Nei ultimi due anni, molti residenti di trieste hanno visto un fenomeno insolito ripetersi: auto e furgoni provenienti dalla croazia si fermano al centro commerciale montedoro per acquistare quantità importanti di generi alimentari e altri prodotti. Questo comportamento non riguarda solo cittadini comuni ma anche gestori di ristoranti e negozi, che si spostano per approvvigionarsi dove i prezzi risultano ancora relativamente bassi, nonostante i costi di viaggio. La causa principale è legata all’ingresso della croazia nell’area euro e alla conseguente inflazione che ha fatto impennare i prezzi sul territorio croato, soprattutto nel settore alimentare.
L’aumento dei prezzi in croazia dopo il passaggio all’euro
Il 2023 ha segnato l’adozione dell’euro come moneta ufficiale in croazia, ma questo cambiamento ha prodotto effetti economici tutt’altro che trascurabili. I prezzi, specie quelli relativi ai generi alimentari, sono aumentati anche di due o tre volte rispetto al periodo precedente. Molti commercianti hanno approfittato della nuova situazione per applicare rincari sopra la media, aggravando il fenomeno inflazionistico già presente. Risulta quasi paradossale constatare che gli acquisti fatti a trieste risultino più economici, nonostante la spesa per la benzina necessaria al viaggio. Questo ha reso i supermercati giuliani una meta sempre più frequentata dai croati che cercano un risparmio reale sulle spese quotidiane.
Le dinamiche dell’inflazione in croazia nel 2025
Secondo dati ufficiali pubblicati dall’ufficio nazionale di statistica croato , l’aumento dei prezzi prosegue anche nel 2025: a giugno si è registrato un rialzo del 3,7% rispetto all’anno precedente, il più alto da febbraio. Nel confronto con altri paesi europei, la croazia mostra un’inflazione più alta della media: il tasso annuo arriva al 4,4%, con aumenti mensili regolari dello 0,8%. La media europea si ferma intorno al 2%, la metà. Anche se alcuni stati segnalano cifre più elevate – come la slovacchia con il 4,6% o l’estonia che supera il 5% – la croazia evidenzia un problema inflazionistico consistente, in particolare nei settori legati al consumo quotidiano.
Leggi anche:
I settori maggiormente colpiti dall’inflazione in croazia
L’analisi di settore del dato inflazionistico croato evidenzia come tabacco, bevande e alimenti abbiano subito un rincaro del 5,2% su base annua. I servizi, invece, sono aumentati ancora di più, toccando una crescita del 6,7%. Solo nel mese di giugno si è osservato un incremento mensile dell’1% nelle tariffe dei servizi, mentre i settori di alimenti, bevande e tabacco registrano aumenti più contenuti ma continui, intorno allo 0,3%. Per i prodotti industriali non alimentari si nota invece una leggera diminuzione . Rispetto all’italia, inoltre, la croazia registra una crescita meno marcata nel costo dell’energia, che segna un +3%, quindi il problema più grave resta quello sui servizi e i beni primari di consumo.
Gli effetti pratici per i cittadini e il commercio transfrontaliero
Il rincaro dei prezzi ha spinto molte famiglie e attività croate a spostarsi in italia – in particolare a trieste – per fare acquisti più convenienti. La presenza costante di auto croate al centro commerciale montedoro dimostra come il confine geografico stia influenzando le abitudini di consumo. Per i negozi – come ristoranti e botteghe – la scelta si traduce in un risparmio concreto, anche considerando i costi del pedaggio e carburante. Altri effetti riguardano la pressione sulla rete commerciale giuliana, dove la domanda da parte di cittadini croati resta alta. La situazione potrebbe persistere almeno fino a quando la croazia non vedrà un riequilibrio dei prezzi interni o un rallentamento dell’inflazione. La stagione turistica, con il suo impatto sui costi, depone contro un rapido miglioramento.
Il contesto economico e sociale tra croazia e trieste
Lo scenario economico e sociale tra croazia e trieste resta quindi in movimento, con implicazioni evidenti per il commercio e le abitudini di acquisto transfrontaliere. La differenza di prezzo rimane al centro di un fenomeno che interessa consumatori e operatori da entrambi i lati del confine.