Basilicata, proposte di legge per rafforzare enti del terzo settore e promuovere crowdfunding civico

Basilicata, proposte di legge per rafforzare enti del terzo settore e promuovere crowdfunding civico

La Basilicata conta 1.599 enti del terzo settore tra Potenza e Matera; i consiglieri Piero Lacorazza e Piero Marrese propongono una legge per valorizzare volontariato e crowdfunding civico regionale.
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La Basilicata conta 1.599 enti del terzo settore e una nuova proposta di legge regionale mira a valorizzarli attraverso il sostegno al volontariato e l’introduzione del crowdfunding civico per rafforzare coesione e inclusione sociale. - Gaeta.it

La Basilicata conta oggi 1.599 enti iscritti al Registro unico nazionale del terzo settore, con una presenza significativa sia in provincia di Potenza che in quella di Matera. Di fronte a questi numeri, i consiglieri regionali Piero Lacorazza e Piero Marrese hanno presentato a Potenza una proposta di legge volta a sostenere e valorizzare queste organizzazioni. La nuova normativa si concentra sulla promozione del volontariato e sull’introduzione del crowdfunding civico, strumenti chiave per il rafforzamento sociale e l’inclusione nelle attività regionali.

La proposta di legge regionale per sostenere il terzo settore

Il 2025 ha segnato un passo avanti con la presentazione a Potenza della proposta di legge intitolata “Norme di sostegno e promozione degli Enti del Terzo settore lucano“. I consiglieri Piero Lacorazza del Pd, primo firmatario, e Piero Marrese di Basilicata democratica hanno illustrato le motivazioni alla base del testo normativo.

La norma punta a creare un contesto favorevole per le organizzazioni del terzo settore, con particolare attenzione agli enti territoriali e al loro coinvolgimento diretto nella progettazione sociale. Un elemento centrale è il sostegno al cosiddetto crowdfunding civico. Questo strumento consiste nella raccolta di fondi privati da destinare a iniziative di interesse collettivo, con lo scopo di rafforzare la coesione sociale attraverso servizi rivolti a cittadini di ogni età.

Lacorazza ha spiegato che “la promozione di queste forme di finanziamento rappresenta un modo per migliorare l’autonomia e la capacità operativa delle organizzazioni locali.” Dal canto suo, Marrese ha sottolineato come “la Regione abbia il compito di favorire la strutturazione del volontariato individuale, coinvolgendolo attivamente nelle attività di programmazione e gestione delle politiche regionali.”

L’organizzazione del terzo settore in basilicata: dati e numeri rilevanti

Nel territorio lucano sono attualmente 1.599 gli enti del terzo settore registrati nel sistema nazionale. La distribuzione territoriale vede 1.063 enti nella provincia di Potenza e 536 in quella di Matera. Questi includono diverse tipologie: 541 organizzazioni di volontariato, 624 associazioni di promozione sociale, 372 imprese sociali e 62 altri enti con scopi sociali diversi.

Il peso numerico è significativo anche in termini di persone coinvolte: oltre 7.000 lavoratori e circa 50.000 volontari operano all’interno di queste realtà. Questo dato conferma il ruolo fondamentale del terzo settore nella vita sociale ed economica della regione, soprattutto per il supporto ai cittadini attraverso servizi e attività solidali.

La struttura di queste organizzazioni si basa su forme di partecipazione ampia, dall’impegno individuale dei volontari fino all’organizzazione produttiva delle imprese sociali. Questi numeri hanno spinto gli esponenti politici locali a proporre misure che diano nuovo impulso a tutto il settore. La proposta di legge nasce proprio dall’esigenza di valorizzare queste realtà, favorendone il radicamento e l’impatto sul territorio.

Il ruolo della regione nella promozione del volontariato e delle associazioni sociali

Secondo i promotori della proposta, il supporto della Regione Basilicata deve andare oltre la semplice erogazione di fondi. Si punta alla promozione di processi organizzativi che permettano al volontariato di assumere una maggiore capacità operativa e di incidenza nelle decisioni pubbliche.

Marrese ha evidenziato la necessità di coinvolgere tutte le reti sociali e le organizzazioni non profit attraverso un dialogo costante con gli enti regionali. Tale collaborazione riguarda non solo la fase di programmazione, ma anche il coordinamento e il monitoraggio delle iniziative. L’obiettivo è di rendere queste realtà maggiormente protagoniste, garantendo loro spazi di azione concreti all’interno della governance locale.

Lacorazza ha aggiunto che questa strategia punta a far emergere nuove forme di militanza e di partecipazione attiva, con un’attenzione particolare al territorio lucano. “Coinvolgere il terzo settore nel disegno delle politiche significa dare voce a gruppi e comunità che contribuiscono ogni giorno al tessuto sociale.” La proposta legislative vuole superare vecchie logiche di esclusione, aprendo le porte a una società civile capace di incidere nel bene comune.

Una novità rilevante sarà proprio l’adozione di strumenti come il crowdfunding civico, che permette di superare i limiti dei finanziamenti pubblici tradizionali. Questa raccolta di risorse da privati rappresenta un incentivo per la solidarietà diffusa e per la costruzione di reti sociali più robuste e inclusive.

Sviluppare una basilicata più coesa e partecipata

Questa impostazione propone un modello di sviluppo che coinvolge attivamente cittadini, associazioni e istituzioni, con l’idea di costruire una Basilicata più coesa e partecipata. La proposta di legge sarà quindi un terreno importante per avviare questo percorso, mettendo in campo strumenti normativi legati alle esigenze locali e alle potenzialità del terzo settore.

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