Un bambino di appena due anni, affetto da epilessia farmacoresistente fin dalla nascita, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico all’ospedale università delle Marche ad Ancona. La procedura, chiamata emisferotomia funzionale, ha permesso di isolare uno degli emisferi cerebrali compromessi senza asportarlo, bloccandone le interferenze negative sul lato sano. Dopo l’intervento, il piccolo non ha più avuto crisi epilettiche e ha mostrato segnali evidenti di miglioramento sin dalle prime settimane.
Il caso del bambino con epilessia farmaco-resistente dall’infanzia
Il piccolo paziente conviveva con crisi epilettiche frequenti, resistenti ai farmaci più avanzati. I medici dell’azienda ospedaliero universitaria delle Marche hanno spiegato che l’epilessia era legata a un danno cerebrale, probabilmente causato da un’ischemia perinatale, che aveva prodotto una cavità nell’emisfero destro del cervello. Queste condizioni ostacolavano il normale funzionamento neurologico, provocando crisi continue e drastica riduzione della qualità di vita.
La famiglia, dopo vari consulti e ricoveri, ha deciso di affidarsi all’équipe sanitaria per provare un approccio chirurgico. La difficoltà principale era eliminare gli impulsi anomali senza compromettere le funzioni del cervello sano. L’obiettivo era garantire al bambino uno sviluppo neurologico il più possibile normale e bloccare le crisi che mettevano a rischio la sua crescita.
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L’emisferotomia funzionale: tecnica e sue applicazioni
L’intervento effettuato, l’emisferotomia funzionale, consiste nell’isolare chirurgicamente un emisfero cerebrale, annullando così le sue attività patologiche senza asportarlo completamente. Si interrompono le connessioni nervose che provocano le scariche epilettiche, rendendo l’emisfero “inattivo” rispetto alla produzione del disturbo.
Questa tecnica arriva lì dove i farmaci falliscono e si adatta anche a pazienti molto giovani come in questo caso. È una delle poche procedure con risultati concreti per forme di epilessia particolarmente resistenti, soprattutto se collegate a malformazioni o danni cerebrali precoci. Il successo dell’intervento si misura dalla scomparsa delle crisi e dalla ripresa di funzioni neurologiche importanti, come la motricità e la socialità.
Il ruolo dell’équipe medica e il percorso post-operatorio
L’operazione è stata eseguita da un team multidisciplinare che include neurochirurghi, neuropsichiatri infantili e anestesisti pediatrici dell’ospedale Salesi di Ancona. A guidare la neuropsichiatria infantile è la dottoressa Carla Marini; il gruppo di neurochirurgia pediatrica era diretto dal dottor Roberto Trignani, con il contributo dei colleghi Michele Luzi e Alessandra Marini. Fondamentale il supporto dell’equipe di anestesia e rianimazione pediatrica coordinata dal dottor Alessandro Simonini.
La preparazione chirurgica ha richiesto diversi ricoveri e approfondimenti clinici. Dopo l’intervento nella seconda metà di maggio 2025, il bambino è rientrato a casa già la prima settimana di giugno e da allora si mantiene sotto stretto controllo medico. Le visite di follow up presso il reparto materno infantile continuano a monitorare la sua evoluzione neurologica e lo sviluppo complessivo.
I primi risultati e il cambiamento nella vita del bambino e della famiglia
A pochi giorni dall’operazione, il bambino ha mostrato segni evidenti di miglioramento: il primo sorriso dopo tanto tempo è stato il segno più tangibile della trasformazione in atto. Le crisi epilettiche, che prima erano quotidiane, si sono completamente interrotte. Questo cambiamento ha avuto ripercussioni positive anche sul nucleo familiare, che ha vissuto finora momenti difficili legati alla condizione del piccolo.
La medicina, nel campo dell’epilessia resistente, conferma così un’opportunità concreta per bambini con danni neurologici importanti, offrendo una via alternativa quando le terapie farmacologiche non bastano. Il caso di Ancona si aggiunge ai numerosi interventi che mostrano come un approccio chirurgico mirato possa restituire qualità di vita e speranze a una condizione seriamente invalidante.