Belforte del Chienti, in provincia di Macerata, ha riconsegnato alla comunità la piazza Umberto I durante la recente celebrazione del 2 giugno. Un evento che ha richiamato molte persone e rappresentanti istituzionali, segnando un momento importante per il piccolo centro marchigiano. L’inaugurazione ha rinnovato uno spazio architettonico che ha radici antiche, restituendo alla piazza il suo ruolo civile e sociale. La giornata ha visto anche consegne ufficiali e approfondimenti culturali, inseriti nel contesto della festa della Repubblica.
Il progetto di restauro: dettagli e caratteristiche
L’intervento sull’area pubblica è stato condotto sotto la supervisione dell’architetto Emanuele Zippilli. Il professionista ha spiegato che il progetto ha recuperato l’aspetto della piazza come si presentava in epoca medievale, attraverso un’accurata ricerca sulle mappe storiche originali. La pavimentazione è stata realizzata seguendo schemi geometrici tipici delle piazze antiche, rispecchiando con precisione la disposizione degli edifici che si affacciavano sullo spazio.
Al centro della ristrutturazione c’è un palco a livello terreno, progettato nel punto in cui si trovava un edificio in parte demolito esattamente di fronte alla chiesa. La particolare attenzione ai dettagli ha permesso di riprodurre una zona pianeggiante su due livelli, pensata come luogo adattabile a diverse funzioni, dalle manifestazioni culturali ai giochi per i più giovani. La presenza di un’aiuola con sei piante inserite a ovest dell’area recuperata contribuisce a definire i confini dello spazio e porta un elemento naturale a coniugarsi con la storia architettonica.
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Un elemento originale è la fontana realizzata nell’area, la cui presenza vuole testimoniare il rapporto profondo fra Belforte del Chienti e i fiumi che lo circondano. La fontana simboleggia il legame tra natura e vita urbana, incorporando nel disegno complessivo la storia idrica locale. Questi dettagli confermano che il progetto è pensato non solo per abbellire ma anche per raccontare la storia e il contesto ambientale del paese.
La conferenza di umberto moscatelli e la storia della piazza
Prima del taglio del nastro, nella mattinata del 2 giugno, il professor Umberto Moscatelli, già docente di Archeologia dei paesaggi all’Università di Macerata, ha tenuto una conferenza presso l’ex oratorio di via Leopardi. Moscatelli ha illustrato con chiarezza i mutamenti che la piazza e gli spazi pubblici hanno subìto a partire dall’epoca romana fino all’Alto Medioevo. L’analisi si è concentrata in particolare sull’area marchigiana e su come i luoghi di incontro delle comunità antiche hanno trasformato significato e struttura nel corso dei secoli. Ha spiegato come le piazze sono sempre state centrali per la vita collettiva, in uno scenario storico spesso dominato da cambiamenti politici e sociali.
La conferenza ha dato ai partecipanti strumenti per comprendere le ragioni che hanno guidato i lavori di restauro e valorizzazione della piazza. L’approfondimento storico ha legato il presente a un patrimonio di memoria locale che non riguarda solo l’aspetto estetico, ma anche la funzione primaria del luogo. Conoscere il passato del sito ha creato un contesto ideale per la cerimonia pubblica, conferendo al progetto un senso di continuità culturale e sociale.
Partecipazione istituzionale e cerimonia di inaugurazione
Alla cerimonia di inaugurazione, oltre a numerosi cittadini, hanno preso parte il sindaco Alessio Vita con l’intera giunta comunale e vari rappresentanti politici. Tra questi il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, e il senatore Guido Castelli, anche commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma. L’evento si è trasformato in una celebrazione collettiva, in cui il progetto è stato definito frutto di un impegno condiviso a livello locale e regionale.
Il sindaco Vita ha sottolineato l’importanza del recupero della piazza come spazio di incontro, cultura e storia. Ha ricordato che il cantiere si è realizzato grazie ai fondi stanziati dal bando Pnc Sisma, un contributo di oltre un milione di euro che ha permesso di realizzare una parte significativa del programma di riqualificazione urbana. La presenza dei consiglieri regionali Pierpaolo Borroni e Renzo Marinelli ha rafforzato il legame tra istituzioni e territorio.
Durante la festa della Repubblica, ai neo diciottenni del paese è stata consegnata una copia della Costituzione italiana, un gesto simbolico che ha rappresentato un passaggio di responsabilità e cittadinanza attiva nel cuore della comunità. Il dono è stato fatto direttamente da Acquaroli e Castelli, con un richiamo al valore civico della piazza appena restituita al pubblico. L’evento si è concluso con un’atmosfera di partecipazione e consapevolezza del ruolo degli spazi pubblici nella vita di Belforte.
Il valore simbolico della restituzione della piazza
Restituire la piazza Umberto I alla cittadinanza ha un significato che va oltre la riqualificazione estetica. La nuova pavimentazione, il palco e gli spazi attrezzati diventano elementi tangibili di una lunga storia che lega gli abitanti al loro territorio. Le scelte architettoniche riprendono modelli storici, in modo da mantenere vivo il legame con il passato e offrire al contempo spazi per la vita contemporanea.
La piazza rappresenta da sempre il luogo dove si svolgono incontri, mercati, celebrazioni e discussioni pubbliche. La sua riapertura è un’occasione per rivitalizzare il centro storico di Belforte, rendendo disponibili aree adatte a eventi e iniziative sociali. La fontana, simbolo della relazione con l’ambiente fluviale, dà un’identità ulteriore allo spazio, sottolineando l’origine geografica e culturale del paese.
Il progetto ha messo in evidenza come un luogo pubblico possa tenere insieme memoria e funzionalità, coniugando una forte identità storica con le esigenze della comunità attuale. La piazza si conferma così cuore pulsante di Belforte del Chienti, elemento fondamentale per il dialogo tra generazioni e per l’organizzazione di eventi importanti che coinvolgono tutta la popolazione.