Nel gennaio 2025 la polizia di Novara ha ritrovato una bambina di 14 mesi vittima di gravi negligenze sanitarie e maltrattamenti. La piccola era scomparsa da oltre un anno, dopo essere stata sottratta alla madre, cittadina italiana, dal padre di origini straniere. Le indagini hanno rivelato una situazione di forte disagio e abbandono, con ripercussioni pesanti sulla salute della bimba. L’episodio ha portato all’avvio di procedimenti penali nei confronti degli adulti coinvolti.
Il ruolo del padre e le accuse mosse
Il padre, riconosciuto come cittadino straniero, è al centro dell’inchiesta coordinata dalla procura di Novara. Secondo quanto riferito dalla madre, l’uomo avrebbe esercitato pressioni gravi per portare a termine la gravidanza della donna, unica via per ottenere il permesso di soggiorno. Una circostanza denunciata come forma di maltrattamento e coercizione. Dopo essersi impossessato della bambina, il padre l’ha affidata a una donna con precedenti penali e dipendente da sostanze stupefacenti, rendendo ancora più complessa la situazione di rischio per la piccola.
La scomparsa e le condizioni della bambina
La bimba, di soli 14 mesi al momento del ritrovamento, risultava irreperibile da oltre un anno. Secondo la denuncia presentata dalla madre, il padre l’aveva portata via contro la sua volontà. Nel corso dell’intervento, gli agenti di polizia hanno accertato che la bambina si trovava in un ambiente degradato, caratterizzato da gravi carenze igienico-sanitarie. Le sue condizioni di salute erano precarie e all’esito delle analisi è emersa una positività alla cocaina. Questo quadro testimonia lo stato di abbandono subito, che ha posto la piccola a rischio.
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La situazione della donna affidataria e le contestazioni
La persona a cui è stata affidata la bimba è una donna con una storia segnata da problemi di tossicodipendenza e precedenti per reati specifici. L’assegnazione della piccola a questa figura ha facilitato il persistere di condizioni di disagio e abbandono. Le autorità hanno quindi esteso le indagini anche a lei, contestandole il reato di maltrattamento in famiglia. I legami con i genitori della bambina hanno portato a una denuncia complessiva per più soggetti, testimonianza della complessità dell’ambiente familiare.
Le misure adottate per la tutela della minore
Dopo il ritrovamento, la bambina è stata collocata in una struttura protetta, scelta per garantire assistenza medica e tutela immediata. Parallelamente è stata avviata la procedura di adottabilità, finalizzata a individuare una nuova famiglia in grado di assicurare condizioni di vita appropriate. L’intervento delle forze dell’ordine e dei servizi sociali si concentra ora sulla sicurezza e il recupero della bimba, assicurando un ambiente stabile e protetto lontano da situazioni di pericolo. Le indagini proseguono per approfondire le responsabilità di tutti gli adulti coinvolti.