Il Gal «Valle del Belìce» ha avviato l’iter per ottenere la certificazione Igp per il melone giallo coltivato in una zona che copre parte delle province di Trapani e Palermo. L’obiettivo è tutelare questo prodotto riconoscendone l’unicità legata al territorio. La proposta nasce dalla volontà dei produttori locali, riuniti nel comitato promotore, di valorizzare il melone giallo attraverso norme precise sulla coltivazione e la tracciabilità. Il progetto potrebbe portare a un riconoscimento formale importante, che rafforzerebbe la posizione di questo prodotto sia sul mercato nazionale sia all’estero.
Costituzione del comitato promotore e primi passi per l’iter
Il primo incontro in vista della certificazione si è svolto presso il Cresm di Gibellina, nel trapanese, dove è stato costituito il comitato promotore. Ne fanno parte nove produttori provenienti dalle province di Trapani e Palermo. A guidare il gruppo è stato eletto presidente Pietro Campo, con Giovanni Cusenza come vicepresidente. La formazione di questo comitato rappresenta il primo passo concreto verso la definizione delle regole che dovranno guidare la produzione del melone giallo, inclusi gli aspetti riguardanti il disciplinare di produzione.
Obiettivo del disciplinare e iter di registrazione
L’obiettivo immediato del comitato è redigere un disciplinare dettagliato, che dovrà poi essere approvato e registrato per permettere l’ottenimento del marchio Igp. Questo disciplinare definirà le modalità di coltivazione, raccolta e controllo della qualità, per garantire al consumatore un prodotto riconoscibile e legato al territorio specifico. La procedura di registrazione coinvolge diversi enti, a partire dal Ministero delle Politiche Agricole, e si prevede un lavoro di squadra tra agricoltori, tecnici e istituzioni locali.
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Confronto con il passato della produzione
La superficie coltivata a melone giallo nelle province di Trapani e Palermo si attesta oggi attorno ai 3.000 ettari, un dato che mostra un calo rispetto ai livelli di circa quindici anni fa, quando la superficie raggiungeva i 6.000 ettari. Questo ridimensionamento ha modificato la diffusione del prodotto nel mercato locale e rappresenta una sfida per chi punta a rilanciare la coltivazione nel territorio.
Situazioni attuali e fattori di riduzione
La riduzione degli spazi coltivati può essere legata a molteplici fattori, tra cui i cambiamenti climatici, le pressioni economiche sui produttori e l’ingresso di altri prodotti provenienti da aree diverse. Tuttavia la produzione di melone giallo rimane importante e radicata nella zona. La volontà di ottenere la certificazione Igp nasce proprio dalla necessità di rafforzare il valore percepito del prodotto, conferendo un’identità precisa che possa differenziarlo rispetto ad altre coltivazioni simili presenti in Italia e all’estero.
Peculiarità del melone giallo della valle del belìce
Il direttore del Gal valle del Belìce, Alessandro La Grassa, ha sottolineato che il melone giallo coltivato nella zona presenta peculiarità legate al metodo di produzione e al contesto naturale. La coltivazione avviene esclusivamente a campo aperto, diversa cioè dalla produzione in serra adottata altrove. Questo elemento incide sulle caratteristiche organolettiche del frutto.
In aggiunta c’è il particolare terreno collinare che, con il clima favorevole della zona, permette una produzione stagionale estesa da giugno a settembre. Questa finestra temporale assicura la freschezza e qualità costante del melone. Il progetto Igp punta a salvaguardare questa specificità che, secondo gli operatori, differenzia nettamente il prodotto rispetto a quelli provenienti da altre aree.
Motivazioni e vantaggi della richiesta Igp
Ottenere il marchio Igp consentirà di mettere in chiaro queste origini e metodi, proteggendo il prodotto da imitazioni o usi impropri del nome. Quindi il melone giallo del trapanese e del palermitano potrà essere riconosciuto ufficialmente per le sue caratteristiche legate al territorio di provenienza.
Mercato nazionale e internazione
I meloni gialli della Valle del Belìce non sono destinati solo alla vendita interna in Italia, dove mantengono una buona diffusione nelle regioni vicine e in alcune catene di distribuzione specializzate. Una parte significativa della produzione viene esportata verso alcuni paesi europei, dove il prodotto ha trovato spazio nei mercati esteri grazie alla qualità e freschezza.
La certificazione Igp potrebbe rafforzare ulteriormente questa presenza internazionale, offrendo ai consumatori una garanzia certificata che mira a valorizzare i frutti provenienti da questo specifico territorio. Tale riconoscimento potrebbe anche stimolare nuovi sbocchi commerciali, attirare investimenti nella filiera e sostenere il lavoro degli agricoltori locali.
L’attenzione crescente verso prodotti tracciabili e locali nel mercato europeo fa da sfondo al percorso intrapreso. In questa linea, la richiesta di certificazione Igp del melone giallo si colloca in un contesto più ampio di ricerca di autenticità alimentare e tutela delle produzioni che raccontano un territorio. Di conseguenza le azioni dei produttori di Trapani e Palermo mirano ad affermare una tradizione agricola con caratteristiche precise e riconoscibili fuori dai confini regionali.