Biagio Maimone nominato coordinatore nazionale della rete mondiale del turismo religioso per l’Italia

Biagio Maimone nominato coordinatore nazionale della rete mondiale del turismo religioso per l’Italia

Biagio Maimone di Maratea nominato coordinatore nazionale della rete mondiale del turismo religioso in Italia, promuove la valorizzazione della Basilicata e lo sviluppo di un turismo spirituale sostenibile e culturale.
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Biagio Maimone, giornalista di Maratea, è stato nominato coordinatore nazionale per l’Italia della rete mondiale del turismo religioso, promuovendo un turismo sostenibile che valorizza la fede, la cultura e l’ambiente, con particolare attenzione alla Basilicata. - Gaeta.it

La rete mondiale del turismo religioso ha scelto Biagio Maimone, giornalista di Maratea, come coordinatore nazionale per l’Italia. Maimone è conosciuto per il suo impegno nella promozione della cultura e del turismo religioso, soprattutto nella regione Basilicata. Questo incarico apre nuove prospettive per valorizzare le risorse spirituali e naturali italiane attraverso un turismo attento alla fede e all’ambiente.

Biagio maimone e il suo ruolo nella rete mondiale del turismo religioso

Biagio Maimone, originario di Maratea, cura da anni la comunicazione per l’Associazione “Bambino Gesù del Cairo”, presieduta da monsignor Yoannis Lahzi Gaid, ex segretario personale di papa Francesco. La sua nomina a coordinatore nazionale per l’Italia pone l’accento su un profilo che unisce esperienza giornalistica e sensibilità per i valori spirituali e sociali. Maimone ha promosso iniziative come “Area Sud della Basilicata patrimonio mondiale dell’umanità”, appoggiate da figure politiche di rilievo come il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e diversi ministri. La sua carriera è segnata anche da un impegno concreto nel sociale, con progetti e pubblicazioni volte a far dialogare fede e comunicazione.

Maratea e la basilicata come poli privilegiati per il turismo religioso

Maimone definisce Maratea “la cittadella verde” per la sua natura rigogliosa e le sue 44 chiese che testimoniano un forte senso sacro diffuso tra i cittadini. Sul monte della città si erge la statua del Cristo Redentore, che domina il paesaggio e guarda verso la basilica di San Biagio, dove sono conservate le reliquie del patrono locale. Secondo il coordinatore, il legame tra fede e natura è un punto di forza per sviluppare un turismo religioso diverso, che valorizzi allo stesso tempo l’ambiente curato con attenzione dai residenti. In questo contesto, la Basilicata emerge come un territorio ancora poco conosciuto ma ricco di risorse naturali, tradizioni, luoghi di preghiera e spiritualità.

La basilicata: un patrimonio spirituale nascosto e ricco di risorse naturali

La regione Basilicata presenta paesaggi montuosi, vallate incontaminate e numerosi borghi con chiese e monumenti religiosi, poco noti al grande pubblico. Qui l’economia tradizionale si lega alla cura della terra e al pascolo, in un ambiente rispettato da generazioni. Maimone sottolinea che la Basilicata, oltre alle risorse minerarie come petrolio e gas, dispone di abbondanti acque e di una natura che assicura un equilibrio ecologico raro nel Sud Italia. Le correnti culturali legate al rispetto del verde e alla protezione delle risorse idriche si possono condividere in modo virtuoso con altre regioni che affrontano problemi di siccità. Il turismo religioso, inoltre, può favorire la scoperta e la valorizzazione di questa regione, facendo emergere la sua identità spirituale autentica.

Il turismo religioso come ponte culturale e spirituale per l’Italia

L’Italia si distingue per la presenza di numerosi luoghi di fede: chiese, cattedrali, percorsi di pellegrinaggio e ricorrenze che caratterizzano ogni regione e paese. Questa ricchezza religiosa richiama milioni di visitatori, attratti anche dalle opere d’arte ispirate a sentimenti di fede profonda. Per Maimone, il turismo religioso rappresenta un “turismo dell’anima” che produce un incontro tra bellezza artistica e valori morali. La fede cristiana si esprime attraverso opere architettoniche, letterarie e processioni, creando un contesto unico per un viaggio spirituale. Questo tipo di turismo può diventare un’occasione per pacificare animi e promuovere il dialogo interculturale e interreligioso, animato da una sensibilità etica e sostenibile.

Progetti futuri e sfide per lo sviluppo del turismo religioso

Biagio Maimone annuncia l’avvio dell’Associazione “Progetto di Vita e Umanità”, che userà la comunicazione per offrire sostegno a persone vulnerabili. Ha scritto il testo “La comunicazione creativa per lo sviluppo socio-umanitario”, premiato con la benedizione apostolica di papa Francesco e lodato dal cardinale Pietro Parolin. La rete mondiale del turismo religioso punta a sostenere pratiche di turismo consapevole, rispettoso delle diversità culturali e religiose. L’Italia, con la sua pluralità di patrimonio spirituale, può giocare un ruolo chiave nel creare reti di pellegrinaggi, festival culturali e collaborazioni tra istituzioni religiose e turistiche. L’obiettivo è arricchire l’esperienza dei visitatori e delle comunità locali, favorendo scambi autentici e pacifici.

Il valore del turismo religioso secondo biagio maimone

Per Maimone, il turismo religioso è molto più di una semplice visita a luoghi sacri. È un percorso interiore che aiuta l’individuo a ritrovare la propria dimensione spirituale. I pellegrinaggi e i riti sono espressione di un legame profondo con Dio e con la natura, elementi strettamente collegati nella tradizione cristiana. L’attenzione verso la natura, come ha indicato anche san Francesco nel “Laudato Si”, è parte integrante di questo cammino spirituale. Il turismo religioso può favorire momenti di preghiera, riflessione e dialogo, offrendo un contesto per rigenerare corpo e anima lontano dall’affollamento e dall’inquinamento delle città. Maimone identifica nell’Italia il paese più adatto a promuovere questa forma di turismo, grazie alla sua storia e alle sue bellezze diffuse.

La rete mondiale del turismo religioso: obiettivi e impegni per l’Italia

Il ruolo assegnato a Biagio Maimone implica la responsabilità di collaborare con enti religiosi, istituzioni pubbliche e operatori turistici per migliorare itinerari e iniziative culturali. La rete vuole rilanciare le mete di pellegrinaggio “dimenticate” e allo stesso tempo innovare l’offerta con un approccio di sostenibilità e rispetto per il patrimonio religioso e ambientale. La promozione della fratellanza tra popoli e della valorizzazione delle differenze trova nel turismo religioso uno strumento concreto. In Italia, questo settore può diventare un volano per il dialogo tra culture e per l’incontro tra generazioni, superando divisioni con la forza del simbolo e della fede. A Maratea e in Basilicata parte da qui un esempio destinato a crescere e a farsi modello.

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