La spiaggia libera di Palombina ad Ancona ha ospitato un evento particolare: il lancio degli aquiloni “Eteree“, creati da bambini fra i 7 e i 12 anni che frequentano la Scuola di Architettura SOUxAncona. L’iniziativa rappresenta la conclusione di un percorso annuale che unisce architettura, arte e gioco. Un progetto rivolto a introdurre i più giovani alla progettazione tramite esperienze pratiche e collaborazioni con artisti e architetti. L’8 giugno, durante la giornata finale, erano presenti anche gli assessori comunali per l’Università, le Politiche giovanili e quelle educative.
Un progetto pedagogico tra architettura e creatività
La Scuola di Architettura SOUxAncona ha messo in piedi un progetto educativo destinato ai bambini della città. Durante circa 30 incontri, guidati da un gruppo composto da architetti, designer, artisti e tutor, i ragazzi hanno avuto modo di scoprire come si costruiscono strutture e come quelle forme si collegano alle emozioni e ai desideri. Non si è trattato solo di insegnare tecniche di progettazione, ma di stimolare la capacità di immaginare spazi e relazioni nuove, portando i giovani partecipanti a guardare oltre la semplice forma.
Gli aquiloni chiamati “Eteree” sono diventati il simbolo tangibile di questa esperienza. Realizzati in legno, sono leggeri e poetici, capaci di volare e rappresentare slancio e speranza verso ciò che verrà. È un gesto che unisce la manualità a un messaggio più ampio: costruire insieme, attraverso il gioco, un futuro in cui la bellezza e la condivisione occupano un ruolo centrale.
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Il contributo artistico e tecnico di Lorenzo Malloni
All’interno dell’intero percorso, l’artista e architetto Lorenzo Malloni ha avuto un ruolo fondamentale. Ha affiancato i bambini nella costruzione degli aquiloni, dedicando cura e attenzione a ogni dettaglio. È stata una collaborazione che ha suggerito tecniche, soluzioni e soprattutto ha valorizzato il coinvolgimento creativo dei più piccoli, che hanno potuto sperimentare idee in modo diretto.
La giornata conclusiva dell’8 giugno ha portato alla spiaggia di Palombina non solo i ragazzi con il loro lavoro finito, ma anche rappresentanti del Comune di Ancona. Gli assessori Marco Battino, responsabile dell’Università e delle Politiche giovanili, e Antonella Andreoli, delegata alle Politiche Educative, hanno seguito da vicino questo momento. La loro presenza ha mostrato l’interesse dell’amministrazione per iniziative dedicate all’educazione multidisciplinare, in contesti anche all’aperto e informali.
La scuola souxancona tra ricerca, associazioni e istituzioni locali
La Scuola di Architettura per l’Infanzia SOUxAncona è nata per volontà del professore Gianluigi Mondaini, direttore del progetto e alla guida del gruppo di ricerca Hub for Heritage and Habitat all’interno del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura presso l’Università Politecnica delle Marche. Al fianco di Mondaini, i coordinatori Leonardo Moretti e Lorenzo Duranti hanno supervisionato il lavoro e la didattica.
La scuola si è appoggiata su una rete ampia di collaborazioni. L’associazione di studenti cento55 ha fornito tutor con compiti di supporto e accompagnamento durante le attività. Sono stati coinvolti anche diversi partner culturali e tecnici, come il Museo Tattile Statale Omero e il Museo Archeologico Nazionale delle Marche. A queste si sono aggiunti soggetti privati come Mappelab, Gagliardini, Effetto Luce, Astea Energia, The Begin Hotels e Tonidigrigio, che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. Non sono mancati il supporto e il patrocinio degli Ordini professionali degli ingegneri e degli architetti della provincia di Ancona.
Questa rete ha permesso di realizzare un’esperienza didattica completa, centrata sull’interazione tra arte, scienza e pratica, offrendo ai bambini uno spazio per esprimersi e imparare fuori dagli schemi tradizionali della scuola.
La rilevanza degli spazi pubblici per l’educazione urbana e artistica
L’evento sulla spiaggia libera di Palombina non è stato un caso. La scelta del luogo ha dato forma concreta alla volontà di portare i bambini fuori dalle aule, in un contesto naturale, da cui trarre ispirazione e senso di libertà. La spiaggia, un ambiente aperto e pubblico, ha offerto un palcoscenico ideale per mostrare le capacità acquisite e per far volare gli aquiloni, ovvero le “Eteree“, che sono diventate un simbolo visibile di un lavoro durato mesi.
Questo tipo di iniziative dimostra l’utilità degli spazi urbani all’aperto anche per l’apprendimento e la creatività. Gli ambienti pubblici diventano così luoghi dove attraversare confini tra discipline, mescolare arte, architettura e gioco. Non solo momenti di spettacolo ma esperienze formative, in cui i bambini possono imparare a misurarsi con materiali e idee, sentendosi parte attiva della città. Ancona, con questa proposta, ha offerto un modello che può essere replicato anche altrove, stimolando la crescita culturale e sociale dei giovani attraverso attività concrete e collaborative.