L’odio online sembra dilagare sempre di più, colpendo spesso chi prova a esprimersi liberamente. Durante il concertone del primo maggio, bigmama ha affrontato senza giri di parole questo tema, parlando allo stesso tempo a chi la segue e a chi la insulta. Il suo messaggio si concentra sulla rabbia e il sadismo che, secondo lei, spingono molte persone a manifestare odio gratuito attraverso i social media. Le sue parole si prestano a riflettere su un fenomeno che riguarda sempre più persone nel mondo della cultura e oltre.
Bigmama e il racconto del dolore nascosto dietro il corpo
Sul palco di piazza san giovanni a roma, bigmama ha puntato dritta al cuore del problema. Ha parlato soprattutto del corpo, tema spesso al centro di giudizi e insulti online. Ha raccontato di quanto il proprio corpo le abbia causato sofferenze, ma ha anche sottolineato un atteggiamento di accettazione e perdono verso se stessa, qualcosa che molti non riescono a fare quando si trovano a commentare gli altri. Questo punto di vista richiama alla necessità di non giudicare superficialmente, ma di considerare le storie personali che nessuno vede dietro a una foto o un video.
Le offese rivolte a chi esprime identità e scelte diverse dalla norma spesso nascono da un malessere interiore. Bigmama ha suggerito che il sadismo manifestato dagli haters spesso derivi da insoddisfazione personale. Dietro ad ogni commento velenoso, potrebbe esserci un disagio che si scarica sugli altri. Questo tipo di comportamento rischia di alimentare circoli viziosi, facendo sentire le vittime sempre più isolate.
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Il monito a chi insulta: cambiate canale o lasciate in pace
Bigmama è stata chiara e senza mezzi termini nel rivolgersi a chi non la sopporta. “Se non vi piaccio cambiate canale”, ha detto, svelando un modo semplice e diretto per evitare gesti di cattiveria gratuita. Non solo sui social, ma anche nella vita reale, la convivenza passa attraverso rispetto e tolleranza. Bloccare, ignorare o semplicemente allontanarsi da chi non ci piace appare una soluzione più civile rispetto all’attacco continuo, specie quando si parla di identità personale e scelte di vita.
La pressione sociale e le offese non dovrebbero spingere a rinnegare se stessi o a nascondersi, ma piuttosto stimolare un confronto più consapevole e civile. Bigmama invita con il suo discorso a “lasciar vivere”, cioè a riconoscere il diritto di ognuno a esistere senza subire attacchi costanti. Del resto, chi insulta raramente conosce le storie dietro le persone cui si rivolge.
Un appello all’intelligenza e al senso di umanità
Prima di chiudere il suo discorso, bigmama ha lanciato un invito a osservare chi si dedica all’insulto: “guardate la faccia di queste persone e pensate: meno male che io non sono così”. Questa frase svela un richiamo alla riflessione e all’autocoscienza. Non è solo un invito a non scendere al livello dell’odio, ma anche a riconoscere quanto siano tristi e vuoti tali atteggiamenti.
La sua testimonianza è uno spaccato di un clima sociale teso, in cui la libertà di espressione si infrange spesso contro muri di livore e violenza verbale. Allo stesso tempo, il messaggio di bigmama descrive un percorso di resistenza e accettazione personale, capace di rispondere con dignità a chi preferisce seminare discordia. Uno spaccato importante, quello offerto dal concertone del primo maggio, che resta a ricordarci quanto sia cruciale proteggere il diritto di ognuno a esprimersi senza paura.