Diverse persone ad Ascoli Piceno circolavano convinte di avere l’assicurazione Rc auto valida, ma a loro insaputa risultavano scoperte. La scoperta è arrivata dalla Polizia Locale durante i controlli di routine con il dispositivo Targa System. Il meccanismo criminale dietro questa situazione coinvolgeva un intermediario assicurativo che forniva ai clienti certificati falsi o coperture parziali, provocando episodi di truffa e danni economici a ignari automobilisti.
Come la polizia locale ha scoperto la truffa durante i controlli stradali
In diversi posti di blocco ad Ascoli Piceno, la polizia locale ha utilizzato Targa System, un sistema che aggiorna in tempo reale lo stato dei documenti dei veicoli prelevando dati direttamente dai registri pubblici. Durante questi controlli, gli agenti hanno fermato più conducenti privi di assicurazione valida. Ciò ha destato sospetti soprattutto perché quasi tutti i conducenti erano convinti di essere in regola. Erano sorpresi e increduli davanti alla comunicazione del sequestro del mezzo e della mancanza di copertura assicurativa.
Approfondimenti sulle verifiche successive
A quel punto sono partiti approfondimenti. Le verifiche hanno rivelato che tutte queste persone avevano affidato le loro pratiche assicurative a uno stesso broker. Questo intermediario, infatti, dopo aver incassato denaro dai clienti avrebbe fornito certificati falsi o attestati di una copertura solo parziale, ovvero insufficiente per la circolazione stradale. Un sistema ingegnoso e illecito che ha procurato profitto illecito al broker e ha esposto gli automobilisti a multe, sequestri e rischio legale.
Leggi anche:
Il ruolo del broker e le modalità della truffa assicurativa
Il broker in questione, agendo come intermediario tra i clienti e la compagnia assicurativa principale, incassava regolarmente i pagamenti. Tuttavia, invece di pagare l’intero importo dovuto per assicurare correttamente i veicoli, versava una somma inferiore alla compagnia e rilasciava attestati non veritieri ai clienti. Questi ultimi erano quindi convinti di essere coperti, mentre in realtà circolavano senza assicurazione o con una copertura limitata, non sufficiente per rispettare le norme.
Guadagni illeciti e indagini
La differenza tra il denaro pagato dal cliente e quello effettivamente versato alla compagnia costituiva il guadagno illecito del broker e del suo socio in affari. Il meccanismo è stato scoperto investigando sulle denunce presentate dagli automobilisti truffati e confrontando i dati ottenuti dal sistema Targa System. Questo tipo di frode mette in pericolo non solo l’automobilista ma tutta la sicurezza stradale, per via dell’assenza di garanzie assicurative valide in caso di incidenti.
L’intervento della procura e le conseguenze legali per i responsabili
Il reparto di polizia giudiziaria della Polizia Locale, con l’appoggio della procura di Ascoli Piceno, ha raccolto denunce e prove a carico del broker e del socio. In seguito agli accertamenti, è stata inviata una informativa all’autorità giudiziaria. I due indagati rischiano un processo per il reato di truffa, che comporta una pena detentiva da sei mesi fino a tre anni.
Ulteriori controlli e monitoraggio
Oltre all’aspetto penale, la vicenda ha richiesto la segnalazione all’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni , che ha avviato ulteriori verifiche sul broker e sul suo operato. Le autorità continuano a monitorare la situazione per evitare il diffondersi di frodi di questo tipo, che danneggiano consumatori e aziende assicurative. Gli automobilisti coinvolti sono stati messi a conoscenza dello stato reale delle loro polizze e delle conseguenze del loro utilizzo senza copertura adeguata.
La scoperta di questa truffa a Ascoli Piceno evidenzia quanto sia importante verificare con attenzione ogni documento e fare affidamento su operatori assicurativi regolari e certificati per evitare rischi legali ed economici.