Autorizzato l’uso del radiofarmaco pluvicto a potenza per il trattamento del tumore alla prostata

Autorizzato l’uso del radiofarmaco pluvicto a potenza per il trattamento del tumore alla prostata

L’azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza ottiene l’autorizzazione da Aifa per somministrare il radiofarmaco Pluvicto, offrendo una terapia avanzata e ambulatoriale per il carcinoma prostatico nel Sud Italia.
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L’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza ha ottenuto l’autorizzazione dall’Aifa per somministrare il radiofarmaco Pluvicto, una terapia avanzata e ambulatoriale per il trattamento del carcinoma prostatico avanzato, rafforzando il ruolo dell’ospedale nella medicina nucleare nel Sud Italia. - Gaeta.it

L’azienda ospedaliera regionale san Carlo di Potenza ha ricevuto l’autorizzazione dall’Agenzia italiana del farmaco per somministrare il radiofarmaco pluvicto ai pazienti con carcinoma prostatico. Questa novità segna un passo importante nella cura del tumore alla prostata nel sud Italia, inserendo Potenza tra i centri che offrono terapie avanzate di medicina nucleare. L’impiego del pluvicto promette un approccio terapeutico meno invasivo e con tempi di osservazione ridotti.

L’autorizzazione di aifa e le implicazioni per la sanità lucana

L’Aifa ha dato ufficialmente via libera all’uso di pluvicto presso il san Carlo di Potenza, come riportato nella Gazzetta Ufficiale. La decisione arriva dopo un’attenta valutazione del farmaco, riconosciuto per la sua efficacia nel trattamento mirato del tumore della prostata, in particolare nelle sue forme avanzate. Il pluvicto, un radiofarmaco, agisce legandosi selettivamente alle cellule tumorali, limitando l’impatto sulle cellule sane e migliorando così il profilo di sicurezza per i pazienti.

Questo riconoscimento permette all’ospedale lucano di accrescere il proprio ruolo nella rete oncologica nazionale. Giuseppe Spera, direttore generale dell’Aor San Carlo, ha sottolineato come “questa terapia rappresenti un arricchimento dell’offerta sanitaria locale, rendendo il san Carlo anche un punto di riferimento per trattamenti ad alta specializzazione nella Regione Basilicata e nel Mezzogiorno.”

L’esperienza consolidata dell’ospedale san Carlo nella medicina nucleare

Gli ultimi tre anni hanno visto il san Carlo svolgere un ruolo di primo piano nell’uso di tecniche diagnostiche avanzate, come la pet 68Ga-psma, utilizzata per mappare con precisione le sedi tumorali della prostata. Sono state condotte circa mille procedure di questo tipo, numero che posiziona l’azienda ai vertici per casistica nel sud Italia. Questa esperienza ha fornito al team una base solida per introdurre ora, con successo, il pluvicto come terapia complementare o alternativa alle terapie tradizionali.

Il lavoro della unità operativa complessa di Medicina nucleare diretta da Alessandro Fè ha accelerato l’adozione del pluvicto, preparandosi ad erogare trattamenti in regime ambulatoriale. La profonda conoscenza delle tecniche di imaging ha permesso di affinare i protocolli di cura, minimizzando disagi e rischi associati alle procedure.

Come si svolge il trattamento con pluvicto al san Carlo di Potenza

Il trattamento con pluvicto non richiede il ricovero in ospedale. I pazienti vengono chiamati in regime ambulatoriale per ricevere la somministrazione del radiofarmaco. Alessandro Fè ha spiegato che “dopo l’iniezione, i pazienti passano in osservazione per circa sei ore. Durante questo periodo, il personale medico monitora le condizioni generali e la tolleranza al trattamento.”

Finita la fase di controllo, il paziente può tornare a casa senza particolari restrizioni. Questo riduce significativamente i disagi e facilita l’adesione alle terapie. La modalità ambulatoriale consente di gestire meglio le risorse ospedaliere e di ampliare l’accesso a questa forma di cura per un numero maggiore di pazienti.

Il pluvicto rappresenta una delle poche opzioni al momento disponibili nel trattamento mirato del carcinoma prostatico avanzato. La sua introduzione al san Carlo conferma la volontà dell’ospedale di aggiornarsi costantemente sulle tecniche di ultima generazione, mantenendo alta l’attenzione sui bisogni dei pazienti in tutto il territorio regionale.

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