La situazione dell’istruzione universitaria nelle Marche è al centro di un’appassionata richiesta di cambiamento da parte di Base Popolare. La portavoce Paola Giorgi ha rivolto un appello chiaro e diretto al neo rettore dell’università politecnica delle marche, Enrico Quagliarini, incoraggiandolo ad avviare un confronto con gli altri atenei pubblici regionali. L’obiettivo è creare una struttura unica, capace di unire forze e risorse per migliorare la qualità e l’accessibilità dei percorsi formativi in tutta la regione.
La proposta di base popolare per una sola università regionale
Base Popolare punta a superare il modello attuale, frammentato in quattro università pubbliche nelle Marche, ritenendolo poco funzionale rispetto alle necessità di studenti e territorio. Paola Giorgi sottolinea che l’idea non è eliminare le istituzioni esistenti, bensì coordinarle in un unico soggetto, una vera università delle marche.
Valorizzare le competenze specifiche di ogni ateneo
La forza di questa proposta risiede nella valorizzazione delle competenze specifiche di ogni ateneo: un sistema integrato dovrebbe potenziare le eccellenze accademiche ed evitare duplicazioni di corsi o servizi. In questa prospettiva, gli studenti godrebbero di una formazione più coerente e di standard più elevati, mentre le risorse economiche e umane verrebbero impiegate in modo meno dispersivo.
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Questo modello permetterebbe anche di crescere nel panorama nazionale, offrendo maggiori possibilità di ricerca e collaborazione con istituzioni italiane e straniere. L’auspicio è che il nuovo rettore Quagliarini, eletto recentemente all’università politecnica delle marche, riesca a diventare il punto di riferimento e la guida di questo processo di unificazione.
Sostegno agli studenti con un piano dedicato
Parte integrante della proposta è un piano che garantisca un sostegno reale agli studenti. Giorgi indica l’importanza di predisporre convenzioni e aiuti mirati per abbattere le barriere economiche e permettere a tutti l’accesso all’istruzione superiore.
Si guarda così a un sistema universitario più inclusivo, che adatti i servizi alle esigenze degli iscritti, facilitando percorsi personalizzati e assistenza concreta. Una dote importante per le famiglie alle prese con le difficoltà economiche che ancora persistono in molte aree del paese, Marche comprese.
L’impegno richiesto alla politica è fondamentale; questo sin dall’inizio per assicurare il finanziamento e la gestione di tali strumenti.
Possibili strumenti di sostegno
Un piano serio di sostegni potrebbe includere borse di studio ampliate, agevolazioni per il trasporto o alloggi, e un miglioramento nelle strutture dedicate allo studio e alla ricerca.
Un appello alla politica e alle istituzioni marchigiane
La politica regionale e locale viene chiamata a fare la sua parte in modo diretto. Giorgi ricorda che non spettano solo agli accademici gli sforzi per questa riforma, ma che le istituzioni pubbliche devono giocare un ruolo centrale.
Si tratta di un processo importante, capace di generare opportunità di sviluppo economico e culturale per tutto il territorio marchigiano.
Una formazione universitaria come volano di innovazione
Si dipingono così scenari dove la formazione universitaria diventa volano di innovazione, attrattività e crescita per le Marche, con un sistema più semplificato e concentrato su obiettivi condivisi.
La sfida è riuscire a superare divisioni consolidate e trovare collaborazione tra i diversi atenei, per costruire insieme un progetto elegante e funzionale, attento ai bisogni delle comunità accademiche e studentesche.
Il dialogo aperto che la base popolare auspica potrebbe rappresentare un punto di svolta decisivo verso una nuova fase dello sviluppo regionale.