I lavori di consolidamento della nuova banchina di ponte Eritrea, situata nel porto di Genova, stanno proseguendo con l’avvio delle prove di collaudo. Questo intervento fa parte di un progetto più ampio che mira a migliorare le banchine dedicate al traffico di passeggeri e merci. L’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale ha reso nota la situazione, sottolineando l’importanza di queste opere per il futuro dello scalo ligure.
Progetto di riqualificazione e obiettivi
Avviato nel giugno 2022, il progetto di riqualificazione del porto di Genova si prefigge di apportare significativi miglioramenti nelle infrastrutture marittime. Con il completamento dei dragaggi, che porteranno il fondale a una profondità di 14 metri, la nuova banchina avrà la capacità di ospitare navi di dimensioni maggiori. Questo rappresenta un passo decisivo per aumentare la competitività del porto di Genova nel mercato internazionale. L’intervento è stato concepito non solo per rispondere alle esigenze attuali del traffico marittimo, ma anche per anticipare le future necessità del settore.
Un aspetto fondamentale del progetto è il suo impatto sull’efficienza operativa, che potrebbe tradursi in una maggiore attrattività per le compagnie di navigazione e in un incremento dei flussi commerciali. Le banchine riqualificate saranno in grado di gestire un traffico di merci e passeggeri molto più consistente, rendendo Genova ancora più centrale nel panorama portuale europeo. La pianificazione delle opere è stata dunque curata nei minimi dettagli, garantendo circa quattro interventi strategici, tra cui quello della banchina di ponte Eritrea.
Tecniche di costruzione e materiali utilizzati
Nel corso della fase iniziale dei lavori, sono stati utilizzati materiali di alta qualità e tecniche all’avanguardia. Il tout-venant, proveniente dalla cava del monte Gazzo a Genova, è stato impiegato per rinforzare il piede della banchina. Questo materiale è fondamentale per garantire la stabilità della struttura nel tempo. A questo, sono seguite la realizzazione di colonne cementizie iniettate nel terreno, effettuate mediante la tecnica del ‘jet grouting’. Questa metodologia, che consiste nell’iniettare una miscela di cemento e acqua nel terreno, serve a migliorare le caratteristiche meccaniche del suolo e a garantire resistenza e stabilità alla banchina.
Le colonne cementizie forniscono un supporto strutturale fondamentale, capace di resistere alle pressioni esercitate dalle navi e dal carico che esse trasportano. L’adozione di tali tecniche consente di affrontare in modo efficace le sfide legate alla costruzione in ambito marittimo, dove le condizioni del suolo e le variabili ambientali possono essere particolarmente complesse. Questo approccio non solo aumenta la durata dell’infrastruttura, ma riduce anche la necessità di interventi manutentivi futuri.
Prove di collaudo e prossimi passi
Con il 90% delle lavorazioni già completato, i collaudi sono entrati nel vivo. Queste prove riguardano l’applicazione di carichi verticali e orizzontali sui pali, per verificarne la tenuta strutturale. L’obiettivo è quello di garantire che la banchina risponda a tutti gli standard di sicurezza e funzionalità richiesti prima di essere restituita al concessionario. È fondamentale che tali test vengano eseguiti con precisione, poiché essi forniscono informazioni cruciali sull’integrità dell’intera struttura.
Al termine delle prove di collaudo e delle lavorazioni rimanenti, la banchina sarà resa operativa, permettendo così al porto di tornare a pieno regime. Questo passo non solo attiverà il servizio per le navi mercantili e passeggeri, ma rinnovando le potenzialità del porto ligure, contribuirà anche allo sviluppo economico dell’intera regione. La ripresa delle operazioni porterà benefici diretti non solo ai trasporti, ma anche all’indotto legato al turismo e al commercio marittimo.