La seconda edizione del Barometro della Costruzione Sostenibile rappresenta un importante strumento per monitorare e promuovere l’edilizia sostenibile a livello globale. Condotto dall’istituto di ricerca CSA, questo studio offre una panoramica delle percezioni, delle sfide e delle proposte degli attori coinvolti nel settore. Con l’obiettivo di comprendere le dinamiche che caratterizzano il panorama dell’edilizia sostenibile in Italia e nel mondo, il Barometro 2024 evidenzia le priorità che necessitano di attenzione e azione.
Un approccio sistemico all’edilizia sostenibile
Il Barometro della Costruzione Sostenibile si propone come uno strumento decisionale cruciale per gli operatori del settore. Benoit Bazin, amministratore delegato di Saint-Gobain, sottolinea l’importanza di passare dalla riflessione all’azione concreta, coltivando una maggiore consapevolezza riguardo alle questioni locali delle costruzioni. Questo approccio mira a definire un futuro sostenibile, tenendo presente le necessità delle generazioni future. Gaetano Terrasini, CEO di Saint-Gobain Italia, aggiunge che i risultati dell’indagine rivelano una realtà urgente: è necessario che ogni attore, dalle istituzioni alle aziende e agli specialisti, contribuisca con azioni concrete nel settore dell’edilizia sostenibile. L’impegno collettivo è essenziale per migliorare le conoscenze e per diffondere pratiche più sostenibili.
Il lancio della seconda edizione del Barometro ha coinvolto un ampio campione di rispondenti provenienti da ben 22 nazioni, tra cui l’Italia. Questo panorama internazionale permette di raffrontare le diverse esperienze e necessità dei vari Paesi. Lo studio ha avuto luogo nel periodo compreso tra l’11 dicembre 2023 e il 31 gennaio 2024, coinvolgendo 1.760 intervistati. Questo ampio campione ha fornito informazioni preziose e ha permesso di mettere in evidenza quattro fattori chiave che emergono dai risultati.
Percezioni e urgenze nel panorama dell’edilizia sostenibile
Dalla rilevazione emerge che il 95% dei partecipanti considera l’implementazione di pratiche di edilizia sostenibile come una priorità. Questo sentimento di urgenza è condiviso trasversalmente, indipendentemente dalla provenienza geografica dei rispondenti. Nonostante l’evidente consapevolezza, l’interpretazione dell’edilizia sostenibile appare limitata: è spesso associata a concetti come l’efficienza energetica e la neutralità carbonica piuttosto che a un approccio più integrato che includa resistenza ai cambiamenti climatici e benessere degli occupanti. Le percentuali indicano che il 42% degli intervistati lega questa realtà all’efficienza energetica e il 33% alla riduzione dell’impatto carbonico, mentre aspetti come il comfort e la resilienza passano in secondo piano.
In termini di conoscenza, il 87% degli intervistati si sente adeguatamente informato sull’argomento, ma la consapevolezza varia notevolmente. Nonostante ciò, è emerso che alcuni gruppi, come i rappresentanti eletti, necessitano di maggiore educazione sulle questioni legate all’edilizia sostenibile. Significativamente, il 45% di questi ultimi ha dichiarato di non avere mai sentito parlare di questa tematica, suggerendo che ci siano dei gap informativi rilevanti. Tuttavia, la buona volontà per progredire verso un’edilizia più sostenibile è alta, con il 87% degli stakeholder che afferma la necessità di sforzi aggiuntivi.
Priorità e azioni per stimolare lo sviluppo dell’edilizia sostenibile
Per promuovere lo sviluppo dell’edilizia sostenibile, lo studio ha evidenziato le azioni che necessitano di priorità. Tra queste, sensibilizzare l’opinione pubblica emerge come un bisogno cruciale. Anche se ci sono livelli di consapevolezza in aumento, il costo percepito e la competitività dei materiali rappresentano ostacoli significativi per una più ampia adozione di pratiche sostenibili. È importante notare che il ruolo delle iniziative pubbliche, sebbene fondamentale, viene spesso sottovalutato. Inoltre, la necessità di ristrutturazione energetica è percepita come primaria nei Paesi con edifici consolidati, mentre le nazioni in via di sviluppo focalizzano l’attenzione sulla costruzione di nuove abitazioni per soddisfare la crescente domanda abitativa.
Un dato interessante è che il 92% dei professionisti del settore edilizio intravede l’edilizia sostenibile come parte fondamentale del loro lavoro nei cinque anni a venire, indicando una chiara volontà di miglioramento e innovazione in questo ambito. Le figure professionali più citate nel promuovere l’edilizia sostenibile sono architetti e ingegneri, seguiti da rappresentanti eletti e istituzioni pubbliche. Questa percezione di responsabilità diffusa è un segnale positivo verso una maggiore integrazione di pratiche sostenibili negli approcci costruzionali.
L’edilizia sostenibile in Italia: un focus nazionale
In Italia, la percezione dell’edilizia sostenibile è predominante e fortemente legata alla questione ambientale e all’efficienza energetica. Il 98% degli intervistati nazionali si dice familiare con il concetto di edilizia sostenibile, un dato superiore rispetto alla media europea. Una netta maggioranza, il 42%, sottolinea che la protezione dell’ambiente deve essere l’obiettivo principale, mentre solo una percentuale minore riconosce la salute e la resilienza ai cambiamenti climatici come aspetti cruciali. Inoltre, il 63% dei partecipanti identifica l’edilizia sostenibile con le costruzioni ad alta efficienza energetica.
Le figure professionali ritenute più adatte a trainare lo sviluppo sostenibile in Italia sono, come in altri Paesi, architetti e ingegneri, con il 77% delle citazioni. Rispetto alle azioni da attuare, emergono la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e l’aumento degli aiuti pubblici come priorità assolute, con rispettivamente il 36% e il 35% di citazioni. Questi dati dimostrano una chiara necessità di concertare sforzi e risorse, affinché l’Italia possa affermarsi come leader nel settore dell’edilizia sostenibile, un passo verso la legittimazione di pratiche costruttive più ecologiche e inclusive.