mancata segnalazione o la posizione poco trasparente degli strumenti di rilevamento possa generare polemiche e controversie. Questo intervento dovrebbe assicurare che ogni dispositivo in funzione sia ufficialmente riconosciuto e pubblicizzato. La proposta segue l’attenzione crescente verso i diritti degli automobilisti e la necessità di regolamenti chiari nei controlli stradali.
Lo sviluppo di questa norma potrebbe avere un impatto diretto sulla gestione della sicurezza stradale e sul rapporto tra cittadini e enti locali. Se approvata, imporrà ai comuni un obbligo formale rapidamente eseguibile e verificabile. In più, consentirà ai guidatori di sapere preventivamente dove sono attivi gli autovelox, evitando multe improvvise legate a segnalazioni incerte o nascoste.
La Lega ha quindi inserito sullo stesso decreto due misure che rispondono a esigenze diverse ma rilevanti: la possibilità di uso esteso dei diesel euro 5 per alcuni anni ancora e una norma a favore della trasparenza nella gestione degli autovelox. Entrambi gli emendamenti puntano a far sentire la voce delle istituzioni locali e dei cittadini nelle decisioni che riguardano mobilità e sicurezza. L’evoluzione della vicenda sarà monitorata anche alla luce degli sviluppi politici e ambientali previsti nel 2025.