Pesaro affronta un nuovo capitolo critico legato alle opere compensative legate all’autostrada A14. Il sindaco Andrea Biancani ha infatti lanciato un appello deciso per sbloccare i lavori, fermi ormai da mesi, nonostante i finanziamenti siano già a disposizione. La mobilitazione pubblica organizzata alla rotonda del casello autostradale mette al centro della protesta la mancata apertura dei cantieri, con ripercussioni dirette sulla viabilità cittadina e dei paesi limitrofi.
La mobilitazione del sindaco di pesaro per sbloccare le opere compensative
Dopo mesi senza segnali concreti di avvio delle opere previste, il sindaco Andrea Biancani ha guidato una manifestazione pubblica il 14 giugno 2025, insieme alla giunta e ai consiglieri di maggioranza. L’iniziativa, tenutasi alla rotonda del casello dell’A14 a Pesaro, ha il carattere di una protesta dei cittadini e non di uno schieramento politico. Il primo cittadino ha invitato anche i rappresentanti dell’opposizione, nel tentativo di presentare un fronte unito capace di sollecitare risposte immediate.
La denuncia del sindaco evidenzia lo stallo totale del procedimento: dopo le segnalazioni inviate al ministero delle Infrastrutture, alla Regione Marche, ad Autostrade per l’Italia, e le interrogazioni parlamentari da parte dei deputati Augusto Curti e Irene Manzi, i cantieri per le opere compensative non sono ancora stati aperti. Questi lavori, secondo gli accordi, avrebbero dovuto partire entro la fine del 2024, ma già a giugno 2025 la situazione resta bloccata, innescando malumori nella comunità locale e tra le amministrazioni territoriali coinvolte.
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Fondi disponibili e opere previste: dettagli sulla situazione economica e tecnica
Nel corso dell’evento pubblico, il sindaco ha specificato che le risorse finanziarie per realizzare i lavori sono confermate e disponibili. L’investimento iniziale, pari a 74 milioni di euro, è stato approvato dal Ministero delle Infrastrutture. Di essi, 6 milioni sono stati già impegnati per la costruzione della circonvallazione di Muraglia. Rimangono quindi 68 milioni da destinare all’avvio delle altre opere compensative di primaria importanza per la viabilità urbana e regionale.
Tra gli interventi attesi spiccano la circonvallazione di Santa Veneranda e la rotatoria di Borgo Santa Maria, oltre al potenziamento della strada provinciale SP423 Urbinate. Quest’ultima è inserita all’interno del Piano Grandi Opere, che però risulta ancora bloccato presso il Ministero. L’accordo siglato nel 2013 prevedeva opere dal valore superiore a 70 milioni, cifra salita poi a oltre 170 nel nuovo schema approvato lo scorso anno. Questi lavori sono considerati fondamentali per gestire il traffico e garantire collegamenti efficienti in vista della costruzione del nuovo ospedale provinciale, un progetto di grande rilievo per tutta la provincia.
Le ripercussioni sul territorio e la pressione delle istituzioni locali
La lunga attesa per il via ai cantieri sta alimentando tensioni a livello locale. Gli amministratori sottolineano che le opere compensative non sono solo questioni di infrastrutture, ma interventi che influenzano la qualità della vita di cittadini e imprese. Giuseppe Paolini, presidente della provincia di Pesaro-Urbino, ha partecipato alla manifestazione per ribadire la necessità di sbloccare al più presto i lavori.
La viabilità nelle zone interessate risente delle mancate realizzazioni. Senza la circonvallazione di Santa Veneranda e le altre opere, il traffico si concentra nelle strade urbane e provinciali, causando disagi matematici. Gli accordi stipulati da oltre un decennio, e successivamente aggiornati, contengono indicazioni precise sui tempi e sugli interventi attesi. Il blocco dei cantieri non fa che rallentare questa programmazione, creando un vuoto che si riflette inevitabilmente sulle attività quotidiane.
Le istituzioni hanno presentato richieste formali al ministero e agli enti coinvolti, oltre a sollecitazioni parlamentari. Queste azioni testimoniano una pressione crescente per ottenere risposte rapide, ridurre i ritardi e avviare i lavori necessari a migliorare la rete viaria e infrastrutturale del territorio pesarese. Fino a ora, però, le risposte non sono state soddisfacenti e la mobilitazione non esclude ulteriori iniziative se la situazione restasse bloccata.