Biblioteca europea di informazione e cultura, il ministro giuli critica la gestione di sala e promette interventi diretti

Biblioteca europea di informazione e cultura, il ministro giuli critica la gestione di sala e promette interventi diretti

Il ministro Alessandro Giuli critica la gestione della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura a Milano, evidenziando mancanza di coordinamento con il Consiglio d’Europa e impegni per rilanciare il progetto.
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Il ministro della cultura Alessandro Giuli critica la gestione del progetto della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (BEIC) a Milano, sottolineando la mancanza di coordinamento con le istituzioni europee e ribadendo la necessità di un approccio serio e culturale per garantirne il successo. - Gaeta.it

La biblioteca europea di informazione e cultura torna al centro delle discussioni politiche e culturali. Il ministro della cultura, alessandro giuli, ha espresso forti riserve sulle modalità con cui il progetto è stato finora affrontato dall’amministrazione di milano. L’occasione è stata un convegno a bergamo dedicato a marzio tremaglia, figura chiave della politica e cultura italiana. Le parole del ministro aprono un dibattito sul ruolo e sulla funzione futura della beic, mettendo in luce divergenze importanti tra governo nazionale e amministrazione locale.

Critiche del ministro giuli sulla gestione della biblioteca europea a milano

Il ministro della cultura alessandro giuli ha dichiarato che la beic rappresenta un’idea importante che merita di essere portata avanti con serietà. Tuttavia, ha evidenziato come la richiesta di ingenti finanziamenti al ministero della cultura sia stata accompagnata da una visione poco rigorosa dell’istituzione. “Non è accettabile – ha detto – pensare alla beic come a una semplice location per aperitivi e momenti conviviali”. Giuli ha messo in discussione la gestione politica del progetto, sottolineando come il sindaco di milano, giuseppe sala, non abbia neppure avviato contatti ufficiali con gli organi europei competenti. Le critiche del ministro toccano anche la scarsa comunicazione con il consiglio d’europa, che dispone di budget propri importanti per iniziative culturali e bibliotecarie. Giuli ha annunciato che sarà lui stesso a prendere in mano la questione per stabilire un dialogo diretto con gli enti europei.

Mancanza di coordinamento tra milano, il ministero e il consiglio d’europa

Il progetto per la biblioteca europea di informazione e cultura è nato con l’obiettivo di creare a milano un polo culturale di livello internazionale, capace di ospitare collezioni documentarie rilevanti su tematiche europee. Durante il convegno di bergamo, il ministro giuli ha denunciato come la fase progettuale abbia sofferto di carenze fondamentali sul piano istituzionale. Il sindaco sala, secondo il ministro, non ha comunicato né con la commissione europea né con il consiglio d’europa, che però sono enti chiave per supportare finanziariamente e politicamente iniziative di questa portata. Senza un confronto ufficiale e preventivo con queste istituzioni, il progetto rischia di non trovare il sostegno economico necessario e perde valore in termini di riconoscimento internazionale. Giuli ha ribadito la necessità di riscrivere il percorso della beic, mettendo al primo posto le relazioni con gli organi europei e l’autenticità culturale del progetto.

Impegni e prospettive per una biblioteca europea davvero seria

Alberto giuli ha chiarito che il ministero della cultura manterrà gli impegni economici e amministrativi già assunti per la beic. L’obiettivo è trasformare l’iniziativa in una biblioteca che rispetti le caratteristiche previste per un organismo di informazione e cultura europeo, capace di esportare il valore delle istituzioni culturali di milano e dell’intero paese. Il ministro ha escluso netti fraintendimenti sulla funzione dell’edificio, che deve rimanere uno spazio di studio, ricerca e consultazione. Già da ora ha annunciato l’intenzione di scrivere direttamente al consiglio d’europa per aprire un confronto vero e diretto, necessario per allineare il progetto alle linee guida e ottenere le risorse. Solo in questo modo la beic potrà assolvere un ruolo di primo piano sul territorio e in europa, distinguendosi nettamente da iniziative pensate per altri scopi, come eventi mondani o ricreativi. Giuli ha insistito sulla volontà di evitare derive che ridurrebbero la biblioteca a un mero punto di ritrovo sociale.

Il convegno “marzio tremaglia” e il contesto culturale della discussione

L’intervento del ministro è arrivato durante il convegno intitolato “marzio tremaglia. identità, politica, cultura” organizzato a bergamo. Tremaglia è stato un politico e uomo di cultura che ha sempre sostenuto il rilancio delle radici europee e dei valori culturali comuni al continente. La scelta di parlare della beic in questo contesto non è casuale. Il dibattito ha acceso i riflettori sulle differenti visioni di cultura pubblica e sulle responsabilità istituzionali nel campo delle biblioteche pubbliche di respiro europeo. L’attenzione si concentra ora sull’effettivo ruolo che la beic potrà svolgere come punto di riferimento culturale, ma anche sul tipo di governance e di rapporti che dovrà instaurare prima di tutto con le istituzioni europee. Le parole di giuli pongono un invito a riconsiderare la progettazione in un quadro più ampio e strutturato.

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