Questa mattina a Bacoli la Guardia di Finanza ha effettuato un intervento lungo la costa flegrea, sequestrando un’area marina di circa 2.200 metri quadrati occupata da numerose imbarcazioni abusive. L’operazione rientra nel piano per contrastare gli abusi demaniali e commerciali lungo il litorale campano, un problema che interessa diverse zone della regione.
Intervento della guardia di finanza e sequestro a bacoli
Il reparto operativo aeronavale di Napoli ha guidato le operazioni, fermando l’occupazione illegale di un vasto specchio d’acqua nel Comune di Bacoli. Sono state censite 54 imbarcazioni, tutte prive di autorizzazioni per l’area utilizzata. L’azione è stata possibile grazie anche al supporto dei militari della tenenza di Baia e del nucleo sommozzatori, essenziali per le ispezioni subacquee e per il rilevamento preciso dei natanti presenti.
Questa volta a finire sotto processo è stato un imprenditore locale con una concessione marittima autorizzata per 900 metri quadrati, ma che – secondo gli accertamenti – avrebbe occupato una superficie molto più ampia, superando di quasi 1.300 metri quadrati i limiti stabiliti.
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Accuse e provvedimenti nei confronti dell’imprenditore
L’imprenditore è stato denunciato per occupazione abusiva di suolo demaniale, una violazione perseguibile penalmente. Oltre alla denuncia, sono partite verifiche fiscali sulle attività esercitate nella zona sottoposta a sequestro. Questi rilievi spettano alla Guardia di Finanza, che ora dovrà controllare la regolarità delle dichiarazioni e dei pagamenti associati allo sfruttamento dell’area marina.
L’occupazione non autorizzata di spazi demaniali comporta anche problematiche ambientali e legate al rischio di favoritismi economici. Per questo motivo, le autorità hanno radicato questa operazione in un contesto di contrasto più ampio contro abusi e illegalità nella gestione degli spazi pubblici.
Il ruolo della polizia del mare e i controlli futuri sulla costa campana
Le attività di controllo lungo il litorale campano continueranno nei giorni seguenti. La polizia del mare resta impegnata a mantenere sotto osservazione l’intero tratto costiero, con lo scopo di assicurare uguaglianza tra gli operatori nautici e turistici che rispettano le regole. Gli episodi di occupazioni abusive compromettono la concorrenza leale, danneggiano il patrimonio comune e creano problemi di ordine pubblico e ambientale.
Per compiere queste operazioni si ricorre a unità specializzate come i sommozzatori, che permettono di ispezionare anche le parti sommerse delle concessioni. Il coordinamento tra la Guardia di Finanza e le forze locali rivela un approccio diretto per sradicare attività non autorizzate sulle coste, snodo cruciale per il turismo e la vita economica regionale.
Governare uno spazio marittimo delicato
Nel complesso, le manovre di repressione alle attività abusive hanno l’obiettivo di governare uno spazio marittimo sempre più delicato, rispettando diritti, norme e opportunità per chi opera nel rispetto del territorio. “Si tratta di garantire un equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale, fondamentali per la crescita sostenibile della regione,” sostengono le autorità coinvolte.