La siccità globale ha preso forza negli ultimi decenni, andando oltre qualunque tendenza vista nei primi 80 anni del Novecento. I dati raccolti fino al 2022 indicano un aumento significativo dell’area terrestre afflitta da siccità di vario grado, con effetti visibili soprattutto in Europa e in Africa orientale. Lo studio coordinato dall’Università di Oxford, pubblicato su Nature, analizza quasi un secolo e mezzo di cambiamenti climatici collegati proprio alla scarsità d’acqua.
Analisi storica della crescita delle aree colpite da siccità dal 1901 a oggi
Partendo dall’anno 1901, i ricercatori hanno combinato dati storici con misurazioni satellitari sul campo per ricostruire come la siccità si sia diffusa nel tempo. Nel primo ottantennio del secolo appena concluso, la diffusione della siccità è stata lenta e graduale. Dopo il 1981 però si nota un’inversione di tendenza: le zone colpite da mancanza d’acqua aumentano rapidamente, con un balzo del 40%, una crescita ben più ripida rispetto ai decenni precedenti.
Tra il 1981 e il 2017 l’estensione dell’area siccitosa si mantiene in uno stato di relativa stabilità, oscillando intorno a un picco rispetto al secolo scorso. Dal 2018 invece la situazione si aggrava di nuovo. Negli ultimi cinque anni la superficie interessata da siccità è aumentata di un ulteriore 74% rispetto a quasi mezzo secolo precedente. Il fenomeno sembra dunque seguire un’accelerazione senza precedenti, con tassi di espansione molto più rapidi di quelli osservati in passato.
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Il ruolo dell’atmosfera e la domanda evaporativa nella diffusione della siccità
La ricerca mette in luce che alla base dell’aumento continuo della siccità c’è un cambiamento nell’atmosfera. Quest’ultima risulta sempre più “assetata”. In termini scientifici, cresce la domanda evaporativa atmosferica, cioè la quantità di acqua che l’aria riesce a estrarre dalla superficie terrestre e dalle piante. Quando questa domanda è alta, il terreno si asciuga più velocemente, aumentando così il rischio di siccità.
La domanda evaporativa è un parametro chiave per capire quanto un clima possa essere più o meno arido oltre alla semplice quantità di precipitazioni. Se l’aria “chiede” più umidità di quanta ne sia disponibile, il suolo perde rapidamente la sua acqua e si crea un deficit prolungato che sfocia in condizioni di siccità moderate o gravi.
Focus sul 2022: un anno con record di superficie colpita da siccità
Secondo i dati dello studio, il 2022 è stato l’anno con la peggior situazione registrata dal 1901. In quell’anno, circa il 30% della superficie terrestre ha sperimentato siccità di grado moderato o estremo. Le aree più colpite si trovano in Europa e in Africa orientale, dove la scarsità d’acqua ha avuto impatti evidenti su agricoltura, ecosistemi e risorse idriche.
Questo dato è particolarmente significativo perché rappresenta il punto più alto di diffusione del fenomeno mai visto negli ultimi cento anni almeno. Il quadro si complica in specifiche regioni dove la combinazione tra clima, domanda evaporativa elevata e scarsità di precipitazioni crea condizioni di emergenza idrica.
Metodi di raccolta dati e conferme scientifiche sul fenomeno
Lo studio si è basato su una serie di misurazioni storiche, dati da sensori sul campo e rilevazioni satellitari, combinando informazioni di lungo periodo e aggiornamenti recenti. Questo approccio permette di seguire con precisione l’evoluzione della siccità su scala globale, costruendo una curva di crescita dettagliata e affidabile.
Le osservazioni confermano che la siccità non è un fenomeno isolato ma il risultato di processi atmosferici complessi che si riflettono nell’aumento della pressione dell’aria e della capacità della stessa di sottrarre umidità alle superfici. La crescita della domanda evaporativa si lega infatti a fattori quali la temperatura media mondiale e i cambiamenti nei modelli di circolazione dell’aria.
L’insieme di queste osservazioni aiuta a comprendere perché negli ultimi decenni la siccità appare sempre più evidente e diffusa, sottolineando anche la difficoltà di gestire risorse idriche in relazione a condizioni meteo e clima ormai variegate e mutevoli.