Benevento e sannio, smantellata rete di narcotraffico con 12 indagati tra carcere e arresti domiciliari

Benevento e sannio, smantellata rete di narcotraffico con 12 indagati tra carcere e arresti domiciliari

I carabinieri di Benevento e Cerreto Sannita hanno smantellato una rete di spaccio attiva dal 2018 nel Sannio, Napoli e Caserta, arrestando 12 persone coinvolte in traffico di cocaina, crack, hashish e marijuana.
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I carabinieri, con la Procura di Benevento, hanno smantellato una rete di spaccio attiva dal 2018 nel Sannio e province di Napoli e Caserta, arrestando 12 persone coinvolte nel traffico di cocaina, crack, hashish e marijuana. - Gaeta.it

Un’operazione dei carabinieri ha portato alla scoperta e al fermo di una rete di spaccio nella zona del Sannio e dintorni, con collegamenti anche nelle province di Napoli e Caserta. Le indagini, guidate dalla Procura della Repubblica di Benevento, hanno preso in esame attività illecite risalenti al 2018 fino al marzo 2023. Questo intervento ha permesso di bloccare 12 persone ritenute coinvolte in traffico e vendita di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina, crack, hashish e marijuana.

Dettagli dell’operazione e disposizione delle misure cautelari

Le compagnie carabinieri di Benevento e Cerreto Sannita hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Benevento. L’ordine riguarda dodici individui residenti tra Benevento, Telese Terme e altri comuni delle province di Napoli e Caserta. Tra questi, tre sono stati tradotti in carcere, sei messi agli arresti domiciliari e tre sottoposti all’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria.

Queste misure sono state adottate in base a gravi indizi di colpevolezza per detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Le accuse riguardano un periodo lungo, che parte dal 2018 e arriva fino a pochi mesi fa, esattamente marzo 2023. La varietà di stupefacenti coinvolti include droghe pesanti come cocaina e crack e sostanze più diffuse come hashish e marijuana.

Metodologie investigative con intercettazioni e controllo remoto

L’inchiesta ha sfruttato anche strumenti tecnici come intercettazioni telefoniche e telematiche. Le registrazioni hanno chiarito dinamiche interne alla rete di spaccio, mostrando come veniva gestita la vendita della droga. Nonostante alcuni soggetti fossero già detenuti in carcere, sembrano aver coordinato le attività di spaccio utilizzando telefoni cellulari, in modo illecito, per comunicare con altri complici.

Questa modalità di comando a distanza ha complicato le indagini iniziali ma ha fornito elementi cruciali per stringere il cerchio intorno agli indagati. Il procuratore facente funzione Gianfranco Scarfò ha evidenziato questo aspetto nel comunicato ufficiale, sottolineando il ruolo decisivo di queste intercettazioni nella ricostruzione del network criminale.

Impatto sul territorio sannita e provincia di benevento

L’operazione evidenzia la presenza di radici profonde del narcotraffico nel Sannio, con ramificazioni che si estendono a zone vicine. L’attività di contrasto ha l’obiettivo di indebolire questi gruppi prima che possano consolidare ulteriormente la loro influenza sul territorio. Nei comuni interessati, la diffusione di sostanze come cocaina e crack rappresenta una minaccia per la sicurezza e la salute pubblica.

La collaborazione tra i carabinieri e la magistratura di Benevento rimane centrale nella repressione del crimine legato alla droga. Questo risultato, maturato dopo anni di lavoro investigativo e monitoraggio, serve a scoraggiare canali illeciti che alimentano la domanda e l’offerta di stupefacenti nella provincia.

Contesto giuridico e procedura in corso

Gli indagati ora sono sottoposti a misure cautelari diverse, con pronunce del tribunale che hanno effetti immediati sulle loro posizioni. L’applicazione del carcere, degli arresti domiciliari e dell’obbligo di firma darà tempi e modalità di monitoraggio personalizzati secondo la gravità delle accuse e la pericolosità valutata dagli inquirenti.

L’attenzione rimane alta sulla prosecuzione delle indagini e su eventuali sviluppi che potrebbero portare a nuovi arresti o all’individuazione di ulteriori soggetti coinvolti. Il quadro giudiziario richiede tempi tecnici per la raccolta delle prove e la verifica delle accuse, ma la base raccolta finora appare solida e ben documentata.

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