Aumento dello spreco alimentare in italia: i surgelati rimangono tra i cibi meno gettati via nel 2025

Aumento dello spreco alimentare in italia: i surgelati rimangono tra i cibi meno gettati via nel 2025

In Italia lo spreco alimentare settimanale aumenta del 17,9%, ma i surgelati rappresentano solo il 2,2% dello spreco grazie alla loro conservabilità e al diverso comportamento dei consumatori.
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In Italia lo spreco alimentare settimanale aumenta, ma i surgelati rappresentano solo una piccola parte dello spreco grazie alla loro lunga conservabilità, con variazioni significative legate a fattori territoriali e sociali. - Gaeta.it

In Italia, nonostante le difficoltà economiche e una crescente attenzione verso la sostenibilità, lo spreco alimentare settimanale registra un aumento significativo. I dati raccolti dall’osservatorio internazionale Waste Watcher per l’IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, rivelano dinamiche interessanti sul ruolo dei prodotti surgelati all’interno di questo fenomeno. Questo articolo approfondisce le cifre e i comportamenti degli italiani legati al cibo sprecato, con un focus sul consumo e lo spreco di alimenti surgelati.

Incremento generale dello spreco alimentare in italia nel 2025

Negli ultimi mesi il volume di cibo gettato settimanalmente in Italia ha superato il 17,9%, segnando un aumento a doppia cifra rispetto agli anni precedenti. Secondo l’indagine condotta su un campione rappresentativo, ogni italiano butta via in media circa 667 grammi di alimento a settimana. Il dato evidenzia un peggioramento rispetto alla situazione precedente, nonostante l’ampia diffusione di campagne contro lo spreco e la spinta verso comportamenti più sostenibili, soprattutto a fronte della crisi economica che colpisce molte famiglie.

La crescita dello spreco alimentare interessa vari tipi di prodotto, ma risulta interessante notare che questa tendenza non coinvolge in egual misura gli alimenti surgelati. Il rapporto indaga i motivi di questo divario, legati alle caratteristiche specifiche dei surgelati e al loro utilizzo nelle case degli italiani.

Lo spreco settimanale e la media italiana

I dati mostrano un peggioramento significativo, ma la distinzione per categoria alimentare rivela dinamiche particolari da non sottovalutare.

Il ruolo dei surgelati nel contenimento dello spreco alimentare

L’analisi dell’Istituto Italiano Alimenti Surgelati mostra come, rispetto al cibo complessivamente sprecato, i prodotti surgelati rappresentino appena il 2,2%. Su 667 grammi di cibo gettato, solo 14,9 grammi corrispondono a surgelati. Ciò avviene nonostante l’aumento dei consumi di frozen food registrato negli ultimi cinque anni nel nostro Paese.

Tra il 2021 e il 2025, infatti, la percentuale di surgelati sprecati è rimasta sostanzialmente stabile, poco sopra il 2%. Questa stabilità suggerisce che i surgelati mantengono una funzione importante nel ridurre la quantità di cibo buttato, probabilmente grazie alla loro lunga conservabilità e facilità di utilizzo. Nell’indagine, più di un terzo degli intervistati ha dichiarato di non sprecare mai prodotti surgelati.

Le cause di spreco, quando avvengono, sono solitamente collegate a fattori pratici, come una cattiva organizzazione domestica o problemi nell’interruzione della catena del freddo, che possono compromettere la qualità degli alimenti prima del consumo.

Confronto tra surgelati e altri tipi di alimenti sprecati

I surgelati si collocano tra i dieci alimenti meno scartati dalla popolazione italiana. Il tasso di spreco di questi prodotti è inferiore del 37,6% rispetto a quello rilevato per le verdure fresche. La differenza viene osservata anche rispetto a verdura e frutta conservate in vasetto o barattolo, con una riduzione del 17,4% nello spreco di surgelati.

Questa situazione può essere spiegata dalle modalità di conservazione dei surgelati, che permettono di prolungare la durata senza alterare significativamente il valore nutrizionale o la qualità organolettica. Ciò consente ai consumatori maggiori margini di utilizzo e meno sprechi, a differenza della frutta e verdura fresca che si deteriorano più rapidamente.

Questi dati pongono i surgelati come un’opzione concreta per contenere il fenomeno dello spreco alimentare in diversi contesti domestici.

Indagine sui confronti percentuali

I confronti tra le diverse categorie di alimenti evidenziano l’importanza dei sistemi di conservazione nel contrasto allo spreco.

Variazioni territoriali e sociali nei comportamenti di spreco

L’indagine di WWI evidenzia differenze marcate nelle abitudini alimentari degli italiani divise per area geografica, struttura familiare e livello economico. I consumatori nel nord Italia sono risultati più attenti, con uno spreco medio di surgelati settimanale di circa 12,5 grammi, inferiore del 16% rispetto alla media nazionale. Questo dato rispecchia stili di vita e consapevolezza maggiori riscontrati in queste regioni.

Il rapporto conferma che anche la presenza di figli in famiglia influenza il comportamento: chi vive con bambini scarta meno surgelati, circa l’11% sotto la media. Inoltre, il ceto medio e medio-basso tende a sprecare meno rispetto ad altre fasce sociali, con una riduzione tra il 7 e l’8% rispetto al resto della popolazione italiana.

Altre differenze interessanti emergono tra chi vive in piccoli centri, che sprecano un 8% meno di surgelati, e chi abita in grandi città, con un 5% in meno di spreco. Queste variabilità riflettono fattori culturali, logistici e probabilmente abitudini di consumo legate al contesto abitativo.

I dati raccolti mettono in luce come l’attenzione verso gli sprechi alimentari vari in modo concreto a seconda della zona e del tipo di nucleo familiare, influenzando il livello complessivo di cibo buttato e la gestione domestica degli acquisti.

Analisi delle differenze sociali e territoriali

La mappatura di queste differenze è fondamentale per individuare interventi mirati nelle differenti aree del paese e in specifici gruppi sociali.

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