Un bimbo di 18 mesi, insieme alla sua mamma architetta iraniana, sono riusciti a uscire dall’Iran durante l’escalation del conflitto scoppiato tra israeliani e iraniani. La famiglia, originaria di Parma, si trovava a Teheran per incontrare i nonni quando è iniziato l’attacco. Grazie a un viaggio via terra fino al confine con l’Azerbaigian e al supporto delle autorità italiane, madre e figlio sono ora al sicuro e si preparano a tornare in Italia. Il sindaco di Parma ha commentato in diretta su Instagram, raccontando i dettagli del complesso percorso di rientro.
La famiglia in iran al momento dell’esplosione del conflitto
La donna di 36 anni, architetta iraniana, si era spostata in Iran pochi giorni prima per visitare i parenti più anziani. Accompagnata dal figlio piccolo di appena un anno e mezzo, intendeva passare del tempo con la famiglia prima di rientrare a Parma. Lo scoppio improvviso degli attacchi di Israele ha complicato ogni spostamento. Le vie d’uscita si sono rapidamente ridotte, rendendo necessario un intervento rapido per evitare che la situazione degenerasse.
In quel contesto difficile la mamma e il bambino si sono trovati bloccati in prossimità di Teheran, con poche possibilità di raggiungere il confine. L’emergenza ha spinto subito il compagno della donna, il ginecologo di Parma Salvatore Politi, a diffondere un appello per chiedere aiuto alle istituzioni. La richiesta è stata raccolta dal comune di Parma e dal ministero degli esteri, che hanno concentrato risorse e contatti diplomatici per assistere la famiglia.
Leggi anche:
Il ruolo del comune di parmigiana e dell’unità di crisi
Il sindaco di Parma, Michele Guerra, ha seguito da vicino la vicenda sin dai primi momenti, mantenendo contatti costanti con la famiglia e le autorità diplomatiche. Con un post su Instagram ha comunicato in tempo reale lo sviluppo della situazione, evidenziando come la collaborazione tra il ministero degli esteri, l’ambasciata italiana a Teheran e l’unità di crisi abbia prodotto un risultato fondamentale: organizzare un viaggio via terra fino al confine con l’Azerbaigian.
Un viaggio via terra fondamentale
Questo percorso terrestre era l’unica possibilità per uscire dall’Iran senza rischiare di attraversare zone pericolose o aeroporti chiusi a causa del conflitto. La gestione di questa operazione è stata estremamente delicata, spiega il primo cittadino, motivo per cui non si era voluto dare troppo risalto mediatico in un primo momento. Questa cautela ha permesso di concentrarsi sull’obiettivo senza creare interferenze o panico, e ha valorizzato l’efficienza di tutte le forze coinvolte.
Il sindaco ha ringraziato pubblicamente le autorità per la rapidità e la professionalità dimostrate. La collaborazione è stata fondamentale per il rientro in sicurezza: da Teheran, la madre e il figlio si sono diretti verso Baku, la capitale dell’Azerbaigian, dove saliranno su un volo diretto in Italia.
Le emozioni della famiglia e le parole del sindaco
Nel dare notizia del salvataggio, Michele Guerra ha voluto sottolineare la vicinanza della città a questa famiglia, ormai parte integrante della comunità parmigiana. Sono state ore di preoccupazione e ansia, ma anche di speranza consolidata grazie all’impegno delle istituzioni. Il sindaco ha anticipato che, non appena mamma e bambino saranno rientrati in sicurezza, li accoglierà in municipio per un saluto e un abbraccio.
Durante una telefonata con il padre del bimbo, il sindaco si è reso conto della gravità del conflitto e di come le guerre possano toccare anche chi vive lontano dalla prima linea, coinvolgendo famiglie come quella di Parma. Ha espresso l’augurio che l’estate possa portare finalmente serenità a questa famiglia, segnata da eventi così traumatici e improvvisi.
Questa vicenda porta alla luce quanto la crisi mediorientale sia vicina anche a noi, coinvolgendo persone comuni che si trovano a dover affrontare situazioni drammatiche lontano dalla propria casa. L’intervento rapido e coordinato delle autorità italiane si è rivelato decisivo per evitare conseguenze peggiori.