Bambino sopravvissuto a un raid israeliano ricoverato a Milano: situazione clinica e supporto familiare al centro dell’attenzione

Bambino sopravvissuto a un raid israeliano ricoverato a Milano: situazione clinica e supporto familiare al centro dell’attenzione

Adam, bambino sopravvissuto a un attacco in Israele, è ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano per cure mediche e supporto psicologico, assistito dalla famiglia e sostenuto da aiuti internazionali.
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Adam, un bambino sopravvissuto a un attacco in Israele, è ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano per cure mediche e supporto psicologico, assistito dalla famiglia e dalla comunità. - Gaeta.it

Un bambino sopravvissuto a un attacco in Israele è arrivato in Italia per ricevere cure mediche all’ospedale Niguarda di Milano. Il piccolo Adam, unico fra dieci fratelli a essere rimasto in vita dopo un raid militare, si trova sotto osservazione per traumi fisici e psicologici derivati dall’evento. Le attenzioni mediche e il sostegno della famiglia sono puntati a sostenere il percorso di recupero, ancora lungo e delicato.

Stato fisico e neurologico del bambino all’ospedale niguarda

Adam è ricoverato all’ospedale Niguarda, dove ha subito visite con specialisti neuropsichiatrici infantili. Al momento presenta traumi evidenti: una frattura al radio e problemi neurologici che riguardano il nervo radiale o il plesso brachiale. Lo staff medico sta conducendo approfondimenti per comprendere l’entità completa dei deficit motori e il decorso terapeutico più adatto.

L’esplosione dell’attacco ha lasciato vetri rotti conficcati in varie parti del corpo. Questi frammenti sono superficiali ma numerosi, e verranno rimossi gradualmente. Adam ha perso la mobilità della mano sinistra, mentre con la destra dimostra prontezza nei movimenti. Nonostante il dolore, continua a giocare e a mostrarsi reattivo durante le visite.

Interventi psicologici delicati per il trauma infantile

L’assessore al Welfare della regione Lombardia, Guido Bertolaso, che ha incontrato il bambino, ha spiegato che Adam nasconde molti traumi legati alla tragedia che ha colpito la sua famiglia. Ha assistito alla perdita diretta di suoi fratelli e del padre in quell’attacco. Un evento di tale violenza lascia segni profondi, soprattutto a quell’età.

Il bambino è stato visitato alla presenza di interpreti e mediatori, segno della complessità del percorso che attende chi si occupa del suo recupero psicologico. La prudenza è fondamentale per evitare di forzare scenari troppo dolorosi. Ogni passo sarà misurato con calma e attenzione, cercando di intervenire sui ricordi senza sovraccaricarlo.

La famiglia vicina e il sostegno internazionale

Adam è accompagnato costantemente dalla madre, presente in ospedale e grata per le cure che sta ricevendo. La famiglia si sta organizzando per offrire conforto e sostegno al piccolo, anche grazie alla presenza della sorella arrivata recentemente dal Canada. Un altro fratello vive in Irlanda e ha già inviato doni e giocattoli per alleviare momenti difficili.

L’assessore Bertolaso ha segnalato che altre persone stanno proponendo aiuti concreti, compresi nuovi giochi e supporti materiali. La comunità mostra attenzione verso un ragazzo che, nonostante la gravità del trauma, si rivela intelligente e vivace, come dimostrano le sue capacità con i Lego e nel risolvere il cubo di Rubik.

Piccoli gesti quotidiani come segno di recupero

Durante la visita a Niguarda, Adam si è cimentato nel costruire una Ferrari con i Lego, usando solo la mano destra. Questo gesto ha colpito chi lo ha osservato, soprattutto per la velocità e l’abilità dimostrate, considerando la paralisi parziale della mano sinistra. L’assessore ha promesso di tornare il giorno dopo per una “gara” amichevole, adattata alle condizioni del ragazzo.

Questi momenti di gioco seguono il percorso di terapia, dove il sollievo fisico si accompagna al sostegno psicologico. Giocare svolge una funzione preziosa, perché aiuta Adam a ritrovare fiducia nelle proprie capacità e a distrarsi dal dolore che ancora avverte, in attesa che la sua storia possa essere affrontata con gradualità.

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